62 ARCHITETTURA GRECA. PARTE III.
Tempio perittero della città di Selinimte. Tav. XXXXII.
Tempj ^el medesimo genere posti sull Acropoli di Selinunte. Tav. XXXVIII.
Tempio del mezzo dell'Acropoli di Selinunte. Tav. XXXIX.
Tempio pseudodittero della città di Selinunte. Tav. XL.
Tempj di Gibele a Sardi e di Diana a Magnesia. Tav. XLI.
Tempio di Apollo a Didimi. Tav. XLII. XLIII. e XLIV.
Tempj di Giunone a Samo e prima costruzione di quello di Diana in Efeso. Tav. XLV.
Tempio di Diana in Efeso. Tav. XLVI. e XLX1I.
Tempio di Giove Olimpico in Atene. Tav. XLVIII. e XLIX.
Tempio detto di Giove Panellenio in Egina. Tav. L.
Tempio di Giove in Olimpia. Tav. L. A. B. C.
Tempio di Nettuno e Pesto. Tav. LI. LIL e LUI.
Tempio di Apollo Epicurio a Basse. Tav. LIV. e LV.
Tempio di Minerva in Atene Tav. LVI. LVII. LVIII. e LIX.
Tempio di Giove Olimpico a Selinunte. Tav. LX. e LXI.
Tempio di Giove Olimpico in Agrigento. Tav. LXII. LXIII. LXIV. LXV. e LXVI.
Tempio di Cerere e Proserpina in Eleusi. Tav. LXVII. LXVIII. LXIX. e LXX.
Tempio di Eretteo, di Minerva Poliade e di Pandroso in Atene Tav. LXXI. LXXII. LXXIII. LXXIV.
LXXV. e LXXVI.
Tempio di Minerva Suniade col suo recinto. Tav. LXXV1I. e LXXVII. A.
Tempj toscani e rotondi secondo Vitruvio LXXVIII.
Così dell'esposto confronto può non solamente aversi idea della respettiva grandezza di ciascun tempio, ma
pure come vennero progressivamente questi edifici composti con più disposizioni di peristili, le quali precipua-
mente costituivano i setti generi di tempi regolari descritti da Vitruvio ; ed a questi si aggiunsero infine quei che
si dipartivano dai medesimi precetti, onde esporre una compiuta conoscenza delle varie pratiche tenute dai
Greci in generale nella edificazione dei loro edifìzj sacri.
CAPITOLO HI.
LE TRE DIFFERENTI MANIERE DI ORNARE I TEMPJ CON COLONNE
ORIGINE E STRUTTURA DELLE PARTI SUPERIORI DEI TEMPJ
T
A AVOLA LXXX. Offresi esposta in questa Tavola primieramente con una veduta prospettica la struttura
esterna della parte superiore del piccolo tempio di Temide a Ramnunte, già dimostrato nella Tavola XIV,
quale poteva essere nella sua più antica struttura spogliata da ogni ornamento e quale lo comportava la sem-
plice disposizione tracciata nella sottoposta pianta. Nella parte inferiore della medesima Tavola si esibisce la
veduta prospettica della stessa parte superiore di tale edifizio. quale venne ritrovata dalle reliquie discoperte;
onde presentare una più precisa conoscenza del modo tenuto dai Greci nello stabilire le enunciate parti supe-
riori dei loro tempj
Fig. 1. Dimostrazione del fregio dorico con gli spazj delle metope aperte.
Fig. 2. Dimostrazione del medesimo fregio dorico con una delle testate dei travi del lacunare non ancora
coperte colle tavolette del triglifo.
Fig. 3. La stessa dimostrazione del fregio dorico con l'indicazione delle tavolette poste per chiudere i vani
delle metope.
Tempio perittero della città di Selinimte. Tav. XXXXII.
Tempj ^el medesimo genere posti sull Acropoli di Selinunte. Tav. XXXVIII.
Tempio del mezzo dell'Acropoli di Selinunte. Tav. XXXIX.
Tempio pseudodittero della città di Selinunte. Tav. XL.
Tempj di Gibele a Sardi e di Diana a Magnesia. Tav. XLI.
Tempio di Apollo a Didimi. Tav. XLII. XLIII. e XLIV.
Tempj di Giunone a Samo e prima costruzione di quello di Diana in Efeso. Tav. XLV.
Tempio di Diana in Efeso. Tav. XLVI. e XLX1I.
Tempio di Giove Olimpico in Atene. Tav. XLVIII. e XLIX.
Tempio detto di Giove Panellenio in Egina. Tav. L.
Tempio di Giove in Olimpia. Tav. L. A. B. C.
Tempio di Nettuno e Pesto. Tav. LI. LIL e LUI.
Tempio di Apollo Epicurio a Basse. Tav. LIV. e LV.
Tempio di Minerva in Atene Tav. LVI. LVII. LVIII. e LIX.
Tempio di Giove Olimpico a Selinunte. Tav. LX. e LXI.
Tempio di Giove Olimpico in Agrigento. Tav. LXII. LXIII. LXIV. LXV. e LXVI.
Tempio di Cerere e Proserpina in Eleusi. Tav. LXVII. LXVIII. LXIX. e LXX.
Tempio di Eretteo, di Minerva Poliade e di Pandroso in Atene Tav. LXXI. LXXII. LXXIII. LXXIV.
LXXV. e LXXVI.
Tempio di Minerva Suniade col suo recinto. Tav. LXXV1I. e LXXVII. A.
Tempj toscani e rotondi secondo Vitruvio LXXVIII.
Così dell'esposto confronto può non solamente aversi idea della respettiva grandezza di ciascun tempio, ma
pure come vennero progressivamente questi edifici composti con più disposizioni di peristili, le quali precipua-
mente costituivano i setti generi di tempi regolari descritti da Vitruvio ; ed a questi si aggiunsero infine quei che
si dipartivano dai medesimi precetti, onde esporre una compiuta conoscenza delle varie pratiche tenute dai
Greci in generale nella edificazione dei loro edifìzj sacri.
CAPITOLO HI.
LE TRE DIFFERENTI MANIERE DI ORNARE I TEMPJ CON COLONNE
ORIGINE E STRUTTURA DELLE PARTI SUPERIORI DEI TEMPJ
T
A AVOLA LXXX. Offresi esposta in questa Tavola primieramente con una veduta prospettica la struttura
esterna della parte superiore del piccolo tempio di Temide a Ramnunte, già dimostrato nella Tavola XIV,
quale poteva essere nella sua più antica struttura spogliata da ogni ornamento e quale lo comportava la sem-
plice disposizione tracciata nella sottoposta pianta. Nella parte inferiore della medesima Tavola si esibisce la
veduta prospettica della stessa parte superiore di tale edifizio. quale venne ritrovata dalle reliquie discoperte;
onde presentare una più precisa conoscenza del modo tenuto dai Greci nello stabilire le enunciate parti supe-
riori dei loro tempj
Fig. 1. Dimostrazione del fregio dorico con gli spazj delle metope aperte.
Fig. 2. Dimostrazione del medesimo fregio dorico con una delle testate dei travi del lacunare non ancora
coperte colle tavolette del triglifo.
Fig. 3. La stessa dimostrazione del fregio dorico con l'indicazione delle tavolette poste per chiudere i vani
delle metope.