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Bulletin du Musée National de Varsovie — 42.2001

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Dobrowolski, Witold: "Idilio romano o etrusco" di Henryk Siemiradzki
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https://doi.org/10.11588/diglit.18950#0226

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muro romano costruito eon ąuesta tecnica proviene da un periodo molto piu
tardo, anche se sempre repubblicano, cioe dalia fine del II sec. a.C.24

La ceramica antica dipinta compare molto spesso su quasi ogni ąuadro
appartenente al ciclo degli idilli. Nel gia menzionato II mercante dei vasi2S
1’asinello del venditore porta un’anfora apula eon la rappresentazione del
defunto nel naiskos, un cratere apulo a volute, anch’esso eon destinazione
funeraria, una lekythos attica a figurę nere, un’anfora attica (?) a collo dalia
decorazione non troppo chiara, ma dalia forma risalente ancora al VI sec. a. C.
II loro tempo di esecuzione si colloca tra la fine del VI sec. a. C. e il terzo
quarto del IV sec. a. C. e i luoghi di produzione comprendono Atene, Apulia
ed Etruria meridionale. E’ difficile immaginare che un venditore nelPantichita
vendesse merce tanto diversa. Nei corredi delle tombe scoperte durante gli
scavi condotti su necropoli etrusche e campane sono stati scoperti
naturalmente gruppi di vasellame di diverso tipo, mai peró in queste tombe
si riscontravano mescolanze di materiali attici, etruschi e delldtalia
meridionale. I ritrovamenti dei vasi delldtalia del Sud in Etruria o Umbria
sono un fatto del tutto eccezionale.26 I ricchi reperti ottocenteschi dei vasi
attici, che si ritrovavano dopo il 1828 a centinaia nelle tombe etrusche di
Vulci, Cerveteri, Chiusi e a Civita Castellana (ma non a Roma, completamente
edificata nel periodo imperiale), hanno fatto dimenticare nella seconda meta
del XIX sec. la precedente fama settecentesca dei ritrovamenti da Nola, o
Capua.27 Non possiamo naturalmente attribuire a priori a Siemiradzki una
buona conoscenza della cronologia e le tipologie caratteristiche della ceramica
dei vari centri di produzione operanti in Grecia e Italia nel VI-IV sec. a. C.,
anche se evidentemente egli si interessava alla ceramica greca dipinta piu di
altri artisti a lui contemporanei. Possedeva vasi greci ed etruschi nella sua casa
in via Gaeta e li teneva, come si vede in una vecchia foto, nelPatelier esposti
su una credenza decorata, sotto frammenti di armatura appesi.28 Tuttavia
doveva sapere, perche tutti coloro che si interessavano di arte antica ne erano
al corrente, che i vasi attici a figurę nere e rosse, piu spesso dipinti da lui e
considerati comunemente come i piu belli, venivano ritrovati piu spesso nelle
tombe etrusche che in altre e che erano prodotti nel VI-IV sec. a.C., cioe da
gli anni del potere di Tarquini o Prisco a Roma fino al periodo medio
repubblicano. Probabilmente sapeva anche che simili vasi a figurę nere e rosse
erano prodotti anche in Italia.29 La frequente presenza del vasellame dipinto

24 Coarelli, loc.cit.

25 Vedi sopra, nota 21.

261 ritrovamenti dei vasi delldtalia meridionale a Mandoleto, in prov. di Perugia, sono gli unici
esempi a me noti. Antichitd dell’ Umbria in Vaticano, cat. della mostra (Braccio di Carlo Magno,
Piazza San Piętro, Citta del Vaticano), Perugia 1988, pp. 84-87.

27 R.N. Cook, Greek Painted Pottery, London 1964, pp. 290-300.

28 Lewandowski, op. cit., p. 8.

29 Gia L. Lanzi, De vasi antichi dipinti volgariamente chiamati etruschi, Firenze 1806, sapeva che
non solo i Greci, ma anche gli Etruschi producevano vasi a figurę nere e rosse. Invece la ceramica
delldtalia meridionale e stata individuata soltanto da A. Furtwaengler nel 1893: A.D. Trendall,
Red Figurę Vases of South Italy and Sicily, London 1989, p. 17.

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