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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0291
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CAPITOLO I.

COSTRUZIONE DELLE MURA ED APPARECCHIO DELLE FABBRICHE

DEI GRECI IN GENERALE

ACROPOLI DI ATENE

L

a rocca di Atene fu nei primi tempi il luogo ove Cecrope raccolse gli abitanti dell'Attica a convivere in
società, ed ove egli formò la città chiamata dal suo nome Cecropia (1). Nei tempi seguenti poi, col crescere
la popolazione, venne il d'intorno di essa abitato; e nell'Acropoli, o città alta, rimanendo essa semplice-
mente deputata ad uso sacro, conservarono gli Ateniesi soltanto i principali loro edifizj sacri, dei quali ci
sono stati tramandati alcuni maestosi resti di nobile architettura, e principalmente dei Propilei ch'erano nel-
l'unico ingresso della cittadella, e dei due celebri tempj dedicati a Minerva, a cui era sacra la città ed in
generale tutto il paese Attico. Molti altri celebri monumenti principalmente in scoltura, ornavano questa
Acropoli ancora al tempo di Pausania, i quali erano in gran parte stati eretti in memoria delle principali
eroiche azioni che resero celebre non solo il paese Attico, ma la Grecia intera (2). Le mura, che cingevano
questa stessa Acropoli, si dicevano essere state primieramente erette da quei Pelasgi che abitavano sotto di
essa chiamati Agrola ed Iperbio (3), e per la qual opera aver essi ricevuto in mercede i campi ch'erano sotto
all'Inietto (4); ma furono in gran parte riedificate allorché si ripararono i danni fatti dai Persiani, e gli avanzi
che rimangono dimostrano una costruzione fatta con diversi frammenti di architettura, dei quali alcuni furono
creduti avere appartenuto al primo tempio di Minerva distrutto dai Persiani (5). La pianta di questa Acropoli
è presa da quella che diligentemente rilevò lo Stuart nei suoi viaggi di Grecia, ma verificata dopo le ultime
scoperte fatte (6); e venne riportata per dare una idea della grandezza delle primitive città dei Greci, e della
disposizione degli edifizj sacri che in essa successivamente furono innalzati. Strabone passando a descrivere
l'Asti, ossia 1 enunciata rocca, dopo di aver indicato che su di essa s'innalzava il tempio di Minerva, in cui
si comprendevano le antiche cappelle di Minerva Poliade, osservava che se si fosse accinto ad annoverare tutti
gli illustri e celebrati monumenti di Atene, la gran quantità di essi Io avrebbe tratto ad oltrepassare i limiti
convenienti al suo lavoro (7); cosi imitando io il suo esempio, indicherò soltanto quei principali monumenti
che con più sicurezza possono determinarsi.

TAVOLA I. A Tempio di Minerva, denominato Partenone, situato in direzione rettangolare colla linea
meridionale.

B Tempj di Eretteo, di Minerva Poliade e di Pandroso, uniti in una sola fabbrica.

C Propilei situati nel solo ingresso dell'Acropoli, unitamente al tempio della Vittoria senza ali ed alla
camera che conteneva le pitture di Polignoto.

D Fortificazioni moderne innalzate in gran parte sopra le rovine dei nominati Propilei.

E Luogo, ove credesi che vi fosse stato il celebre Areopago, innalzato sino dai primitivi tempi della
Grecia, e che Pausania descrisse nel discendere dall'Acropoli (8).

F Teatro o odeo che edificò Erode Attico in onore della sua moglie Regilla.

G Fabbrica moderna innalzata sulle fondamenta di un antico tempio.

H Muro creduto aver appartenuto o al portico Eumenico o al recinto del tempio di Bacco, ma più pro-
babilmente ad un qualche portico fatto innalzare dal nominato Erode Attico per uso del suo teatro, come
lo dimostra la stessa direzione che ha questo muro cogli avanzi del teatro.

(1) Plinio Lib. VII. e. 36.

(2) Pausania Lib. I. e. 22. e teg.

(3) Id. Lib. I. e. 28.

(4) Erodoto in Erat.

(5) Le Boy. Les plus beaux monumens de la Grece. Pari. I.

(6) Stuart. Antiq. of Athens Tom. II.

(7) Strabone Lib. IX.

(8j Pausania Lib. I. e. 28.
 
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