ARCHITETTURA EGIZIANA. PARTE I. M
CAPITOLO II.
DA SESONGHORIS CAPO DELLA DUODECIMA DINASTIA
SINO A THUOR1S ULTIMO RE DELLA DINASTIA DEGIMANONA
COMPRESO TUTTO CIO' CHE VIENE ESPOSTO SUGLI ALTRI POPOLI
IN CORRISPONDENZA DI TALE EPOCA
DI PERFEZIONAMENTO PER L'ARTE EGIZIANA
I
riprendendo a considerare quanto venne operato nell'arte dell'edificare entro il periodo di tempo prescritto
a questa seconda epoca, cioè dal principio della dinastia duodecima a tutta la dinastia decimanona, come
venne determinata nel secondo libro di Manetone, osserveremo primieramente che essa offre monumenti in
grande copia e veramente della più bella e propria maniera che si possa attribuire agli Egiziani; laonde devesi
questa epoca risguardare come quella dello stato più florido per le arti dell'Egitto. E ciò in modo singolare è
da reputarsi degno di considerazione ; perciocché mentre presso gli altri popoli le arti fiorirono maggiormente
dopo di aver essi percorso epoche diverse di successivo progresso, nell'Egitto in vece prosperarono in modo più
sublime quasi nel loro principio; giacché nelle epoche posteriori, venendo l'Egitto stesso dominato da stranieri,
quel genere di architettura, ch'era proprio del paese, partecipò alquanto delle maniere trasportate dai medesimi
stranieri, come ampio argomento ne presteranno i monumenti delle successive epoche. Pertanto osservando ciò
che spetta a questa epoca, è da considerare che di Sesonchoris, registrato in capo della suddetta duodecima di-
nastia, e dichiarato figlio di Ammanemes negli scritti di Manetone, e progredendo secondo l'ordine cronologico
da noi determinato, nulla trovasi indicato nelle memorie tramandateci dell'Egitto intorno l'arte dell'edificare,
benché si dica aver tenuto il regno per anni quarantasei. Nulla pure si dice del suo successore Ammanemes, il
quale venne ucciso dai proprj eunuchi. Di seguito nelle stesse liste trovasi registrato il nome di Sesostris coli'in-
dicazione di avere soggiogato in nove anni tutta l'Asia e le regioni dell' Europa sino alla Tracia, e che, innalzando
monumenti delle sue vittorie , suoleva dichiarare il valore o la codardia dei vinti col far scolpire su cippi
le parti genitali del maschio e della femmina. Ma ora di comun sentimento si conviene di riconoscere in
Ramses III, che tenne il regno nella decimottava dinastia, il sovrano che fece una tal conquista, come si osser-
verà nel seguito. Però è da credere che questo principe, venendo in particolar modo distinto e trovandosi assegnato
il lungo regno di anni quarantotto, abbia fatto alcune opere in Tebe, ove continuavasi dai sovrani di questa
dinastia a tener la sede, delle quali non ne è rimasta memoria, come non sono state tramandate notizie delle
altre cose più importanti di questa stessa epoca; perciocché da Erodoto e da Diodoro si trova essere registrato
Sesostris tra i primi sovrani che dopo Menes e Moeris tennero il regno dell'Egitto. Quindi è da credere che
effettivamente vi sia stato nell'epoca ora considerata un sovrano per. nome Sesostris, e che questo abbia fatto
alcune di quelle cose che ora vengono attribuite a Ramses III, e precipuamente'1'ordinamento sulla distribu-
zione delle terre indicate da Erodoto, che bene si conosce avere esistito prima dell'epoca in cui tenne il regno
il suddetto Ramses. Cosi mentre non si viene ad interamente distruggere quanto vedesi registrato nelle liste di
Manetone, che sono i documenti più importanti che rimangono di quelle oscure età, si giunge pure a con-
cordare quanto si deduce dai monumenti che sono relativi a Ramses. Ben è da desiderare che venga fatto un
più diligente studio sul modo di potere attribuire a quei due sovrani ciò che a ciascuno può convenire con mag-
gior probabilità senza sopprimere alcuno dei due per evitare ogni intoppo. 11 discordar pienamente dagli antichi
documenti scritti per seguire alcune particolari opinioni dedotte dai monumenti, porta spesso di dover supe-
rare molte opposizioni, Non è di nostro scopo l'entrare in siffatte discussioni storiche; però soltanto ci limite-
remo allo stabilire che nelfepoca ora considerata si dovettero fare alcuni miglioramenti nell'arte che abbiamo
impreso a descrivere.
