76 ARCHITETTURA GRECA. PARTE III.
furono demolite siffatte opere e che si scuopri il vero tempio della Vittoria Aptera, sul quale tanto si è discusso,
si venne a conoscere con più precisione tutta la intera struttura dei medesimi propilei 5 ed è in seguito delle
ultime scoperte che si sono stabiliti i disegni esposti nelle seguenti Tavole.
TAVOLA CXVII. Veduta prospettica e pianta dei propilei di Atene. Da quanto offresi delineato nella
pianta si conosce chiaramente che dopo la discoperta del tempio della Vittoria Aptera, già esposto nella Ta-
vola XIII5 non vi potea sussistere nella parte destra a piedi della grande scala un altro piedestallo, simile a
quello che sussiste nella parte opposta, come venne per l'avanti immaginato per collocare sopra i medesimi
piedistalli le due immagini dei cavalieri che non seppe riconoscere Pausania. D'altronde osservando che a grandi
caratteri trovasi scritto sulla fronte del piedestallo rimasto, che il popolo eresse quel monumento in onore di
Marco Agrippa figlio di Lucio, console per la terza volta ed amico di Cajo (10), non potevasi così mettere in
dubbio la rappresentanza dell'immagine collocata sopra al medesimo piedestallo; percui si venne a riconoscere
essere state situate le anzidette statue equestri, credute aver rappresentato i figliuoli di Senofonte, sull'alto della
scala ed avanti l'ingresso dei propilei, ove ancora si sono scoperti i piantati dei piedistalli che le dovevano
sorreggere, come si sono indicati sì nella pianta sì nella elevazione prospettica. Il tempio della Vittoria Aptera,
venendo ad occupare il luogo ove credesi essere stato collocato l'altro grande piedestallo, si trovava precisamente
corrispondere alla destra dei propilei, ed in una posizione da potersi facilmente scuoprire il mare, come viene
indicato da Pausania essere stata quella da cui si precipitò Egeo vedendo le vele nere della nave che ritornava
dalla spedizione contro Minos chiamato Tauro, ossia Minotauro, fatta dal suo figlio Teseo, ciò che dette
motivo alla edificazione del medesimo tempio della Vittoria denominata perciò Aptera, ossia senza ali. In quel-
l'edificio, che si trova esistere nella parte opposta al di sopra del piedestallo che reggeva la statua equestre di
Marco Agsippa, doveva essere collocata la camera delle pitture di Polignoto che vennero descritte da Pausania ;
poiché questo descrittore dimostra chiaramente essere stata quella camera a sinistra dei propilei, mentre a destra
stava chiaramente determinata la posizione degli edifizj menzionati da Pausania nel descrivere i propilei che
mettevano sulla rocca. L'edifizio, che eretto nella parte opposta a quello che conteneva le pitture di Polignoto
e corrispondente al di sopra del tempio della Vittoria, non trovandosene indicazione alcuna nella descrizione
di Pausania, è da credere che fosse deputato ad usi particolari ed evidentemente al servizio degli uomini ch'erano
posti di guardia al medesimo ingresso alla rocca. Nella esposta pianta, oltre alle cose indicate, si è disegnata
con linee punteggiate pure tutta la disposizione che aveva il soffitto formato sopra i portici anteriori e posteriori
alle porte, il quale, per la grandezza dei massi di marmo con cui era composto, formava l'ammirazione di tutti,
e venne per tal riguardo considerato da Pausania per il più cospicuo edifizio di tal genere che avessero eretto
i Greci.
TAVOLA CXVIII. Prospetto e sezione per lungo dei propilei. Nella elevazione di prospetto offresi dal
lato sinistro il grande piedestallo colla statua di Marco Agrippa, ed al di sopra corrisponde il fianco della camera
che conteneva le pitture di Polignoto. Nel lato destro s'innalza il tempio della Vittoria Aptera, come già venne
indicato nelle antecedenti descrizioni. Nel mezzo del timpano si è collocata una effigie, che evidentemente
doveva essere quella di Pericle che ordinò la edificazione di questi propilei, la quale è da credere che fosse
posta nel modo stesso con cui si rinviene collocata quella del Jerofante nei già descritti propilei di Eleusi. Nei
lati poi dei medesimi propilei sono indicate le due statue equestri che Pausania non seppe con sicurezza deter-
nare la loro rappresentanza.
Nella sezione per lungo, delineata nella parte superiore della citata Tavola, offresi esposta primieramente
la grande statua di Marco Agrippa, quindi una di quelle incognite che stavano ai lati dei propilei; poscia il
prospetto della camera che conteneva le pitture di Polignoto ; ed in fine i portici dei propilei. Nel portico
anteriore sono poste le colonne joniche che sorreggevano la parte media del soffitto marmoreo, ed in questa
(10) La iscrizione che si legge sul detto piedestallo è scritta
nel seguente modo, e dimostra essere stata la statua eretta sulla
medesima di Marco Agrippa figlia di Lucio console per la terza
volta ed amico di Cajo.
