28 ARCHITETTURA GRECA. PARTE II.
teense scoperto ultimamente. (14) ma questo doveva avere però più di due colonne tra le parastati Si forma-
vano cpiesti tempi soltanto dal N«ù; propiamente detto o cella, e del npwxov ossia luogo avanti la cella, e perciò
erano i tempj più semplici che avessero i Greci. Quindi è che probabilmeute in questo modo costrutti saranno
stati quei che vennero primieramente decorati con colonne, essendo questo modo il passo più facile che si po-
tesse fare dai primitivi tempj composti soltanto da semplici mura in forma rettangolare. Ma in Atene vicino ai
celebri Propilei dell'Acropoli vi stava il piccol tempio della Vittoria senz'ale, il quale si è rinvenuto essere stato
di forma anche più semplice dei descritti, poiché era solo formato del pronao in Parastasin senza la cella, come
si vede disegnato nella Tav. XIII. Il tempio di Diana Propilea, del quale esistono pochi resti in Eleusi, presenta
una differente maniera di questo genere, poiché ha le parastate e le colonne tanto d'avanti che di dietro, ben-
ché dalla parte posteriore non vi fosse comunicazione colla cella, V. Tav. XVII. Questo tempio, che è unico
esempio che si abbia tra i monumenti della Grecia di tal genere, si potrebbe denominare Anfiparastasin a somi-
glianza dell' Anfiprostilo, che ora descriveremo. La lunghezza di questo tempio è poca cosa meno del doppio
della sua larghezza, dimodoché levando il portico posteriore rimane quasi di egual proporzione di quello po-
c'anzi nominato di Temide.
TEMPJ PROSTILI. Il Prostilo ci viene descritto dal medesimo Vitruvio essere in tutto simile a quello in
Parastasin, ma che solo dirimpetto alle parastate, situate nelle estremità delle mura laterali, aveva due colonne,
le (juali unitamente alle altre due di mezzo, come sono nell'in Parastasin, formavano un prospetto di quattro
colonne, e perciò chiamato Prostilo, cioè con colonne avanti. A destra ed a sinistra nelle voltate vi veniva ad es-
sere cosi uno spazio architravato in ciascuna parte, invece che in quello in Parastasin il muro era continuato
sino all'estremità del tempio. Tra le rovine dell'antica Selinunte in Sicilia si è trovato un piccol tempio di or-
dine Jonico misto col Dorico, il quale era edificato circa nel modo stesso che viene descritto da Vitruvio: ma solo
pochi resti del suo prospetto vi rimangono, V. Tav. XIX. In tal modo costrutto è il prospetto dell'Eretteo esistente
sull'Acropoli di Atene, immaginato peraltro separato dagli altri due tempj che gli stanno nei fianchi, V. Ta-
vola LXXI; colla diversità però che ha sei colonne invece di quattro. Precisamente formato nel modo come viene
da Vitruvio indicato, con sole quattro colonne nel prospetto, non si ha altro esempio tra i tempj che ci riman-
gono dei Greci che l'indicato tempio di Selinunte; ma questo non toglie che fossero anche Prostili quelli che
avevano maggior numero di colonne nel solo loro prospetto; poiché Vitruvio stesso chiama in altro luogo col
medesimo nome il tempio di Cerere e Proserpina in Eleusi, (1 5) il quale è stato ritrovato avere dodici colonne di
fronte. V. Tav. LXVIII. In cpiesti due ultimi esempj di tempj Prostili vi si distingue una differenza risguardante
la posizione delle parastate, poiché neh'Eretteo stanno poste queste al pari del muro di prospetto della cella,
mentre nel tempio di Cerere sono portate alquanto in avanti; e così pure si vede eseguito nel piccol tempio di Se-
linunte. Quest'ultimo metodo è stato più comunemente praticato dai Greci negli altri tempj ancora di differente
genere.
TEMPJ ANFIPROSTILI. Un bello esempio deirAnfiprostilo, ossia con colonne d'avanti e didietro, pre-
senta il piccol tempio Jonico esistente alle sponde dell' Ilisso in Atene spogliato però in gran parte dai suoi or-
namenti, V. Tav. XX. Questo tempio, come viene prescritto da Vitruvio per tale genere, aveva le colonne ed il
frontespizio anche nella parte di dietro di più del Prostilo, la qual cosa era l'unica diversità che vi passava tra
questi due generi di tempj (16) Questo tempio, che è il solo esempio che si abbia nei monumenti della Grecia
di tal genere, presenta una differenza nei portici posti nelle due testate della cella; poiché quello situato nella
parte d'avanti è alquanto più spazioso del posteriore, essendovi il muro di prospetto della cella riportato molto
indietro, dimodoché le parastate rimangono per tre parti isolate, come venne praticato nel nominato tempio di
Cerere e Proserpina, mentre nella parte opposta il muro della cella va a terminare quasi sino al paro delle pa-
rastate, siccome nell'Eretteo, secondo però quello che ne potè congetturare lo Stuart dalle indicazioni del pian-
tato solo rimaste (17). Una tale diversità nella grandezza dei portici era ivi ben ragionevolmente praticata; poi-
ché nella parte d'avanti era di necessità che vi fosse un luogo più spazioso di quello della parte posteriore, ove
(14) Brondsted. Voyages dans la Grece lab. i. (16) Idem Lib. 3. e. 1.
