L'ICONOGRAFIA «BIZZARRA» DEL DIPINTO LA MADONNA DELLA PERGOLA
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destra e a sinistra della Madonna dell'Umilta che mettono in rilievo lo status sociale di
entrambe le donne: i vestiti sfrangiati e gli attributi da mendicante (la scatola per 1'elemo-
sina ed il cucchiaio con il sonaglio) appartenenti alla vera madre vengono pero accostati a
fiori freschi, mentre i tessuti e i vestiti sfarzosi della madre falsa sono accompagnati da
fiori appassiti e foglie secchi.
E dunque plausibile supporre che il ragazzo con la frutta ringrazi la Madonna
dell'Umilta e i santi per la sua vita salvata dalle mani della madre falsa, dal sortilegio e
perfino dalia morte, mentre la Madonna seduta per terra allude probabilmente allo status
sociale della vera madre del ragazzo. L'apoteosi dell'umilta nei riguardi della Madonna e
della vera madre viene ribadito dalia citazione tratta dalia lettera di S. Giovanni il Minore,
nonche dalia canna tenuta da San Giovanni Battista. Inoltre sia il bambino sia il ragazzo
guardano in direzione di S. Bartolomeo il che potrebbe suggerire che portino lo stesso
nome, tanto piu che il santo fu menzionato nel contralto del 28 giugno 1523.
Il tema viene ribadito dalia composizione del dipinto consistente in due lettere V incro-
ciate: la prima, esterna, unisce la figura della Madonna con Gesu Bambino e i due santi,
1'altra, interna e capovolta, con la punta tracciata dalia figura dell'angelo. La seconda
lettera V inquadra la scena del Giudizio di Re Salomone, le due donne e il bambino, la
figura di S. Giovanni Battista e termina con i vestiti e i fiori nella parte inferiore del dipin-
to. Nel punto in cui si incrociano le due lettere V si trova il ragazzo con la frutta e tale
posizione accentua la sua presenza come protagonista del dramma.
La situazione drammatica in cui si e trovato il protagonista, nonche la sua miracolosa
salvezza dalle mani della falsa madre, vengono ulteriormente evidenziate dagli amuleti e
dai talismani tenuti da S. Giovanni Battista e dalia presenza del cardellino. Si credeva che
il corno d'ossa e fossili simili, i cosiddetti denti del drago, avessero poteri di guarigione,
proteggessero dai veleni e, nel caso dei bambini, dalia pertosse54. II corallo era un amuleto
altrettanto riconosciuto e le sue proprieta erano note nell'antichita, nel Medioevo e nel
Rinascimento. Numerosi quadri della Madonna con Gesu Bambino, dipinti nel primo pe-
riodo del Rinascimento, confermano la credenza secondo cui i bambini dovessero portare
il corallo55. Tra gli oggetti con simili proprieta venivano annoverati la croce e medaglie,
specie Agnus Dei fatta di diversi materiali e portata a scopo apotropaico56.
Occorre riprendere ancora 1'argomento del cardellino, definito nei bestiari come chara-
drios vel caladrius, che si trova al centro dell' opera analizzata, sopra la testa del ragazzo con
la frutta e sopra il coltello di S. Bartolomeo. L'uccello, volgendo la testa a sinistra verso il
bambino seduto sulla panchina, annuncia cosi la sua guarigione e conferma 1'ipotesi che la
vita o la salute del giovane fossero in pericolo in seguito alle operazioni della falsa madre.
In conclusione occorre ritornare alla figura del fondatore dell'opera, il maestro Antonio
di Desiderio Detti, professore di logica e di filosofia presso la Pia Casa di Sapienza a
Pistoia, presunto autore del progetto accluso al contralto di commissione. Un'iconografia
tanto eccezionale e complessa trova la sua spiegazione nelle conoscenze dello scienziato,
che includevano nozioni di arti liberali, incluse 1'astrologia e la magia naturale praticate
nel XV secolo da molti umanisti, come ad esempio Marsilio Ficino o Giovanni Pico della
Mirandola.
54 Liselotte HANSMANN, Lenz KRISS-RETTENBECK, Amulett und Talisman Erscheinungsform und Geschichte,
Munchen 1966, p. 85.