CAPITOLO II.
DA SESONGHORIS CAPO DELLA DUODECIMA DINASTIA
SINO A THUOR1S ULTIMO RE DELLA DINASTIA DEGIMANONA
COMPRESO TUTTO CIO' CHE VIENE ESPOSTO SUGLI ALTRI POPOLI
IN CORRISPONDENZA DI TALE EPOCA
DI PERFEZIONAMENTO PER L'ARTE EGIZIANA
I
riprendendo a considerare quanto venne operato nell'arte dell'edificare entro il periodo di tempo prescritto
a questa seconda epoca, cioè dal principio della dinastia duodecima a tutta la dinastia decimanona, come
venne determinata nel secondo libro di Manetone, osserveremo primieramente che essa offre monumenti in
grande copia e veramente della più bella e propria maniera che si possa attribuire agli Egiziani; laonde devesi
questa epoca risguardare come quella dello stato più florido per le arti dell'Egitto. E ciò in modo singolare è
da reputarsi degno di considerazione ; perciocché mentre presso gli altri popoli le arti fiorirono maggiormente
dopo di aver essi percorso epoche diverse di successivo progresso, nell'Egitto in vece prosperarono in modo più
sublime quasi nel loro principio; giacché nelle epoche posteriori, venendo l'Egitto stesso dominato da stranieri,
quel genere di architettura, ch'era proprio del paese, partecipò alquanto delle maniere trasportate dai medesimi
stranieri, come ampio argomento ne presteranno i monumenti delle successive epoche. Pertanto osservando ciò
che spetta a questa epoca, è da considerare che di Sesonchoris, registrato in capo della suddetta duodecima di-
nastia, e dichiarato figlio di Ammanemes negli scritti di Manetone, e progredendo secondo l'ordine cronologico
da noi determinato, nulla trovasi indicato nelle memorie tramandateci dell'Egitto intorno l'arte dell'edificare,
benché si dica aver tenuto il regno per anni quarantasei. Nulla pure si dice del suo successore Ammanemes, il
quale venne ucciso dai proprj eunuchi. Di seguito nelle stesse liste trovasi registrato il nome di Sesostris coli'in-
dicazione di avere soggiogato in nove anni tutta l'Asia e le regioni dell' Europa sino alla Tracia, e che, innalzando
monumenti delle sue vittorie , suoleva dichiarare il valore o la codardia dei vinti col far scolpire su cippi
le parti genitali del maschio e della femmina. Ma ora di comun sentimento si conviene di riconoscere in
Ramses III, che tenne il regno nella decimottava dinastia, il sovrano che fece una tal conquista, come si osser-
verà nel seguito. Però è da credere che questo principe, venendo in particolar modo distinto e trovandosi assegnato
il lungo regno di anni quarantotto, abbia fatto alcune opere in Tebe, ove continuavasi dai sovrani di questa
dinastia a tener la sede, delle quali non ne è rimasta memoria, come non sono state tramandate notizie delle
altre cose più importanti di questa stessa epoca; perciocché da Erodoto e da Diodoro si trova essere registrato
Sesostris tra i primi sovrani che dopo Menes e Moeris tennero il regno dell'Egitto. Quindi è da credere che
effettivamente vi sia stato nell'epoca ora considerata un sovrano per. nome Sesostris, e che questo abbia fatto
alcune di quelle cose che ora vengono attribuite a Ramses III, e precipuamente'1'ordinamento sulla distribu-
zione delle terre indicate da Erodoto, che bene si conosce avere esistito prima dell'epoca in cui tenne il regno
il suddetto Ramses. Cosi mentre non si viene ad interamente distruggere quanto vedesi registrato nelle liste di
Manetone, che sono i documenti più importanti che rimangono di quelle oscure età, si giunge pure a con-
cordare quanto si deduce dai monumenti che sono relativi a Ramses. Ben è da desiderare che venga fatto un
più diligente studio sul modo di potere attribuire a quei due sovrani ciò che a ciascuno può convenire con mag-
gior probabilità senza sopprimere alcuno dei due per evitare ogni intoppo. 11 discordar pienamente dagli antichi
documenti scritti per seguire alcune particolari opinioni dedotte dai monumenti, porta spesso di dover supe-
rare molte opposizioni, Non è di nostro scopo l'entrare in siffatte discussioni storiche; però soltanto ci limite-
remo allo stabilire che nelfepoca ora considerata si dovettero fare alcuni miglioramenti nell'arte che abbiamo
impreso a descrivere.