(15) Vitro». Lib. 7. Praef. (17) Stuart. Jntiq. of Athens. Tom. I. e. \.
teense scoperto ultimamente. (14) ma questo doveva avere però più di due colonne tra le parastati Si forma-
vano cpiesti tempi soltanto dal N«ù; propiamente detto o cella, e del npwxov ossia luogo avanti la cella, e perciò
erano i tempj più semplici che avessero i Greci. Quindi è che probabilmeute in questo modo costrutti saranno
stati quei che vennero primieramente decorati con colonne, essendo questo modo il passo più facile che si po-
tesse fare dai primitivi tempj composti soltanto da semplici mura in forma rettangolare. Ma in Atene vicino ai
celebri Propilei dell'Acropoli vi stava il piccol tempio della Vittoria senz'ale, il quale si è rinvenuto essere stato
di forma anche più semplice dei descritti, poiché era solo formato del pronao in Parastasin senza la cella, come
si vede disegnato nella Tav. XIII. Il tempio di Diana Propilea, del quale esistono pochi resti in Eleusi, presenta
una differente maniera di questo genere, poiché ha le parastate e le colonne tanto d'avanti che di dietro, ben-
ché dalla parte posteriore non vi fosse comunicazione colla cella, V. Tav. XVII. Questo tempio, che è unico
esempio che si abbia tra i monumenti della Grecia di tal genere, si potrebbe denominare Anfiparastasin a somi-
glianza dell' Anfiprostilo, che ora descriveremo. La lunghezza di questo tempio è poca cosa meno del doppio
della sua larghezza, dimodoché levando il portico posteriore rimane quasi di egual proporzione di quello po-
c'anzi nominato di Temide.
TEMPJ PROSTILI. Il Prostilo ci viene descritto dal medesimo Vitruvio essere in tutto simile a quello in
Parastasin, ma che solo dirimpetto alle parastate, situate nelle estremità delle mura laterali, aveva due colonne,
le (juali unitamente alle altre due di mezzo, come sono nell'in Parastasin, formavano un prospetto di quattro
colonne, e perciò chiamato Prostilo, cioè con colonne avanti. A destra ed a sinistra nelle voltate vi veniva ad es-
sere cosi uno spazio architravato in ciascuna parte, invece che in quello in Parastasin il muro era continuato
sino all'estremità del tempio. Tra le rovine dell'antica Selinunte in Sicilia si è trovato un piccol tempio di or-
dine Jonico misto col Dorico, il quale era edificato circa nel modo stesso che viene descritto da Vitruvio: ma solo
pochi resti del suo prospetto vi rimangono, V. Tav. XIX. In tal modo costrutto è il prospetto dell'Eretteo esistente
sull'Acropoli di Atene, immaginato peraltro separato dagli altri due tempj che gli stanno nei fianchi, V. Ta-
vola LXXI; colla diversità però che ha sei colonne invece di quattro. Precisamente formato nel modo come viene
da Vitruvio indicato, con sole quattro colonne nel prospetto, non si ha altro esempio tra i tempj che ci riman-
gono dei Greci che l'indicato tempio di Selinunte; ma questo non toglie che fossero anche Prostili quelli che
avevano maggior numero di colonne nel solo loro prospetto; poiché Vitruvio stesso chiama in altro luogo col
medesimo nome il tempio di Cerere e Proserpina in Eleusi, (1 5) il quale è stato ritrovato avere dodici colonne di
fronte. V. Tav. LXVIII. In cpiesti due ultimi esempj di tempj Prostili vi si distingue una differenza risguardante
la posizione delle parastate, poiché neh'Eretteo stanno poste queste al pari del muro di prospetto della cella,
mentre nel tempio di Cerere sono portate alquanto in avanti; e così pure si vede eseguito nel piccol tempio di Se-
linunte. Quest'ultimo metodo è stato più comunemente praticato dai Greci negli altri tempj ancora di differente
genere.
TEMPJ ANFIPROSTILI. Un bello esempio deirAnfiprostilo, ossia con colonne d'avanti e didietro, pre-
senta il piccol tempio Jonico esistente alle sponde dell' Ilisso in Atene spogliato però in gran parte dai suoi or-
namenti, V. Tav. XX. Questo tempio, come viene prescritto da Vitruvio per tale genere, aveva le colonne ed il
frontespizio anche nella parte di dietro di più del Prostilo, la qual cosa era l'unica diversità che vi passava tra
questi due generi di tempj (16) Questo tempio, che è il solo esempio che si abbia nei monumenti della Grecia
di tal genere, presenta una differenza nei portici posti nelle due testate della cella; poiché quello situato nella
parte d'avanti è alquanto più spazioso del posteriore, essendovi il muro di prospetto della cella riportato molto
indietro, dimodoché le parastate rimangono per tre parti isolate, come venne praticato nel nominato tempio di
Cerere e Proserpina, mentre nella parte opposta il muro della cella va a terminare quasi sino al paro delle pa-
rastate, siccome nell'Eretteo, secondo però quello che ne potè congetturare lo Stuart dalle indicazioni del pian-
tato solo rimaste (17). Una tale diversità nella grandezza dei portici era ivi ben ragionevolmente praticata; poi-
ché nella parte d'avanti era di necessità che vi fosse un luogo più spazioso di quello della parte posteriore, ove
(14) Brondsted. Voyages dans la Grece lab. i. (16) Idem Lib. 3. e. 1.
(15) Vitro». Lib. 7. Praef. (17) Stuart. Jntiq. of Athens. Tom. I. e. \.