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Bulletin du Musée National de Varsovie — 41.2000

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Nucciarelli, Franco Ivan: La Madonna con il Bambino e il piccolo san Giovanni del Pinturicchio nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18949#0099
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come Palamaro che tiene insieme i lembi del mantello della Vergine (figg.
8-9). II riconoscimento delPautografia della Madonna di Varsavia si fonda
proprio sulla grandę somiglianza eon la Madonna di Berlino. Prive entrambe
di documenti, riemerse la berlinese nel 1821, la varsaviese nel 1862, łe due
Madonnę sono attribuite al Pinturicchio unicamente per considerazioni
stilistico-formali. Nel caso del ąuadro a Berlino Panalisi poggia su elementi
inattaccabili: innanzitutto il paesaggio alle spalle di Maria a destra,
minuziosamente descritto fino a individuare un ponte su sui camminano
piccole figurę e minuscoli centri abitati sullo sfondo ormai azzurro per la
lontananza; sempre sulla destra Palbero isolato, esile, impalcato ad altezza
paradossale; la selva accordata su toni autunnali, splendida ąuinta per la
massa rossa di san Gerolamo in porpora cardinalizia; il particolare del
bambino che scrive e infine una sorta di criptofirma, riscontrabile in tanti
dipinti dalie prime alle ultimissime prove: il ramo secco, spezzato dal vento,
ma ancora attaccato alPalbero (fig. 10), posto quest’ultimo in massima
evidenza, non casualmente subito dietro le spalle della Madonna in asse eon
il Bambino. Proposta Pautografia di Bernardino di Benedetto per la Madonna
di Berlino, ne consegue Pautografia della Madonna di Varsavia, che della
berlinese e rivisitazione attentissima, ma autonoma. II volto della Vergine, nel
dipinto tedesco colto nelPespressione di chi sia immerso in un suo segreto
pensiero, nel dipinto polacco ricompare abbellito, ancora piu affilato,
immateriale e intensamente espressivo, come se Pautore ritornando allo
stesso altissimo modello abbia voluto nobilitarlo ulteriormente. L’altro
termine di confronto e il Polittico di S. Maria degli Angeli, eon il quale il
quadro polacco condivide il gęsto di Gesu Bambino che afferra la croce astile
portagli dal piccolo san Giovanni. Se la scena e la stessa, la maggior carica
espressiva eon cui ricompare nel dipinto a Varsavia, e Peffetto d’una citazione
dal Polittico meditata e riflessa. Anche Gesu Bambino, bellissimo quanto
freddo e distante nel Polittico perugino, nel dipinto varsaviese acquista una
notevole carica espressiva, insolita se confrontata eon il voluto distacco da
gran signori, protocollare per la maggioranza dei personaggi pinturicchieschi.
Diversamente dalia Madonna di Berlino, a favore del Polittico milita un dato
inattaccabile: il contratto d’allogagione stipulato il 14 febbraio 1495. NelPatto
notarile conservato a Perugia’1 i committenti assegnano alPartista due anni di
tempo. AlPopera non possono essere riferiti altri documenti che consentano
di verificare la consegna, ma il fatto che il Pinturicchio nel 1497 dati la
Cappella Eroli nel Duomo di Spoleto32, parrebbe un segnale chiaro: gli impegni
perugini dovevano essere stati soddisfatti. In base a queste considerazioni il II 12 *

II contratto compare nella piu antica monografia dedicata al pittore; cf. G.B. Vermiglioli,
Di Bernardino Pinturicchio pittore perugino de’ secoli XV, XVI memorie raccolte e pubblicate eon
appendice di documenti in buona parte mediti e eon illustrazioni nuove e copiose anche della
vita e di qualche opera di Piętro Perugino onde emendare i biografi suoi ed alle omissioni loro
notenolmente sopperire, Perugia 1837, IV-VII.

12 La data si legge sul fregio, che corre fra volta e pareti, scritta in numeri romani nella

forma MCCCCLXXXXIIIX; cf E. March Phillipps, Pintoricchio, London 1901, pp. 105-62;

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