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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0129
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ARCHITETTURA GRECA. PARTE II. o>;

CAPITOLO II.

TEMPJ

c

\Jli edifizj consacrati alle Divinità furono in ogni tempo dagli antichi sommamente onorati e fabbricati con
grande fortezza e nobiltà di ornamenti. Onde è che a rintracciarne la loro origine, ed a conoscerne la loro strut-
tura si occuparono di molto gli eruditi, ed abbiamo perciò molti scritti su tale interessante argomento. Facen-
dosi primieramente a ragionare sull'origine di quest'edifizj, oltre alle cose già indicate nella Parte storica, os-
serveremo, che in tre classi distinte si possono considerare le opinioni che dai dotti furono scritte su tal riguardo.
Col primo sistema si stabiliscono essere i tempj derivati dai sepolcri innalzati ai più celebri eroi della Grecia ;
col secondo si credono essere stati i primi tempj dei Greci fatti ad imitazione di quelli esistenti nei tempi più
antichi presso le altre nazioni ; e col terzo si attribuisce a questi edifizj un principio decisamente Greco, e de-
rivato dagli alberi maggiori consacrati nelle foreste ai Numi, o da alcune rozze pietre al medesimo oggetto de-
stinate. La prima derivazione si basa principalmente sulle quasi consimili denominazioni che ebbero nei tempi
più antichi, tanto i luoghi consacrati alle Divinità, che i sepolcri; imperocché si crede che TEMEN02, vocabolo
usato più comunemente dai Greci per nominare un tempio, sia stato anche comune primieramente ad un campo
sacro e ad un sepolcreto; così NA02 si attribuisce il significato di un luogo di ferma dimora qualunque, e 2HK02
di un luoffo chiuso e per anche una tomba; e quindi essere stati questi impiegati per denotare la cella dei tem-
pi. Similmente si osserva che col vocabolo TTMB02, che propriamente vuol significare sepolcro, nomina Lieò-
frone l'ara di Giunone Oplosmia, alla quale si rivolse Diomede, allorché Egialea sua moglie voleva ucciderlo;
ed altre simili denominazioni si credono essere state date dai primi Greci tanto ai loro sepolcri, che agli altari
dei loro numi. Inoltre si osserva che erano detti dai Greci HPQA, ed 'HPQEIA quei monumenti che in l'orma di
tempj s'innalzavano agli eroi, come ne somministra tuttora un beli'esempio il tempio Dorico di Teseo in Atene,
che venne considerato come un'Eroo dagli antichi. Similmente il triplice tempio esistente sulf Acropoli della
stessa Atene dedicato a Minerva Poliade, ad Eretteo ed a Pandroso, credesi che primieramente avesse servito di
tomba alla protettrice della Città, all'indicato sovrano Eretteo, ed a Pandroso figlia di Cecrope che fu men cu-
riosa delle altre sorelle nel non scuoprire il paniere, in cui stava posto Erittonio. Ma allorché si innalzò da Ci-
mone il tempio a Teseo in Atene, e che si costrusse con più stabile e nobile architettura l'indicato triplice tem-
pio di Minerva Poliade, già erano i suddetti eroi considerati come numi dagli Ateniesi; e perciò i loro monu-
menti non più in forma di sepolcri, ma bensì come tempj si dovettero edificare. In simil modo convien credere
essere accaduto in riguardo agli altri monumenti innalzati agli eroi della Grecia nelle differenti città, di cui se ne
rinvengono notizie nelle descrizioni inspecie che abbiamo da Pausania (1). Per altra parte poi troviamo essersi
dalle più antiche età innalzati nella Grecia tempj proprj a quegli iddii, ch'erano ivi adorati con culti derivati da
paesi stranieri, e di cui non si ebbe mai conoscenza che avessero essi soggiornato in tal regione ; perciò sempre
come numi furono dai Greci tutti considerati; e gli edifizj sacri eretti a questi si vedono essere stati ipiùrinno-
mati ed anche i più vetusti, come ne fanno fede in particolare le indicate descrizioni di Pausania. Conside-
rando inoltre che allorquando si volse designare una rassomiglianza di architettura dei sepolcri ai tempj, si dis-
sero piuttosto questi fatti ad imitazione dei tempj, e non mai ali opposto, e fatti con costruzione loro propria,
come tali erano i sepolcri dei Sicioni, perchè avevano colonne e fronlespizj, (2) potremo conchiudere perciò che
tali due specie di edifizj abbiano avuto presso i Greci origine distinta, e con distinta architettura si siano più co-
fi) Tra i vari esempj di simil genere di monumenti dedica- per i suoi vaticinj, e clic si trovano nella Laconia; (Paus. Lib. 3.
ti a uomini divinizzati, si citano principalmente quello innalzato e. IS.Lib.1. e. 34. e Lib. 3. e. 19. e 2G.) e quelli di altre simili
dagli Amiclesi in memoria di Giacinto figliuolo de! loro fondatore, divinità, di cui erano adornate le altre citta dei Greci,
queili eretti in particolare dagli Argivi, Tebani ed Ateniesi adAn- (2) Paus. Lib.2. e. 7. Tali sepolcri si conoscono inspecie dai
fiarao considerato per abile indovino, quello di Cassandra celebre dipinti, essere stati l'ormati con due sole colonne.
 
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