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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0064
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60 ARCHITETTURA «iRECA. PARTE I.

carri di fronte vi potevono passare sopra. Nel corpo del muro non vi era né loto, nò calce, ma era stato lavo-
rato con grossissime pietre tagliate dirittamente a quadrangolo, ed incatenate di fuori con ferri impiombati (l 6).
Il primo edilizio costrutto nella città bassa con molta sontuosità pare che fosse il tempio che Cimone fece innal-
zare a Teseo, dopo che ebbe abbattuti quei di Sciro in pena della morte dell'Eroe, e che ebbe trasportate le
sue ceneri in Atene. Di questo tempio ne rimangono considerevoli avanzi in modo più conservati di quelli
di qualunque altro edifizio degli Ateniesi (17). Le belle proporzioni del sopraornato e delle colonne Doriche che
formano i peristili disposti in forma di Periptero, ci fanno conoscere il carattere della buona maniera con cui
in allora si edificava. Si pretese che questo tempio avesse servito di modello all'edificazione del celebre tempio
di Minerva sulla Rocca: (1 8) ma tale costruzione era già stata da molti anni avanti indicata specialmente dalla
struttura del tempio di Giove in Olimpia, la quale era come quella del Partenone Dorica ed Ipetrale ancora.
Circa la stessa epoca pare che si fosse innalzato nel Ceramico il tempio di Euclea, poiché venne fatto colle
spoglie dei Medi che presero terra a Maratona fi 9). Eschilo, dopo il funesto caso accaduto in tempo che molti
spettatori stavano ad ascoltare sopra sedili di legno le produzioni del suo rivale Pratina, '\2Q) indusse pure gli
Ateniesi ad intraprendere la costruzione di un solido teatro in pietre, e per tale oggetto venne scelto un adatto
luogo a piedi della parte meridionale della cittadella, ove rimane ancora la indicazione della sua forma, (21)
onde appoggiarvi i marmorei gradi della cavea con la maggior solidità, e nel tempo stesso con il maggior rispar-
mio di sostruzione. Credesi che questo sia stato il primo teatro, che venne dai Greci costrutto con pietre, e che
avesse servito di modello a tutti quelli che si costrussero nei tempi susseguenti.

Quindi in Atene allorché Pericle resse per molti anni la Repubblica, osservano concordemente tutti gli
scrittori, che le arti trovarono in allora somma protezione, e che giunsero al massimo loro splendore. Si rac-
conta che Pericle procurasse di farvi regnare le ricchezze e l'abbondanza coli'impiegare, per l'ornamento della
città, tutti i cittadini nella costruzione di edifìzj di sorprendente grandezza e di beltà e grazia inimitabile; per la
qual cosa si crede che ne apportasse moltissima giocondità, e a tutti gii uomini stupore grandissimo; e che tali
opere potevano servire di testimonio per dimostrare non esser menzonga quel gran potere, e quella antica opulenza
che fu tanto decantata (22). Pericle commise al celebre Fidia la direzione di tutte quelle opere che ordinò per il
decoro di Atene, quantunque ognuna di esse avesse in particolare architetti ed artefici di gran valore. In tal modo
s'innalzarono i celebri Propilei Dell' ingresso della cittadella, i quali per gli ornamenti, e per la grandezza dei massi
con cui erano composti, sorpassavano ogni altro edilìzio di tal natura sino anche al tempo di Pausarne, (23

(16) Tucìd. Lib. 1. Le mura intorno la città furono eseguite
con grande sollecitudine dagli Ateniesi, per impedire che i Lace-
demoni nc f:,cessero maggiori opposizioni, perchè gli dispiaceva
clic Atene si fortificasse; e Temistocle recossi in Sparta espressa-
mente per tenerli in inganno sin che l'opera fosse portata a com-
pimento. Vi lavorarono perciò gli uomini e le donne unitamente
ai forestieri che vi erano in allora in Atene per maggiormente
avanzare il lavoro. {Fiutare, in Temisi, e Diod. Lib. 11.) Per tal
motivo furono impiegate nella costruzione di tali mura ogni specie
di pietre non per anche eguali, né piane, e persino molte delle
quali furono tolte dai publici monumenti, come anche parecchie
colonne; donde ne avvenne che le mura degli Ateniesi si dissero
fatte di tempj e <u sepolcri. Il circuito delle dette mura da ogni
parte della citta fu formato maggiore di quello che vi era avanti,
e per tal motivo rivoltarono e mossero ogni cosa volendolo finire
con gran sollecitudine. Similmente Temistocle fece intraprendere
con inganno dei Lacedemonj la grande opera di formare il porto
detto Pireo agli Ateniesi, e questo fu pure portato a compimento
con grande sollecitudine. Sotto la di lui magistratura s'intrapre-
se pure dagli Ateniesi di unire alla città il Pireo, col mezzo dei
lunghi muri, che furono poi portati a compimento sotto Cimone.
Queste mura che univano alla città tanto il porto Pireo, quanto

quello di Munichia e di Falero, non furono eseguite con costru-
zione irregolare, come quella delle mura fatte intorno la città: ma
bensì furono formate tutte con grandi pietre tagliate a forme ret-
tangolari. Aveva disegnato Temistocle con la molta grossezza, con
cui furono eseguite tali mura, di porre un forte riparo alle scorrerie
dei nemici; ed erasi anche con questo immaginato che pochissimi
uomini inutili anche al combattere, sarebbero stati bastanti a di-
fenderlo. {Tucìd. Lib. 1.) Temistocle ancora fece edificare vicino
alla sua casa in Melile un tempio a Diana, la quale fu da lui so-
prannomata Aristohula, ossia dell'ottimo consiglio, volendo quasi
denotare con questo di aver egli ottimamente consigliati i Greci;
la qual cosa contribuì a promuovere il suo esilio da Atene. Fiutar,
in Temist.)

(17) Stuart. Antiq.of Athens Tom. III. e. 1.

(18) Le lìo) . Ruines. des plus bearex motuimens de la Grece
Tom. \.p. 18.

(19) Paus. Lib. 1. e 14.

(20) Suid. in Pratina.

(21 ) Cha/uller. I^ojage in Grece.

(22) Fiutare, in Perici, e. Diod. Sic. Lib. 12.

(23) Paus.Lib. 1. e. 22. Per conoscere meglio l'architettura
di questi Propilei si vegga la Parte li. e. 5.
 
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