24 ARCHITETTURA GRECA. PARTE II.
più antichi del Democrito di Abdera ; poiché credesi che più di un" artefice di un tal nome vi sia stato nella Grecia.
Qualunque sia la vera epoca in cui si cominciò dai Greci a costruire le arcuazioni con pietre cuneate e dirette
al centro delle curve, è però certo che questa maniera è preferibile a quella più antica formata con pietre dis-
poste a strati orizzontali, perchè presenta più collegamento e bellezza nelle opere; e molti nobili esempj di
questa specie di costruire ne abbiamo nei monumenti antichi, ed in specie in quelli dei Romani. I Greci fecero
più uso delle coperture di pietre in piano sostenute da grandi architravature di simil materiale, come se ne rin-
goilo esempj nei resti che ci rimangono dei loro tempj in specie, e come se ne offre indicazione nella Tav. XII
fig. 16, che rappresenta una parte del soffitto posto sopra il portico del tempio di Teseo in Atene. Quanto fosse
elegantemente e fortemente formata questa parte degli edifìzj antichi, lo dimostreremo nel descrivere i tempj
nel seguente capitolo.
Non sarà quivi fuor di proposito, avanti d'inoltrarsi di più in queste osservazioni, l'aggiungere alcuna cosa
intorno al rapporto delle principali misure dei Greci col Metro, che è la misura stata adottata per tutti i monu-
menti riportati. Il piantato dei Partenone in Atene, il quale essendo stato fatto della larghezza di cento piedi,
percui veniva denominato dagli antichi EWc^ractev, ha presentato con più sicurezza il modo di trovare la vera
lunghezza del piede Greco; e siccome, secondo le misure prese con tutta l'esattezza dallo Stuart, la larghezza
di questo tempio al gradino superiore, sul quale posano le colonne, fu ritrovata essere di piedi Inglesi 101. 1. ,'o
e la lunghezza di piedi 227- 7. „*„. (67) le quali misure ridotte in Metri, sul rapporto del piede Inglese di 0,3047.
del Metro, cosisi hanno per la larghezza del tempio M. 30,817, e per la lunghezza M. 69,346. La centesima
parte del primo ritrovato dà il valore del piede Greco in misura metrica di 0,3081 7, al qual valore corrispon-
de pure la misura della lunghezza, che doveva essere di 225 piedi Greci; e questo viene ancora ad eguagliare
con piccolissima diversità il valore ricavato col piede Romano di M. 0,29624. dai calcoli fatti ultimamente su
di una misura di avorio ritrovata della lunghezza del mezzo piede Romano; poiché dovendo corrispondere, se-
condo quanto viene da Plinio stabilito, il piede Romano al Greco come 24. a 25. (68) si trova essere il piede
Greco egualmente M. 0,30858. Questi .risultati tutti ci confermano essere stato il piede Greco di M. 0,308.
calcolandolo a semplici millimetri. Il piede Greco, come il Romano, doveva essere composto di quattro palmi
che i Greci, chiamavano n«A«io«nj la quarta parte del valore del piede ritrovato, venendo ad essere di M. 0,077,
sarà il valore del palmo; ed il digito detto aóxtuXsj, che doveva essere il quarto del palmo, o il sedicesimo del
piede, sarà di M. 0,019. Il cubito Greco, che si diceva n^/us dovendo essere formato da sei palmi, ossia da un
piede e mezzo, verrebbe ad essere eguale a M. 0,462. L'orgia, cioè '0/>yutà, essendo secondo Erodoto di sei piedi
ossia quattro cubiti, (69) il suo valore si trova essere di M. 1,848. Lo stadio poi, 2«$«*, dovendo avere seicento
piedi, (70) viene ad essere di M. 1 85. prendendo un termine medio tra i due valori ritrovati l'uno di M. 0,3081 7.
e l'altro di M. 0,30858, il quale corrisponde con pochissima diversità a quello ritrovato da D'Anville e da altri
scrittori moderni per lo stadio Olimpico cioè di tese francesi 94. e piedi 3. La sesta parte dello stadio, eh'è di
piedi cento, era la misura del pletro, HléSpcv la quale corrisponde precisamente alla larghezza del piantato del Par-
tenone. Della diversità delle misure, che avevano i varj popoli della Grecia, sene sono ritrovati quindi differenti
risultati, che ci sarebbero quivi di poca utilità il riportarli, come pure l'estendersi di più in queste ricerche.
(67) Stuart. Juliq. of Athens. Tom. 2. e. 1. (69) Erud. in Euterp.