O ÀHM02
MAPKON ArpinnAN
AEYKIOT TION
TPIZ YIIATON TON KAIOY
EYEPTETHN
furono demolite siffatte opere e che si scuopri il vero tempio della Vittoria Aptera, sul quale tanto si è discusso,
si venne a conoscere con più precisione tutta la intera struttura dei medesimi propilei 5 ed è in seguito delle
ultime scoperte che si sono stabiliti i disegni esposti nelle seguenti Tavole.
TAVOLA CXVII. Veduta prospettica e pianta dei propilei di Atene. Da quanto offresi delineato nella
pianta si conosce chiaramente che dopo la discoperta del tempio della Vittoria Aptera, già esposto nella Ta-
vola XIII5 non vi potea sussistere nella parte destra a piedi della grande scala un altro piedestallo, simile a
quello che sussiste nella parte opposta, come venne per l'avanti immaginato per collocare sopra i medesimi
piedistalli le due immagini dei cavalieri che non seppe riconoscere Pausania. D'altronde osservando che a grandi
caratteri trovasi scritto sulla fronte del piedestallo rimasto, che il popolo eresse quel monumento in onore di
Marco Agrippa figlio di Lucio, console per la terza volta ed amico di Cajo (10), non potevasi così mettere in
dubbio la rappresentanza dell'immagine collocata sopra al medesimo piedestallo; percui si venne a riconoscere
essere state situate le anzidette statue equestri, credute aver rappresentato i figliuoli di Senofonte, sull'alto della
scala ed avanti l'ingresso dei propilei, ove ancora si sono scoperti i piantati dei piedistalli che le dovevano
sorreggere, come si sono indicati sì nella pianta sì nella elevazione prospettica. Il tempio della Vittoria Aptera,
venendo ad occupare il luogo ove credesi essere stato collocato l'altro grande piedestallo, si trovava precisamente
corrispondere alla destra dei propilei, ed in una posizione da potersi facilmente scuoprire il mare, come viene
indicato da Pausania essere stata quella da cui si precipitò Egeo vedendo le vele nere della nave che ritornava
dalla spedizione contro Minos chiamato Tauro, ossia Minotauro, fatta dal suo figlio Teseo, ciò che dette
motivo alla edificazione del medesimo tempio della Vittoria denominata perciò Aptera, ossia senza ali. In quel-
l'edificio, che si trova esistere nella parte opposta al di sopra del piedestallo che reggeva la statua equestre di
Marco Agsippa, doveva essere collocata la camera delle pitture di Polignoto che vennero descritte da Pausania ;
poiché questo descrittore dimostra chiaramente essere stata quella camera a sinistra dei propilei, mentre a destra
stava chiaramente determinata la posizione degli edifizj menzionati da Pausania nel descrivere i propilei che
mettevano sulla rocca. L'edifizio, che eretto nella parte opposta a quello che conteneva le pitture di Polignoto
e corrispondente al di sopra del tempio della Vittoria, non trovandosene indicazione alcuna nella descrizione
di Pausania, è da credere che fosse deputato ad usi particolari ed evidentemente al servizio degli uomini ch'erano
posti di guardia al medesimo ingresso alla rocca. Nella esposta pianta, oltre alle cose indicate, si è disegnata
con linee punteggiate pure tutta la disposizione che aveva il soffitto formato sopra i portici anteriori e posteriori
alle porte, il quale, per la grandezza dei massi di marmo con cui era composto, formava l'ammirazione di tutti,
e venne per tal riguardo considerato da Pausania per il più cospicuo edifizio di tal genere che avessero eretto
i Greci.
TAVOLA CXVIII. Prospetto e sezione per lungo dei propilei. Nella elevazione di prospetto offresi dal
lato sinistro il grande piedestallo colla statua di Marco Agrippa, ed al di sopra corrisponde il fianco della camera
che conteneva le pitture di Polignoto. Nel lato destro s'innalza il tempio della Vittoria Aptera, come già venne
indicato nelle antecedenti descrizioni. Nel mezzo del timpano si è collocata una effigie, che evidentemente
doveva essere quella di Pericle che ordinò la edificazione di questi propilei, la quale è da credere che fosse
posta nel modo stesso con cui si rinviene collocata quella del Jerofante nei già descritti propilei di Eleusi. Nei
lati poi dei medesimi propilei sono indicate le due statue equestri che Pausania non seppe con sicurezza deter-
nare la loro rappresentanza.
Nella sezione per lungo, delineata nella parte superiore della citata Tavola, offresi esposta primieramente
la grande statua di Marco Agrippa, quindi una di quelle incognite che stavano ai lati dei propilei; poscia il
prospetto della camera che conteneva le pitture di Polignoto ; ed in fine i portici dei propilei. Nel portico
anteriore sono poste le colonne joniche che sorreggevano la parte media del soffitto marmoreo, ed in questa
(10) La iscrizione che si legge sul detto piedestallo è scritta
nel seguente modo, e dimostra essere stata la statua eretta sulla
medesima di Marco Agrippa figlia di Lucio console per la terza
volta ed amico di Cajo.
O ÀHM02
MAPKON ArpinnAN
AEYKIOT TION
TPIZ YIIATON TON KAIOY
EYEPTETHN