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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0258
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154

ARCHITETTURA GRECA. PARTE II

CAPITOLO IX.

MONUMENTI ONORARI E SEPOLCRALI

I

n due generi principali si possono considerare i monumenti propriamente detti, che s'innalzarono dai Greci
in ogni epoca ; cioè l'uno composto dei monumenti sepolcrali eretti agli estinti ; e 1' altro in quegli onorarj
innalzati per conservare memoria di una qualche vittoria riportata nei differenti giuochi, come ancora per
custodire doni ed oggetti preziosi diversi. Su di questo ultimo genere di monumenti crediamo primieramente
essere conveniente l'intrattenersi; poiché i più grandi quei che ci sono rimasti, essendo stati eretti per vit-
torie riportate nei combattimenti di suono e di canto, appartengono da vicino a quegli ediflzj, di cui si è tenuto
discorso nell'antecedente Capitolo.

MONUMENTI ONORARJ. Imprendendo ad esaminare primieramente l'architettura principale dei
monumenti, che si erigevano espressamente per collocarvi al di sopra un tripode in onore di una qualche
vittoria, osserveremo che alcuni avevano la forma di piccoli tempj, come erano quei che secondo Pausania
si trovavano lungo la via chiamata dei tripodi, TptwfoSj in Atene, i quali racchiudevano oggetti di arte
sommamente degni di essere ammirati (1). Altri erano formati da statue di Persiani, come quello che stava
nel recinto di Giove olimpico in Atene (2). Altri dovevano essere fatti in forma di tempj monopteri, affinchè
vi potessero essere convenientemente collocate statue sotto ai tripodi, come erano quei di Amicle, ornati con
le celebri sculture di Gitiade, di Aristandro e di Policleto Argivo (3). Altri erano formati da semplici colonne,
con capitelli terminati triangolarmente, onde reggere i tre piedi del tripode, come ne rimangono ancora
alcuni avanzi sotto alle mura della cittadella d'Atene accanto al monumento di Trasillo (4).

Passando quindi a considerare l'architettura particolare di quei monumenti dell'indicato genere, che ci
sono rimasti, si trovano essere pure in essi varie le forme ; poiché quello che rimane in gran parte conservato
in Atene, fatto innalzare da Lisicrate per la vittoria riportata dal coro della tribù Acamantide, di cui egli
ne era il direttore, viene ad essere quasi eguale ad un piccolo tempio rotondo, elevato sopra un basamento
Tav. CXXXVII. Questo monumento presenta l'unico esempio di un edifizio rotondo, ornato con colonne,
tra gli avanzi che si hanno di architettura greca, onde poterne fare il confronto colle proporzioni assegnate
da Vitruvio al tempio rotondo monoptero: ma trovandosi questo formato da sei sole colonne, mentre il
monoptero descritto da Vitruvio si viene a comporre con non meno di otto, (5) ne derivano ragguardevoli
varietà nelle proporzioni. Per una tale disposizione questo monumento acquistava maggior sveltezza in tutto
l'edifizio, come bene lo richiedeva il suo particolar carattere. Il basamento si trova essere quasi alto quanto
l'ordine delle colonne, e composto con molta semplicità, onde con ciò lasciare che vieppiù figurasse la parte
superiore. Le colonne corintie furono ordinate incirca colle medesime proporzioni che vennero prescritte da
Vitruvio, solo il capitello si trova avere maggior altezza per l'aggiunta di un ordine di foglie nella parte
inferiore di genere differente delle altre, Tav.CXXXVIII. Sembra poi che fosse intenzione di lasciare isolate le
colonne, come in un vero tempio del genere monoptero; perchè nelle parti dei capitelli, che corrispondono
nell interno, vi sono indicate le divisioni a seconda degli ornamenti di quelle dell'esterno. Nella estremità
del muro, che chiude gì intercolunnj, vi sono analogamente disposti varii tripodi in basso rilievo scolpiti.
Tutto ciò che si vede rappresentato nel fregio doveva essere pure allusivo al soggetto del canto premiato,
pel quale venne eretto questo monumento. La parte superiore, che reggeva il tripode, benché divenuta
alquanto mutilata, presenta tuttora l'idea di una ricca composizione di ornamenti, tanto in quella parte che
si estendeva sulla copertura della volta, quanto in quella che componeva il fiore situato nel mezzo. La sua
altezza, al di sopra della cornice, corrisponde circa a due quinte parti delle colonne compresi i loro sopra-

(1) Paus. Lib. I. e. 20.

(2) Paus. Lib.I. e. 18.

(3) Paus. Lib: IH. e. 18.

(4) Stuart. Antiq. of Athens. Tom. II.

(5) Vitruvio Lib. V. e. 7. Si veda il Capitolo II di questa
seconda Parte.
 
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