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https://doi.org/10.11588/diglit.6870#0007
Ili
ufll' 0B.UAT1S S IMO
SIG. BARONE FABRIZIO DELLA PENNA CRISPOLTI
FRANCESCO CANCELLIERI
Quante volte avrete sentito anche Voi, pregiatissimo Sig. Barone 5 pronunciare 5
quasi dal Tripode, con tuono autorevole 5 e magistrale 3 che 5 chiunque stampa ai
nostri giorni, non può 5 che ripetere le cose già dette, e che per l'immensa quan-
tità de' Libri, che ci opprime , e circonda da ogni lato , più ornai non rimane
argomento, che già non sia stato trattato5 e pienamente discusso? Forse ciò a ta-
luno potrà parer vero per quel, che riguarda la Mitologia 5 e la superstiziosa Re-
ligioni de' Pagani , e che già si crede 'intieramente esaurito . Onde, per usar le pa-
role di Nemesiano nel Cinegetico, gli sembrerà 5 che dir si possa con verità }
Haec jam magnorum praecepit copia Vatum 5
Omnis et antiqui vulgata est Fabula Saecli .
Ma neppur ciò , s' io mal non mi appongo , può giustamente asserirsi in ogni par-
te . Poiché chi non converrà con Francesco Bacone, che i-nuovi Libri possano tal-
volta felicemente imitare il Serpente di Mose, il quale divorava i Serpenti de' Ma-
ghi di Faraone 5 perchè , come volle con ciò significare quel gran Cancelliere , le nuo-
ve Produzioni sopra oggetti di già trattati , possono per la loro maggiore accura-
tezza 3 rendere inutili 5 e neglette le antiche ? Inoltre chi mai potrà negare , che
gli Scavi 3 i quali spesse volte provvidamente si fanno 5 non possano presentare
de' nuovi Oggetti, degni delle più belle Dhsertazioni ? Di fatti ci andiamo di ma-
no in mano accorgendo del vuoto delle Nicchie, dopo che 5 non senza, sorpresa3
ci vediamo perentro collocate 5 ed erette quà, e là delle nuove Statue.
Ma 3 comunque sia rispetto ai Monumenti della più remota Antichità , non co-
si certamente può pensarsi di quelli de' Bassi Tempi , ed anche della stessa Età no-
stra , i quali ci offrono delle Memorie assai pregevoli, o non ancora prodotte, e
illustrate 5 o appena, e superficialmente tocche dagli Scrittori, le quali , per la
loro prossimità a' nostri giorni, forse possono interessare anche più di quelle de'
Secoli più lontani. Poiché s come giustamente dice Cicerone de Legib. Lib. 2.3 cur
autem aut velerà, aut aliena proferamus , petius quarti nostra 5 et recentìa ?
Lasciando adunque ad altre Penne, molto più valorose, ed esperte della mia?
la cura di seguitare r importantissima spiegazione degli Antichi Monumenti, e spe-
cialmente di quelli, che in apricum proferet aetas, e di cui verun altro luogo po-
trebb' esser più ferace del nostro Padre Tevere , il quale ne ha da tanti Secoli col-
mo, e ripieno tutto 1' ampio suo Letto, che dovrebbe studiosamente ripulirsi ad
ogni costo 3 anche per impedirne le frequenti dannose Inondazioni, e per riaprir-
ne l'interrotta sua Navigazione (1); io mi son risoluto di esporre varie altre co-
sposta in difesa dello stesso Libro . Roma 1741. ^.
Delle cagioni , e de' rimedi delle Inondazioni del Te-
Tfre; della difficoltà d'introdurre la Navigazione da
Ponte Nuovo sotto Perugia , sino alla Foce della Ne-
ra , nel Tevere , e del modo di renderlo Navigabi-
le dentro Roma, ivi 1746. fol. Bernardo Pocb de'
Marmi estratti da! Tevere , e delle Iscrizioni scolpite
in essi , Roma 1773- 4* T- IÌL de. Secretarti: p. 147*!*
a 2
Ji) Angust;n»s Steucbus de restituenia Navigatone
VA'T'J; Lugd. 1547. 4. Agostino Martinelli Descr.
con ersi Po»t: S°PM i Fiumi, Nera, e Tevere,
JLom "° ?'scorso Per detta N&igaiiom da Perugia a
• lvi 1976. 4. Cornelio Meyer l'Arte di restitui-
" a/-e,0m? h trala5ciaw Navigazione de! Tevere . Re-
ina 1085. fol. lione Pascoli Tnere Nav;sat0 ; ( „a.
