C AP. VI. FORI E PORTICI 81
PORTICO A PESTO
Oltre gli avanzi del grande tempio di Nettuno e dell'altro minore denominato di Cerere, nell'antica città
di Pesto o Posidonia esistono pure alcune colonne disposte in forma rettangolare oblunga simile a quella dei
tempj, credute perciò aver appartenuto ad un tempio stesso o ad una basilica : ma per le osservazioni già fatte,
allorché si venne a ragionare dell'architettura del foro, sembra che più probabilmente appartenessero ad uno
di quei portici che stavano isolatamente posti nei lati dei fori, o in altre parti delle città greche. Le basse pro-
porzioni di siffatte colonne fecero supporre essere stato questo edifizio, come pure gli altri di Pesto, di antichis-
sima costruzione: ma si dimostrano contrarj a questa opinione, segnatamente in questo portico, i delicati orna-
menti che stanno scolpiti nel collarino e nell'ovolo dei capitelli, i quali non pare probabile che potessero esser
fatti in tempi tanto antichi.
TAVOLA CXIII. Dalla disposizione della pianta di questi portici si conosce che veniva ad esservi in uno
dei lati maggiori il loro principale prospetto, poiché sono in essi le colonne in numero pari e gl'intercolunnj
alquanto più grandi; mentre nei lati minori, figurando come fianchi delfedifizio, si trova corrispondere nel
loro mezzo una colonna a somiglianza di quasi tutti i fianchi dei tempj circondati da colonne, e sono inoltre
gl'intercolunnj più stretti. Nella elevazione di questo portito si sono delineate, secondo le proporzioni che si
hanno degli altri monumenti dorici, le parti che mancano di sopra dell'architrave nel monumento ; nel fregio
però pare che vi fossero triglifi, come vennero comunemente praticati dai Greci; poiché gl'intercolunnj estre-
mi sono eguali agli intermedj, ed inoltre, non essendo quei dei lati minori eguali a quei maggiori, avrebbero
prodotto siffatte disposizioni un cattivo effetto nello scompartimento dei triglifi e delle metope. Il tetto si è
supposto essere stato a quattro pendenze, onde togliere maggiormente l'idea, col sopprimere i frontespizj,
che i lati minori figurassero le fronti delf edifizio.
Le colonne poi di questo portico furono trovate aver avuto nel mezzo un grande gonfiamento o entasi,
come viene delineato nella fig. 1, della qual singolarità ne offrono queste un più distinto esempio tra le molte
colonne che ci avanzano degli edifizj dei Greci.
Fig. 2. Capitello e pianta del sommoscapo delle colonne con quattro diverse specie degli ornamenti che
stanno scolpiti nel di sotto dei capitelli.
CAPITOLO VII.
TEATRI
TEATRO DI BACCO IN ATENE
T
AVOLA CXX1V. Per dimostrare nella Parte II al corrispondente Capitolo, quanto venne esposto da Vitru-
vio sull'architettura dei teatri ali uso greco, si è ideata l'intera struttura del celebre teatro di Bacco che venne
stabilito nella parte meridionale della rocca di Atene in seguito dei consigli dati da Eschilo agli Ateniesi, quan-
tunque di esso rimanga soltanto una traccia dell' incavamento che componeva la cavea sul declivo di quella rupe.
Ed è ben probabile il credere che Vitruvio abbia tratte le riferite prescrizioni sul teatro greco da quanto venne
posto in uso in questo medesimo teatro; perciocché esso fu quello che servì come di modello per tutti i teatri
che si costruirono dai Greci. Così nella pianta, col mezzo dei delineamenti punteggiati e designati colle let-
tere a, b, e, d, e}f, gì si è tracciato il metodo con cui veniva dagli angoli dei quadrati inscritti nell'orchestra
determinata tutta la disposizione del teatro, come ampiamente si è dimostrata nella Parte II illustrando gli stessi
PORTICO A PESTO
Oltre gli avanzi del grande tempio di Nettuno e dell'altro minore denominato di Cerere, nell'antica città
di Pesto o Posidonia esistono pure alcune colonne disposte in forma rettangolare oblunga simile a quella dei
tempj, credute perciò aver appartenuto ad un tempio stesso o ad una basilica : ma per le osservazioni già fatte,
allorché si venne a ragionare dell'architettura del foro, sembra che più probabilmente appartenessero ad uno
di quei portici che stavano isolatamente posti nei lati dei fori, o in altre parti delle città greche. Le basse pro-
porzioni di siffatte colonne fecero supporre essere stato questo edifizio, come pure gli altri di Pesto, di antichis-
sima costruzione: ma si dimostrano contrarj a questa opinione, segnatamente in questo portico, i delicati orna-
menti che stanno scolpiti nel collarino e nell'ovolo dei capitelli, i quali non pare probabile che potessero esser
fatti in tempi tanto antichi.
TAVOLA CXIII. Dalla disposizione della pianta di questi portici si conosce che veniva ad esservi in uno
dei lati maggiori il loro principale prospetto, poiché sono in essi le colonne in numero pari e gl'intercolunnj
alquanto più grandi; mentre nei lati minori, figurando come fianchi delfedifizio, si trova corrispondere nel
loro mezzo una colonna a somiglianza di quasi tutti i fianchi dei tempj circondati da colonne, e sono inoltre
gl'intercolunnj più stretti. Nella elevazione di questo portito si sono delineate, secondo le proporzioni che si
hanno degli altri monumenti dorici, le parti che mancano di sopra dell'architrave nel monumento ; nel fregio
però pare che vi fossero triglifi, come vennero comunemente praticati dai Greci; poiché gl'intercolunnj estre-
mi sono eguali agli intermedj, ed inoltre, non essendo quei dei lati minori eguali a quei maggiori, avrebbero
prodotto siffatte disposizioni un cattivo effetto nello scompartimento dei triglifi e delle metope. Il tetto si è
supposto essere stato a quattro pendenze, onde togliere maggiormente l'idea, col sopprimere i frontespizj,
che i lati minori figurassero le fronti delf edifizio.
Le colonne poi di questo portico furono trovate aver avuto nel mezzo un grande gonfiamento o entasi,
come viene delineato nella fig. 1, della qual singolarità ne offrono queste un più distinto esempio tra le molte
colonne che ci avanzano degli edifizj dei Greci.
Fig. 2. Capitello e pianta del sommoscapo delle colonne con quattro diverse specie degli ornamenti che
stanno scolpiti nel di sotto dei capitelli.
CAPITOLO VII.
TEATRI
TEATRO DI BACCO IN ATENE
T
AVOLA CXX1V. Per dimostrare nella Parte II al corrispondente Capitolo, quanto venne esposto da Vitru-
vio sull'architettura dei teatri ali uso greco, si è ideata l'intera struttura del celebre teatro di Bacco che venne
stabilito nella parte meridionale della rocca di Atene in seguito dei consigli dati da Eschilo agli Ateniesi, quan-
tunque di esso rimanga soltanto una traccia dell' incavamento che componeva la cavea sul declivo di quella rupe.
Ed è ben probabile il credere che Vitruvio abbia tratte le riferite prescrizioni sul teatro greco da quanto venne
posto in uso in questo medesimo teatro; perciocché esso fu quello che servì come di modello per tutti i teatri
che si costruirono dai Greci. Così nella pianta, col mezzo dei delineamenti punteggiati e designati colle let-
tere a, b, e, d, e}f, gì si è tracciato il metodo con cui veniva dagli angoli dei quadrati inscritti nell'orchestra
determinata tutta la disposizione del teatro, come ampiamente si è dimostrata nella Parte II illustrando gli stessi