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DECA II, IMMAGINE XIX.
to fi dà uno (guardo alla verità, che ne infegna la convivenza di Noè, di
Cham , e de5 figli di quell'ultimo , attefà la vita lunga de gli uomini di
quel tempo ; fe riflettefi al coflume di attribuire le gefta di tutto un efer-
cito , e di un popolo, ò de' capitani, e de' magiftrati al Generale, ed al Rè;
apparifce affai chiaro , come la diverfità, che non molto grande è trai
racconti di Etiopia, e di Egitto, convenga nella foftanza e del tempo , c
delle cofe ; e confonda (blamente i fatti del padre con que' de' figliuoli >
ò de' nipoti viventi nella età ifte(fa : e così le gefta del Rè , ò del Capita-
no con quelle de gli altri officiali dell'efercito, e de' magiftrati della Cit-
tà , e del popolo , da Cham , ò fia Ammone condotto, e governato,
Mà più oltre ancora fi ftende la conciliazione di quefti racconti, men-
tre unifce le memorie non folo di Africa, ma altresì di Afia con quelle di
Egitto, eziandio circa il trovato della idolatria , e della (coltura , che_>
per noi qui fi fpiega, e figura con l'Immagine di Prometeo . Di coftui
racconta(i) Diodoro , che^ comandava ad una parte di Egitto : la quale
effendo allagata ftraordinanamente dal Nilo (che allora fu detto Aqui-
lane crucciandofi per ciò Prometeo ; s'abbattè in Ercole , uomo dotto,
e valente, il quale con arte , e con forza riparò all'impeto di quell'acque ,
e le riduce al cor/o di prima . Laonde alcuni Poeti Greci ponendo in favo-
la quefla cofa ^dicono, eh'Ercole uccife l'Aquila, che ftpafeeva delle'vi-
feere di Prometeo , Quel Prometeo , che qui fi fa governatore di Egitto,
abbiamo già veduto darfi marito all'Afia , e figlio a Giapeto : e fi legge
effere ftato confinato , e legato fu'l Caucafo, cioè nell'Afia da Mercurio ,
per comando di Giove , in pena delPardir , ch'ebbe di formare le ftatue,
e di animarle col fuoco, rapito al fole ; fe bene altri colà il relegano per
le offervazioni de' moti celefti, ch'ei fece. (2) Strabone aggiugne , che
da Ercole fi dica liberato dopo anni mille . Anzi da quefto ricava un ar-
gomento di riconofeere pofteriore il travamento di quefta favola , che_>
ammette una tanta lunghezza di prigionia,e di vita in Prometeo.Noi però
crediamo , che l'Ercole finto liberatore foffe colui, che guerreggiò lòtto
Troja dopo milleanni , e che riftorò le memorie dell'arti di Prometeo»
cioè l'aftronomia , la (coltura, e le fuperftizioni : rinovando l'ufo delle
ftatue , e della idolatria nella Grecia : dove lappiamo , che {labili l'ordi-
nazione dell'anno civile con la reftituzione delle Olimpiadi, e corruppe
in peggiore la (correzione della credenza con iftituire nuovi facrificj d'
empietà a' falfi numi. Mille anni avanti la guerra di Troja ( quanti af-
fegna Strabone alla prigionia di Prometeo ) cominciavano appunto ili
quefto fecolo decimonono del Mondo ,. e fecondo dopo il diluvio : in
cui cadendo altresì le memorie , che di Prometeo , di Giove, e di Mer-
curio , de'giganti , dell'arti, e della idolatria confervarono gli Afiatici,
e gli Africani ; pare , che Ciano contefti veraci di quefto fatto , e di que-
fte invenzioni, da noi per ciò attribuite al fecolo , che figuriamo .
Raccogliendo adunque le cofe lìn'ora per noi divifate , ci fembra di
aver pofto in chiaro , che l'idolatria cominciaffe qualche età dopo il dilu-
vio :
[ij Diod.Iib, r.num.19.
fi} Strab. Hb. 11.pag. joj'.
