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Nucciarelli, Franco Ivan: La Madonna con il Bambino e il piccolo san Giovanni del Pinturicchio nel Museo Nazionale di Varsavia
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.18949#0101
9. Pinfuricchio,
Madonna eon il Bambino
che scrive e san Getolamo
(particolare)
Berlin,
Staatliche Museen,
PreuBischer Kulturbesitz,
Gemaldegalerie
(Fot. Jorg P. Anders)
perugino”35. Se riconoscere un livello non altissimo alla Madonna della
melagrana e giusto, la spiegazione puó essere diversa. L’opera appartiene agli
ultimissimi anni del secolo XV, se non ai primi del XVI, ąuando Bernardino
di Benedetto, affermato ormai da anni, era a capo d’una squadra numerosa
e organizzata: la caduta di livello rivela l’intervento di aiuti. La quasi totale
sovrapponibilita del gruppo di Madonna e Bambino eon il grandę Polittico, fa
pensare allo stesso cartone usato dal maestro per il capolavoro perugino, poi
messo in mano ad un allievo36. II dipinto senese peró contiene almeno un
intervento del caposcuola; la testa del piccolo Battista, d’ottima qualita
e notevole forza espressiva, e vicinissima a quella dello stesso piccolo santo
nel museo polacco: i dipinti di Siena e Varsavia appartengono alla stessa fasę.
Questi confronti, anche se fondati e legittimi, non sono risolutivi purtroppo.
II catalogo del Pinturicchio registra frequenti autocitazioni a distanza. Un caso
esemplare sono le fisionomie di Madonna e Bambino neWAdorazione dei
pastori della Cappella Baglioni in S. Maria Maggiore a Spello, databile 1499—
-1500, che ripropone soluzioni gia presenti nella Cappella Domenico della
Rovere a Roma in S. Maria del Popolo, ricondotta dalia gran parte degli
studiosi verso il 1488, da un filone minoritario verso il 1480. Accettando
Puna o 1’altra datazione, si constata una ripresa lontana dodici anni nel primo
caso, venti nel secondo. Cosi i volti fortemente caratterizzati, al limite della
caricatura, nella Disputa di Gesu Fanciullo nel Tempio sempre a Spello in
S. Maria Maggiore, scena databile 1500, ripropongono gli stessi tratti esasperati
" Cf. Ricci, Pintoricchio op. cit., pp. 20, 333.
56 Todini, op. cit., I, p. 295 a ragione la definisce opera di bottega.
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Madonna eon il Bambino
che scrive e san Getolamo
(particolare)
Berlin,
Staatliche Museen,
PreuBischer Kulturbesitz,
Gemaldegalerie
(Fot. Jorg P. Anders)
perugino”35. Se riconoscere un livello non altissimo alla Madonna della
melagrana e giusto, la spiegazione puó essere diversa. L’opera appartiene agli
ultimissimi anni del secolo XV, se non ai primi del XVI, ąuando Bernardino
di Benedetto, affermato ormai da anni, era a capo d’una squadra numerosa
e organizzata: la caduta di livello rivela l’intervento di aiuti. La quasi totale
sovrapponibilita del gruppo di Madonna e Bambino eon il grandę Polittico, fa
pensare allo stesso cartone usato dal maestro per il capolavoro perugino, poi
messo in mano ad un allievo36. II dipinto senese peró contiene almeno un
intervento del caposcuola; la testa del piccolo Battista, d’ottima qualita
e notevole forza espressiva, e vicinissima a quella dello stesso piccolo santo
nel museo polacco: i dipinti di Siena e Varsavia appartengono alla stessa fasę.
Questi confronti, anche se fondati e legittimi, non sono risolutivi purtroppo.
II catalogo del Pinturicchio registra frequenti autocitazioni a distanza. Un caso
esemplare sono le fisionomie di Madonna e Bambino neWAdorazione dei
pastori della Cappella Baglioni in S. Maria Maggiore a Spello, databile 1499—
-1500, che ripropone soluzioni gia presenti nella Cappella Domenico della
Rovere a Roma in S. Maria del Popolo, ricondotta dalia gran parte degli
studiosi verso il 1488, da un filone minoritario verso il 1480. Accettando
Puna o 1’altra datazione, si constata una ripresa lontana dodici anni nel primo
caso, venti nel secondo. Cosi i volti fortemente caratterizzati, al limite della
caricatura, nella Disputa di Gesu Fanciullo nel Tempio sempre a Spello in
S. Maria Maggiore, scena databile 1500, ripropongono gli stessi tratti esasperati
" Cf. Ricci, Pintoricchio op. cit., pp. 20, 333.
56 Todini, op. cit., I, p. 295 a ragione la definisce opera di bottega.
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