Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bulletin du Musée National de Varsovie — 42.2001

DOI Artikel:
Dobrowolski, Witold: "Idilio romano o etrusco" di Henryk Siemiradzki
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18950#0223

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
dei viaggi e dei viaggiatori, riportabile alPincirca alPErmes Propylaios, creato
da Alcamenes, allievo di Fidia, per i Propilei ateniesi.14 Tuttavia ci sembra piu
probabile che il pittore abbia introdotto ąuesto motivo romano per analogia
eon le immagini di Giano, una delle piu vecchie divinita romane, il cui regno
sul Gianicolo, coincidente eon il regno di Saturno sul Campidoglio, era
ritenuto Peta delPoro, anni di benessere, pace, onesta integerrima, di piena
simbiosi delPuomo eon la natura.15 La presenza del simulacro di ąuesto
sovrano e in sintonia eon Pimmagine idilliaca di riposo delle tre ragazze e del
bambino, proteggendo in un certo qual modo la loro serenita.

L’abbigliamento delle donnę, la tunichetta, il chitoniskos, leggero chitone
greco di lino senza maniche, allacciato sulle spalle da fibule e cinto sotto il
seno, i grossi mantelli in linea di massima monocromatici, sono dipinti
correttamente trattando liberamente i modelli greci del periodo classico.16 * La
predominanza del bianco, la sobrieta dei colori e dei modelli, contrastano
nettamente eon i magnifici abiti dei Romani di epoca imperiale (p.es. nella
Dirce cristiana) e ci trasmettono la modestia e la naturale eleganza.

Lo stesso sembra esprimere anche la collana di semplici perline di vetro,
o una modesta fibula bronzea a sanguisuga, o a navicella a Staffa lunga: classe
GIB di SundwalP e classe C Guzzo, diffusa in Etruria nei periodi orientalizzante
e arcaico.18

Informazioni piu precise sul tema della scena rappresentata ce le possono
fornire la forma e la decorazione della brocca collocata sul gradino dietro il
ragazzo. E’ una oinochoe a figurę rosse, classe VII eon panda assottigliata e
ovale, collo cilindrico eon orlo semicilindrico, un po’ sporgente, diffusa nella
ceramica falisca e delPEtruria Meridionale. Sul collo del vaso si vede una
figura di Menade vestita di chitone senza maniche, che tiene un tirso su una
spalla. II viso e le braccia della compagna di Dioniso sono coperte di vernice
bianca. Le ansę delPoinochoe sono decorate da un ornamento a onde rivolte
a sinistra. Sulla pańcia e raffigurato di faccia un grandę uccello bianco eon le
ali alzate e sotto il manico una composizione ricca di palmette e volute. Certi

14 D. Willers, Zum Hermes Propylaios des Alkamenes, “Jahrbuch des Deutschen Archaologischen
Instituts” 82, 1967, pp. 37-109; T. Mikocki, Les Sculptures mythologiąues et decoratwes dans
les collections polonaises, Corpus Signorum Imperii Romani III, 2, Warszawa 1999, pp. 13-24.

15 P. Grimal, Słownik mitologii greckiej i rzymskiej, Wrocław 1987, p.168.

16 La stilistica completamente diversa non permette di stabilire un rapporto eon la pittura etrusca
del periodo classico, per non parlare delParcaico. Peró le fasce che decorano i bordi dei mantelli
trovano per esempio analogia negli abiti delle figurę degli affreschi delle tombe etrusche del V
e IV sec. a.C., tra cui molte scoperte nel XIX secolo: St. Steingraber, Etruskische Malerei,
Stuttgart-Zurich 1985, p. 273, n. 11: Cerveteri, Tomba del Triclinio della fine del IV sec. a.C.,
scoperta nel 1846; p. 327, n. 81: Tomba dei Leopardi del 470 a.C. circa, scoperta nel 1875; pp.
327-328, n. 82: Tomba del Letto Funebre del 460 circa, scoperta nel 1873; pp. 360-361, n. 121,
Tomba del Triclinio del 470 circa, scoperta nel 1830 e ivi altre. Nelle pitture antiche non conosco
il motivo del fazzoletto che copre i capelli. Conosciamo peró il motivo del lembo del mantello
che copre la testa, non solo nella seultura dal VII sec., ma anche nella pittura pure etrusca: p.es.
Steingraber, op. cit. p. 293, n. 44: Tomba del Barone del 510-500 circa, scoperta nel 1827.

1 J. Sundwall, Die dlteren italischen Fibeln, Berlin 1943, pp. 217-222.

18 P.G. Guzzo, Le Fibule in Etruria dal W al I secolo, Firenze 1972, p. 98-108, tav. V

221
 
Annotationen