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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0292

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4 ARCHITETTURA GRECA. PARTE III.

I Scavazione disposta in forma semicircolare, nella quale credesi che esistesse il teatro di Bacco pri-
mieramente innalzato dagli Ateniesi a persuasione di Eschilo (9).

L Monumento di Trasiilo, costrutto nel prospetto di una grotta, sul quale credesi che vi fosse situato
quel tripode nominato da Pausania che stava al di sopra del teatro (10).

M Altre grotte, che stanno nel d'intorno dell'Acropoli, delle quali quella situata in vicinanza dei Pro-
pilei viene supposta essere stata quella che costituiva il tempio di Pane, ch'era, seconda Pausania, entro ad
una spelonca (11).

N Monumento di Lisicrate. La moderna strada, che dal luogo ove sta situato questo monumento con-
duce ai Propilei, credesi aver conservata la stessa direzione dell'antica via denominata dei tripodi. Tra questo
monumento ed il teatro di Bacco vi doveva essere il celebre odeo di Pericle, che s'incontrava a sinistra nel-
l'uscire dal teatro (12), al quale furono creduti appartenere alcuni avanzi di un'antico muro, composto di
larghi massi, scoperti in direzione da settentrione a mezzogiorno, ed esistenti contigui al circuito della rocca
nell'angolo orientale (1 3).

O Resti di antiche mura, creduti dallo Stuart avere appartenuto al recinto del luogo chiamato Pelasgico.

P Porte che danno ora ingresso alla cittadella.

Nelle fig. 1 e 2 sono riferite due medaglie che portano impressa la veduta di alcuna parte della stessa
Acropoli.

INDICAZIONE TOPOGRAFICA DI ATENE ANTICA

La primitiva città di Atene occupava nei tempi più antichi il solo piccolo colle, denominato nel seguito
l'Acropoli per la sua elevazione, come si è descritta e dimostrata nell'antecedente Tavola: ma nel crescere
successivamente la popolazione, acquistò la città di grado in grado maggior grandezza e si estese in tutto il
d'intorno della indicata rocca, in modo tale che, dopo la invasione persiana, venne ad avere un circuito che
girava sessanta stadj, senza comprendere la parte aggiunta alla città, verso il Pireo, ad insinuazione di Temi-
stocle, che nel seguito esamineremo (14). Ora soltanto poche reliquie delle mura, che formavano tale cinta
intorno la città si rinvengono, tanto per essere state costrutte con grande sollecitudine, allorché si estesero
in più ampio spazio nella guerra Peloponnesiaca (15); quanto ancora per essersi spesso variate sotto il dominio
degli imperatori romani e precipuamente da Adriano, il quale, aggiunse come una nuova città a quell'antica
stabilita primieramente da Teseo. Dionisio di Alicarnasso, volendo designare la estensione del recinto che fece
Servio Tullio intorno a Roma, quantunque fosse al suo tempo difficile a conoscersi per essere stato ricoperto
dalle case, contuttociò lo indica poco superiore di quello che circondava Atene (16). E siccome colle notizie
tramandateci si può in certo modo conoscere il giro dell'anzidetto recinto di Roma; cosi si trova confermare
la indicazione della misura designata da Tucidide. Benché nella località, che occupava l'antica Atene, si cono-
scano alcuni limiti sino dove giungevano le mura, non si possono poi determinare con precisione i luoghi
intermedj del suddetto recinto; onde è che questo, ripiegandosi evidentemente spesso in varj modi irregolari,
costituiva un perimetro dell'indicata misura, quantunque dai limiti cogniti si venga a prescrivere uno spazio
non molto grande. In tale recinto di mura poi si deduce da alcune notizie che vi fossero principalmente le porte

(9) Chandler Travet in Greece.

(10) Pausania Lib. I. e. 21.

(11) ld.Lib.I.c.2%.

(12) Vilruvio Lib. V. e. 9.

(13) Dodwel. Travet in Greece Tom. I.

(14) La misura delle mura che circondavano l'antica città di Atene,
si trova indicata principalmente da Tucidide, allorché egli descrisse gli ap-
parecchi di difesa ordinati da Pericle per opporsi ai Peloponnesi, poiché
scrisse che la parte situata d'intorno la città, che veniva guardata, era di qua-
rantatre stadj. Vi era pure una parte del circuito delle mura, la quale non
era custodita da guardie, ed era quella che stava in mezzo al lungo muro, ed
alla muraglia Falerica. [Tucidide Lib. II. e. 2.) Quest'ultimo tratto di mura,
trovandosi poi determinato dallo scoliaste di Tucidide essere stato di dicias-
sette stadj, si viene a prescrivere all'intero recinto della città la misura sovra-
indicata di stadj sessanta. (Meursio de Ambilus, et magnitudine Athenarum
Lib. I. e. 1.) Però dalle notizie che si ritraggono tuttora dalla località si de-
duce comunemente che il lungo muro doveva attaccare colle mura della

città vicino al luogo in cui si stabilisce essere stata la porta Piraica, e la mu-
raglia Falerica vicino al sepolcro di Filopapo: e siccome secondando la più
probabile disposizione, che avevano le mura in tale tratto, si trovano essere
i luoghi distanti non più di sette stadj, così deve credersi che vi sia stata
qualche alterazione nel trascrivere il numero designato dallo scoliaste di Tu-
cidide. Del rimanente giro delle mura della città, che era secondo Tucidide
di quarantatre stadj, ne rimangono ancora minori reliquie, e solo può cono-
scersi, che tali mura nella parte meridionale della città costeggiavano l'ilisso
e nella parte settentrionale giungevano sino ai piedi del monte Anchesmo,
ove alcune tracce scorgonsi.

(15) Tucidide Lib. I. Volendosi portare a compimento tali mura nel
più breve spazio di tempo, si impiegarono nella loro costruzione ogni specie
di pietre, non per anche eguali, né piane, e persino molte delle quali furono
tolte dai pubblici edifizj, come anche parecchie colonne; donde ne avvenne
che le mura degli Ateniesi si dissero fatte di tempj e di sepolcri.

(16) Dionisio Lib. IF. E si veda la Sezione IH. Parte III. Descri-
zione della Pianta di Roma antica.
 
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