DOI Artikel:
Garrucci, Raffaele: Sull' epigrafe di alcuni santi africani
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.10805#0014
I o
in modo che quelle di S. Giustino erano a parte nella pro-
pria capsula , ma quelle del S. Vescovo Alessandro erano
unite a quelle di S. Mamma , ovvero Mammante , e di poi
si trovarono quelle di S. Giulio di Tivoli , indi confusa-
mente erano collocate le reliquie di molti santi martiri e
confessori, quorum nomina, come leggiamo nella lapida di
Girta fRenier , Inscr. de Algerie 2145) scit is qui ferii».
In altro luogo del Bull. Sardo (an. I, p. 189) ella ha
stampato 1' epigrafe di un' umetta di marmo che è nel
duomo di Sassari, sulla quale si legge con poca varietà
dalla nostra HIG IACET CORPVS SANGTI ANTIOCHI
MARTIRIS. Son ben certo che ella converrà meco nella
destinazione di questa umetta , e opinerà del pari che que-
sta forinola non può essere ne coeva , nè di poco poste-
riore al Santo. Ho veduto un' urna di pietra calcarea tro-
vata a Canne da un ricercatore di antichità dentro il masso
di fabbrica eh' era stato un altare quando quella cappella
era ufficiata. Sulla faccia esteriore di quest' urna io lessi B.
LAVRENTI OSS ; ed ho notato nel V^ojage autour de la
mer morte, edito dal Saulcj alla pi. IV., una umetta tro-
vata da lui disfacendo un altare , sulla quale è scolpita
una croce equilatera , e dentro è divisa in tre cavità , cer-
tamente per riporvi separatamente le reliquie ».
<( La controversa epigrafe nella quale si memora S. Gen-
naro e S. Ludovico non è di epoca diversa dalle altre
sarde , e vorrei ancor dire che la epigrafe del Beato Mar-
tire Massimo appartenga ad un simile uso: il che , come
ella ben vede fa svanire le difficoltà che ha fra gli altri
proposte il dotto Ruinart (Hist. Perseo. Vandal. p. 5^8), e
che sono gravissime. Sebbene noi dobbiamo confessare che
le formole proprie alle chiese cristiane , fuori delle romane
e di qualche altra , ci siano quasi del tutto o ignote , o
molto imperfettamente conosciute , nulla di meno possiamo
dal confronto delle epigrafi numerose scoperte in siti di-
in modo che quelle di S. Giustino erano a parte nella pro-
pria capsula , ma quelle del S. Vescovo Alessandro erano
unite a quelle di S. Mamma , ovvero Mammante , e di poi
si trovarono quelle di S. Giulio di Tivoli , indi confusa-
mente erano collocate le reliquie di molti santi martiri e
confessori, quorum nomina, come leggiamo nella lapida di
Girta fRenier , Inscr. de Algerie 2145) scit is qui ferii».
In altro luogo del Bull. Sardo (an. I, p. 189) ella ha
stampato 1' epigrafe di un' umetta di marmo che è nel
duomo di Sassari, sulla quale si legge con poca varietà
dalla nostra HIG IACET CORPVS SANGTI ANTIOCHI
MARTIRIS. Son ben certo che ella converrà meco nella
destinazione di questa umetta , e opinerà del pari che que-
sta forinola non può essere ne coeva , nè di poco poste-
riore al Santo. Ho veduto un' urna di pietra calcarea tro-
vata a Canne da un ricercatore di antichità dentro il masso
di fabbrica eh' era stato un altare quando quella cappella
era ufficiata. Sulla faccia esteriore di quest' urna io lessi B.
LAVRENTI OSS ; ed ho notato nel V^ojage autour de la
mer morte, edito dal Saulcj alla pi. IV., una umetta tro-
vata da lui disfacendo un altare , sulla quale è scolpita
una croce equilatera , e dentro è divisa in tre cavità , cer-
tamente per riporvi separatamente le reliquie ».
<( La controversa epigrafe nella quale si memora S. Gen-
naro e S. Ludovico non è di epoca diversa dalle altre
sarde , e vorrei ancor dire che la epigrafe del Beato Mar-
tire Massimo appartenga ad un simile uso: il che , come
ella ben vede fa svanire le difficoltà che ha fra gli altri
proposte il dotto Ruinart (Hist. Perseo. Vandal. p. 5^8), e
che sono gravissime. Sebbene noi dobbiamo confessare che
le formole proprie alle chiese cristiane , fuori delle romane
e di qualche altra , ci siano quasi del tutto o ignote , o
molto imperfettamente conosciute , nulla di meno possiamo
dal confronto delle epigrafi numerose scoperte in siti di-