*'gab,k.: 2eru&ia a Roma . ivi 1740.4. con la ti-
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SIG. BARONE FABRIZIO DELLA PENNA CRISPOLTI
FRANCESCO CANCELLIERI
Quante volte avrete sentito anche Voi, pregiatissimo Sig. Barone 5 pronunciare 5
quasi dal Tripode, con tuono autorevole 5 e magistrale 3 che 5 chiunque stampa ai
nostri giorni, non può 5 che ripetere le cose già dette, e che per l'immensa quan-
tità de' Libri, che ci opprime , e circonda da ogni lato , più ornai non rimane
argomento, che già non sia stato trattato5 e pienamente discusso? Forse ciò a ta-
luno potrà parer vero per quel, che riguarda la Mitologia 5 e la superstiziosa Re-
ligioni de' Pagani , e che già si crede 'intieramente esaurito . Onde, per usar le pa-
role di Nemesiano nel Cinegetico, gli sembrerà 5 che dir si possa con verità }
Haec jam magnorum praecepit copia Vatum 5
Omnis et antiqui vulgata est Fabula Saecli .
Ma neppur ciò , s' io mal non mi appongo , può giustamente asserirsi in ogni par-
te . Poiché chi non converrà con Francesco Bacone, che i-nuovi Libri possano tal-
volta felicemente imitare il Serpente di Mose, il quale divorava i Serpenti de' Ma-
ghi di Faraone 5 perchè , come volle con ciò significare quel gran Cancelliere , le nuo-
ve Produzioni sopra oggetti di già trattati , possono per la loro maggiore accura-
tezza 3 rendere inutili 5 e neglette le antiche ? Inoltre chi mai potrà negare , che
gli Scavi 3 i quali spesse volte provvidamente si fanno 5 non possano presentare
de' nuovi Oggetti, degni delle più belle Dhsertazioni ? Di fatti ci andiamo di ma-
no in mano accorgendo del vuoto delle Nicchie, dopo che 5 non senza, sorpresa3
ci vediamo perentro collocate 5 ed erette quà, e là delle nuove Statue.
Ma 3 comunque sia rispetto ai Monumenti della più remota Antichità , non co-
si certamente può pensarsi di quelli de' Bassi Tempi , ed anche della stessa Età no-
stra , i quali ci offrono delle Memorie assai pregevoli, o non ancora prodotte, e
illustrate 5 o appena, e superficialmente tocche dagli Scrittori, le quali , per la
loro prossimità a' nostri giorni, forse possono interessare anche più di quelle de'
Secoli più lontani. Poiché s come giustamente dice Cicerone de Legib. Lib. 2.3 cur
autem aut velerà, aut aliena proferamus , petius quarti nostra 5 et recentìa ?
Lasciando adunque ad altre Penne, molto più valorose, ed esperte della mia?
la cura di seguitare r importantissima spiegazione degli Antichi Monumenti, e spe-
cialmente di quelli, che in apricum proferet aetas, e di cui verun altro luogo po-
trebb' esser più ferace del nostro Padre Tevere , il quale ne ha da tanti Secoli col-
mo, e ripieno tutto 1' ampio suo Letto, che dovrebbe studiosamente ripulirsi ad
ogni costo 3 anche per impedirne le frequenti dannose Inondazioni, e per riaprir-
ne l'interrotta sua Navigazione (1); io mi son risoluto di esporre varie altre co-
sposta in difesa dello stesso Libro . Roma 1741. ^.
Delle cagioni , e de' rimedi delle Inondazioni del Te-
Tfre; della difficoltà d'introdurre la Navigazione da
Ponte Nuovo sotto Perugia , sino alla Foce della Ne-
ra , nel Tevere , e del modo di renderlo Navigabi-
le dentro Roma, ivi 1746. fol. Bernardo Pocb de'
Marmi estratti da! Tevere , e delle Iscrizioni scolpite
in essi , Roma 1773- 4* T- IÌL de. Secretarti: p. 147*!*
a 2
Ji) Angust;n»s Steucbus de restituenia Navigatone
VA'T'J; Lugd. 1547. 4. Agostino Martinelli Descr.
con ersi Po»t: S°PM i Fiumi, Nera, e Tevere,
JLom "° ?'scorso Per detta N&igaiiom da Perugia a
• lvi 1976. 4. Cornelio Meyer l'Arte di restitui-
" a/-e,0m? h trala5ciaw Navigazione de! Tevere . Re-
ina 1085. fol. lione Pascoli Tnere Nav;sat0 ; ( „a.
*'gab,k.: 2eru&ia a Roma . ivi 1740.4. con la ti-