(68) Plin. lab. 2. (70) Suid. in Stad.
più antichi del Democrito di Abdera ; poiché credesi che più di un" artefice di un tal nome vi sia stato nella Grecia.
Qualunque sia la vera epoca in cui si cominciò dai Greci a costruire le arcuazioni con pietre cuneate e dirette
al centro delle curve, è però certo che questa maniera è preferibile a quella più antica formata con pietre dis-
poste a strati orizzontali, perchè presenta più collegamento e bellezza nelle opere; e molti nobili esempj di
questa specie di costruire ne abbiamo nei monumenti antichi, ed in specie in quelli dei Romani. I Greci fecero
più uso delle coperture di pietre in piano sostenute da grandi architravature di simil materiale, come se ne rin-
goilo esempj nei resti che ci rimangono dei loro tempj in specie, e come se ne offre indicazione nella Tav. XII
fig. 16, che rappresenta una parte del soffitto posto sopra il portico del tempio di Teseo in Atene. Quanto fosse
elegantemente e fortemente formata questa parte degli edifìzj antichi, lo dimostreremo nel descrivere i tempj
nel seguente capitolo.
Non sarà quivi fuor di proposito, avanti d'inoltrarsi di più in queste osservazioni, l'aggiungere alcuna cosa
intorno al rapporto delle principali misure dei Greci col Metro, che è la misura stata adottata per tutti i monu-
menti riportati. Il piantato dei Partenone in Atene, il quale essendo stato fatto della larghezza di cento piedi,
percui veniva denominato dagli antichi EWc^ractev, ha presentato con più sicurezza il modo di trovare la vera
lunghezza del piede Greco; e siccome, secondo le misure prese con tutta l'esattezza dallo Stuart, la larghezza
di questo tempio al gradino superiore, sul quale posano le colonne, fu ritrovata essere di piedi Inglesi 101. 1. ,'o
e la lunghezza di piedi 227- 7. „*„. (67) le quali misure ridotte in Metri, sul rapporto del piede Inglese di 0,3047.
del Metro, cosisi hanno per la larghezza del tempio M. 30,817, e per la lunghezza M. 69,346. La centesima
parte del primo ritrovato dà il valore del piede Greco in misura metrica di 0,3081 7, al qual valore corrispon-
de pure la misura della lunghezza, che doveva essere di 225 piedi Greci; e questo viene ancora ad eguagliare
con piccolissima diversità il valore ricavato col piede Romano di M. 0,29624. dai calcoli fatti ultimamente su
di una misura di avorio ritrovata della lunghezza del mezzo piede Romano; poiché dovendo corrispondere, se-
condo quanto viene da Plinio stabilito, il piede Romano al Greco come 24. a 25. (68) si trova essere il piede
Greco egualmente M. 0,30858. Questi .risultati tutti ci confermano essere stato il piede Greco di M. 0,308.
calcolandolo a semplici millimetri. Il piede Greco, come il Romano, doveva essere composto di quattro palmi
che i Greci, chiamavano n«A«io«nj la quarta parte del valore del piede ritrovato, venendo ad essere di M. 0,077,
sarà il valore del palmo; ed il digito detto aóxtuXsj, che doveva essere il quarto del palmo, o il sedicesimo del
piede, sarà di M. 0,019. Il cubito Greco, che si diceva n^/us dovendo essere formato da sei palmi, ossia da un
piede e mezzo, verrebbe ad essere eguale a M. 0,462. L'orgia, cioè '0/>yutà, essendo secondo Erodoto di sei piedi
ossia quattro cubiti, (69) il suo valore si trova essere di M. 1,848. Lo stadio poi, 2«$«*, dovendo avere seicento
piedi, (70) viene ad essere di M. 1 85. prendendo un termine medio tra i due valori ritrovati l'uno di M. 0,3081 7.
e l'altro di M. 0,30858, il quale corrisponde con pochissima diversità a quello ritrovato da D'Anville e da altri
scrittori moderni per lo stadio Olimpico cioè di tese francesi 94. e piedi 3. La sesta parte dello stadio, eh'è di
piedi cento, era la misura del pletro, HléSpcv la quale corrisponde precisamente alla larghezza del piantato del Par-
tenone. Della diversità delle misure, che avevano i varj popoli della Grecia, sene sono ritrovati quindi differenti
risultati, che ci sarebbero quivi di poca utilità il riportarli, come pure l'estendersi di più in queste ricerche.
(67) Stuart. Juliq. of Athens. Tom. 2. e. 1. (69) Erud. in Euterp.
(68) Plin. lab. 2. (70) Suid. in Stad.