55 Ibid., p. 41.
56 Ibid., pp. 151-152.
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destra e a sinistra della Madonna dell'Umilta che mettono in rilievo lo status sociale di
entrambe le donne: i vestiti sfrangiati e gli attributi da mendicante (la scatola per 1'elemo-
sina ed il cucchiaio con il sonaglio) appartenenti alla vera madre vengono pero accostati a
fiori freschi, mentre i tessuti e i vestiti sfarzosi della madre falsa sono accompagnati da
fiori appassiti e foglie secchi.
E dunque plausibile supporre che il ragazzo con la frutta ringrazi la Madonna
dell'Umilta e i santi per la sua vita salvata dalle mani della madre falsa, dal sortilegio e
perfino dalia morte, mentre la Madonna seduta per terra allude probabilmente allo status
sociale della vera madre del ragazzo. L'apoteosi dell'umilta nei riguardi della Madonna e
della vera madre viene ribadito dalia citazione tratta dalia lettera di S. Giovanni il Minore,
nonche dalia canna tenuta da San Giovanni Battista. Inoltre sia il bambino sia il ragazzo
guardano in direzione di S. Bartolomeo il che potrebbe suggerire che portino lo stesso
nome, tanto piu che il santo fu menzionato nel contralto del 28 giugno 1523.
Il tema viene ribadito dalia composizione del dipinto consistente in due lettere V incro-
ciate: la prima, esterna, unisce la figura della Madonna con Gesu Bambino e i due santi,
1'altra, interna e capovolta, con la punta tracciata dalia figura dell'angelo. La seconda
lettera V inquadra la scena del Giudizio di Re Salomone, le due donne e il bambino, la
figura di S. Giovanni Battista e termina con i vestiti e i fiori nella parte inferiore del dipin-
to. Nel punto in cui si incrociano le due lettere V si trova il ragazzo con la frutta e tale
posizione accentua la sua presenza come protagonista del dramma.
La situazione drammatica in cui si e trovato il protagonista, nonche la sua miracolosa
salvezza dalle mani della falsa madre, vengono ulteriormente evidenziate dagli amuleti e
dai talismani tenuti da S. Giovanni Battista e dalia presenza del cardellino. Si credeva che
il corno d'ossa e fossili simili, i cosiddetti denti del drago, avessero poteri di guarigione,
proteggessero dai veleni e, nel caso dei bambini, dalia pertosse54. II corallo era un amuleto
altrettanto riconosciuto e le sue proprieta erano note nell'antichita, nel Medioevo e nel
Rinascimento. Numerosi quadri della Madonna con Gesu Bambino, dipinti nel primo pe-
riodo del Rinascimento, confermano la credenza secondo cui i bambini dovessero portare
il corallo55. Tra gli oggetti con simili proprieta venivano annoverati la croce e medaglie,
specie Agnus Dei fatta di diversi materiali e portata a scopo apotropaico56.
Occorre riprendere ancora 1'argomento del cardellino, definito nei bestiari come chara-
drios vel caladrius, che si trova al centro dell' opera analizzata, sopra la testa del ragazzo con
la frutta e sopra il coltello di S. Bartolomeo. L'uccello, volgendo la testa a sinistra verso il
bambino seduto sulla panchina, annuncia cosi la sua guarigione e conferma 1'ipotesi che la
vita o la salute del giovane fossero in pericolo in seguito alle operazioni della falsa madre.
In conclusione occorre ritornare alla figura del fondatore dell'opera, il maestro Antonio
di Desiderio Detti, professore di logica e di filosofia presso la Pia Casa di Sapienza a
Pistoia, presunto autore del progetto accluso al contralto di commissione. Un'iconografia
tanto eccezionale e complessa trova la sua spiegazione nelle conoscenze dello scienziato,
che includevano nozioni di arti liberali, incluse 1'astrologia e la magia naturale praticate
nel XV secolo da molti umanisti, come ad esempio Marsilio Ficino o Giovanni Pico della
Mirandola.
54 Liselotte HANSMANN, Lenz KRISS-RETTENBECK, Amulett und Talisman Erscheinungsform und Geschichte,
Munchen 1966, p. 85.
55 Ibid., p. 41.
56 Ibid., pp. 151-152.