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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0375

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C A P- VII. TEATRI 87

poteva fare il paragone con il capo di Pericle, come venne indicato da Plutarco. Quindi è da osservare che un
tale edifizio non poteva essere di molta grandezza, affinchè le antenne lo avessero potuto cuoprire interamente
in forma molto acuminata a similitudine di una tenda. Le colonne di pietra, che si trovano precipuamente in-
dicate da Vitruvio, dovevano palesemente essere state disposte nel giro esterno dell'edifizio, ed essere del genere
dorico; perciocché con tal genere di architettura si solevano dai Greci edificare i loro edifizj. Nell'interno poi
al di sopra della cavea erano poste altre colonne, e queste è da credere che fossero joniche ; poiché con simil
distinzione si trovano impiegate nei propilei della rocca che furono edificati sotto la stessa magistratura di Pericle.
La disposizione poi sì della cavea sì della scena doveva esser fatta in modo consimile a quanto trovasi praticato
in alcuni teatri precipuamente esistenti nell'Asia minore, nei quali la cavea veniva ad occupare circa due terze
parti di tutta la circonferenza ; perciocché in tal modo la scena si trovava essere alquanto ristretta come lo
comportava l'uso a cui era deputato questo edifizio, cioè a semplici certami di musica. Così la più probabile di-
sposizione, che doveva avere un tale singolare edifizio, si offre delineata nella pianta esibita nella parte inferiore
della citata Tavola5 mentre nella parte superiore, da un lato si rappresenta la sua architettura esterna, e dal-
l'altro quella dell' interno.

CAPITOLO Vili.

PALESTRE

PALESTRA GRECA SECONDO VITRUVIO

T

AVOLA CXXXI. Secondo i precetti vitruviani riferiti sulle palestre all'uso greco, impresi ampiamente a
dichiarare nella parte II al corrispondente capitolo, offresi esposta nella citata Tavola sì la pianta della descritta
palestra sì la elevazione presa nel lato meridionale della medesima.

Nella pianta vengono distinti tutti i membri che componevano la palestra colle seguenti indicazioni.
A. Portici semplici. B. Portico doppio rivolto verso il mezzogiorno. C. Essedre diverse per le scuole. D. Efebeo
con sedili intorno per i giovani E. Coriceo. F. Conisterio. G. Bagno freddo. H. Eleotesio. I. Tepidario. L. Pas-
saggio al propnigeo. M. Calidario lungo il doppio della larghezza. N. Laconico. O Bagno caldo. P. Portico
doppio all'uscire dal peristilio. Q. Portici stadiali situati a destra ed a sinistra del suddetto portico. R. Boschetto
con sedili tra i portei stadiati. S. Stadio per i giuochi ginnastici con sedili disposti in modo che vi potessero
essere collocate molte persone a vedere i lottatori.

PALESTRA DI EFESO

A poca distanza dalle mura della celebre città di Efeso ed a piedi del meridional lato del monte Prionide
furono trovati molti resti dell'antico ginnasio degli Efesini consistenti in grandi mura spogliate dei loro ornamenti
architettonici, di cui alcuni pochi però furono scoperti giacenti al suolo tra le rovine dell'edifizio (1). Lo stile
di questi frammenti fu trovato essere consimile più alla maniera usata dai Romani, che a quella dei Greci: ma
la disposizione della fabbrica sembra essere stata fatta secondo il vero uso greco 5 per cui è da supporre che
sia stata eretta nei tempi anteriori al dominio dei Romani, e l'istaurato o maggiormente ornata poi in epoche
posteriori.

TAVOLA CXXXII. La pianta di questo ginnasio di Efeso viene qui immaginata nel suo intero stato a
seconda delle indicazioni ricavate dai disegni riportati dalla nominata società di Dilettanti, ed a quanto viene

(I) Dilettanti. Antiquitìes vf Jonici Puri. II. e. (>.
 
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