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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0365

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GAP. Y. PROPILEI 77

disposizione si rinviene un chiaro documento per comprovare quanto venne determinato da Vitruvio rispetto
all'architettura dei portici, nei quali precisamente prescrisse doversi porre nella parte interna colonne joniche,
mentre doriche erano quelle dell'esterno. Siffatte colonne joniche, benché sieno rimaste senza i loro respettivi
capitelli, pure dalle loro basi e dalle scanalature dei fusti col corrispondente collarino, conoscesi chiaramente
ch'erano del genere jonico, come venne contestato dai frammenti di capitelli rinvenuti nelle ultime scoperte
fatte, nelle quali pure si è conosciuto che sotto alle basi non vi erano piedistalli come vennero primieramente
supposti.

TAVOLA GXIX. Parti principali dei propilei di Atene. Fig. 1. Imoscapo, capitello, architrave e fregio
delle colonne doriche che costituivano i portici dei propilei, sui quali non rimangono più alcune tracce delle
cornici con cui erano decorate la sommità.

Fig. 2. Capitello delle paraste e sezione dell'architrave e fregio corrispondente nell'interno del portico
anteriore.

Fig. 3. Sezione della cornice posta sulle sommità delle pareti che univano i propilei ai due edifizj laterali.

Fig. 4. Sommoscapo delle colonne joniche poste nell'interno del portico anteriore.

Fig. 5. Parti principali delle colonne doriche che formavano i portici dei due edifizj eretti nei lati dei
propilei.

Fig. 6. Profilo della Base e cornice del grande piedestallo su cui stava eretta le statua equestre di Marco
Agrippa.

Fig. 7- Prospetto, pianta e sezione della spranga di legno rinvenuta tra le unioni dei rocchi che compo-
nevano i fusti delle colonne doriche dei propilei, come venne dal Dodwel esposta, per esserne caduta una
mentre egli si trovava in Atene.

Fig. 8. Parte della cornice che corona l'architrave interno dei medesimi propilei delineata in scala maggiore.

Fig. 9. Parte dei capitelli delle paraste poste nelle estremità delle pareti degli stessi propilei.

Fig. 10. Capitello ed imoscapo delle paraste poste negli angoli delle pareti che costituivano gli edifizj cretti
lateralmente ai propilei.

C A P I T O L O VI.

FORI E PORTICI

FORO DI ELIDE

T

AVOLA CXX. Quanto offresi delineato nella citata Tavola viene dichiarato soltanto dalla seguente descri-
zione che ci ha tresmessa Pausania; giacché nessune certe reliquie si rinvengono sul luogo degli edifizj che
stavano eretti nel suo d intorno. Però dalle cose esposte si è cercato di dimostrarne l'intera sua disposizione
quale offresi qui delineata.

Osservava primieramente Pausania che gli Elei non avevano il foro costruito alla maniera di quei delle
città degli Jonii, né di quelle dei Greci che stavano verso la Jonia, ma era fatto alla maniera antica con portici
fra loro disgiunti e con strade tra essi. Si dava a quel foro il nome d'Ippodromo; perchè in esso si addestravano
i cavalli alla corsa. Il portico, eh era rivolto verso mezzogiorno, era dorico, e non di Dorio, come malamente
fu spiegato, ed era diviso in tre parti dalle colonne. Risiedevano nel giorno gli Ellanodici, e presso le colonne
erano are a Giove che stavano allo scoperto, e non erano molte, perchè si rimuovevano facilmente. Entrando
nel foro dalla parte del suddetto portico nel lato sinistro e verso il termine di esso era altro portico denominato
Ellanodiceo. In esso stanzionavano per dieci mesi continui quegli Ellanodici che venivano istruiti dai conservatori
delle leggi su quanto si faceva rispetto all'agone. Al portico, in cui soggiornavano gli Ellanodici, altro portico
 
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