DECA II, IMMAGINE XIX.
to fi dà uno (guardo alla verità, che ne infegna la convivenza di Noè, di
Cham , e de5 figli di quell'ultimo , attefà la vita lunga de gli uomini di
quel tempo ; fe riflettefi al coflume di attribuire le gefta di tutto un efer-
cito , e di un popolo, ò de' capitani, e de' magiftrati al Generale, ed al Rè;
apparifce affai chiaro , come la diverfità, che non molto grande è trai
racconti di Etiopia, e di Egitto, convenga nella foftanza e del tempo , c
delle cofe ; e confonda (blamente i fatti del padre con que' de' figliuoli >
ò de' nipoti viventi nella età ifte(fa : e così le gefta del Rè , ò del Capita-
no con quelle de gli altri officiali dell'efercito, e de' magiftrati della Cit-
tà , e del popolo , da Cham , ò fia Ammone condotto, e governato,
Mà più oltre ancora fi ftende la conciliazione di quefti racconti, men-
tre unifce le memorie non folo di Africa, ma altresì di Afia con quelle di
Egitto, eziandio circa il trovato della idolatria , e della (coltura , che_>
per noi qui fi fpiega, e figura con l'Immagine di Prometeo . Di coftui
racconta(i) Diodoro , che^ comandava ad una parte di Egitto : la quale
effendo allagata ftraordinanamente dal Nilo (che allora fu detto Aqui-
lane crucciandofi per ciò Prometeo ; s'abbattè in Ercole , uomo dotto,
e valente, il quale con arte , e con forza riparò all'impeto di quell'acque ,
e le riduce al cor/o di prima . Laonde alcuni Poeti Greci ponendo in favo-
la quefla cofa ^dicono, eh'Ercole uccife l'Aquila, che ftpafeeva delle'vi-
feere di Prometeo , Quel Prometeo , che qui fi fa governatore di Egitto,
abbiamo già veduto darfi marito all'Afia , e figlio a Giapeto : e fi legge
effere ftato confinato , e legato fu'l Caucafo, cioè nell'Afia da Mercurio ,
per comando di Giove , in pena delPardir , ch'ebbe di formare le ftatue,
e di animarle col fuoco, rapito al fole ; fe bene altri colà il relegano per
le offervazioni de' moti celefti, ch'ei fece. (2) Strabone aggiugne , che
da Ercole fi dica liberato dopo anni mille . Anzi da quefto ricava un ar-
gomento di riconofeere pofteriore il travamento di quefta favola , che_>
ammette una tanta lunghezza di prigionia,e di vita in Prometeo.Noi però
crediamo , che l'Ercole finto liberatore foffe colui, che guerreggiò lòtto
Troja dopo milleanni , e che riftorò le memorie dell'arti di Prometeo»
cioè l'aftronomia , la (coltura, e le fuperftizioni : rinovando l'ufo delle
ftatue , e della idolatria nella Grecia : dove lappiamo , che {labili l'ordi-
nazione dell'anno civile con la reftituzione delle Olimpiadi, e corruppe
in peggiore la (correzione della credenza con iftituire nuovi facrificj d'
empietà a' falfi numi. Mille anni avanti la guerra di Troja ( quanti af-
fegna Strabone alla prigionia di Prometeo ) cominciavano appunto ili
quefto fecolo decimonono del Mondo ,. e fecondo dopo il diluvio : in
cui cadendo altresì le memorie , che di Prometeo , di Giove, e di Mer-
curio , de'giganti , dell'arti, e della idolatria confervarono gli Afiatici,
e gli Africani ; pare , che Ciano contefti veraci di quefto fatto , e di que-
fte invenzioni, da noi per ciò attribuite al fecolo , che figuriamo .
Raccogliendo adunque le cofe lìn'ora per noi divifate , ci fembra di
aver pofto in chiaro , che l'idolatria cominciaffe qualche età dopo il dilu-
vio :
[ij Diod.Iib, r.num.19.
fi} Strab. Hb. 11.pag. joj'.