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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Statuette di terra cotta di Tharros
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0143
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\ 13o

semimorto, se pure non è addormentato (i). Egli è accoccolato
tra le gambe del suonatore, colle manine incrocicchiate
sopra il ginocchio destro. La figura principale ha rada barba
le gote gonfie per esprimere il fiato raccolto, e sopra della
testa tiene come un modio in forma circolare.

N. 2. Figura di un vecchio sbarbato, parimenti seduto,
vestito di tunica e di pallio; il cpiale sostiene nel seno un
fanciullo con ambe le mani. Questi con la man diritta lo
accarezza nella barba, mentre quegli lo guarda attentamente
con sorriso. Ha la testa nuda e calva con lineamenti di
una fisonomia particolare.

N. 3. Altro vecchio barbato, ornato di una foggia di
pileo in testa. E avvolto in un manto abbottonato nel petto,
oltre di che si distingue al di sotto la tunica, e sopra di
questa una veste circolare che li cuopre il ventre, come
una panciera.

N. 4- Altra statuetta monstruosa cogli occhi incavati, naso
simo, colla lingua fuori, mostrando i denti. Sopra la fronte
sporgono due prominenze che sembrano corna: braccia e
gambe nude, e vestito alla foggia dei guerrieri, colle mani
chiuse che stringe ambe nel petto. Al di sopra finalmente
ha un buco per poterla tener appesa.

Che le sopra descritte statuine siano di manifattura
sarda, non lo lascia dubitare la qualità della terra del luogo,
e 1' essersi trovate nella stessa località le forme di varie
altre che vi si sono scoperte. Rimane solamente d'indovinare
cosa mai rappresentino le medesime.

Siccome appartengono a sepolture egiziane, così non pos-
siamo vedere nelle prime tre che un personificato prin-
cipio della vivificazione degli esseri. Nel primo che col fiato
rende la vita alla spenta creatura, sembra di esprimere lo

(l) Lo stroraenlo che imbocca sarebbe propriamente la fistuia, che constava
di molte canne, ma dalla forma qui si distingue per tibia, non ostante che
una cosa spesso si confonda coli'altra.
 
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