CLASSE I. MURA E PORTE 55
PORTA APPIA. Nella parte inferiore della medesima Tavola si offre delineata la veduta prospet-
tica della parte esterna della porta Appia; la quale viene ora denominata di S. Sebastiano, perchè la via,
che esce dalla medesima, conduce alla chiesa dedicata a questo Santo situata a circa due miglia distante.
Vedesi chiaramente essere stata questa porta in diversi tempi instaurata; poiché le torri, che stanno al
suo fianco, sono inferiormente di forma quadrangolare e costrutte con pietre disposte a strati orizzontali;
quindi con l’opera irregolare, denominata incerta, portate sino all’altezza delle mura secondando la stessa
forma quadrangolare; e poscia innalzate a maggiore altezza con la costruzione di opera laterizia ridotte
esternamente a forma rotonda e nell’interno quadrata. Parimenti al di sopra della parte media della
porta vedesi innalzato un muro di differente costruzione di quella impiegata nella parte inferiore, cièche
rende questo monumento alquanto informe di struttura, ma per la sua grandezza si fa ammirare su tutte
le altre porte antiche esistenti nel medesimo recinto, ed offre esso l’unico esempio di avere le torri edi-
ficate sulle basi tonde e quadrate nel tempo stesso,
PORTE DEGLI ALLOGGIAMENTI PRETORIANI ED OSTIENSE
TAVOLA XXI.
I ORTA DEL CASTRO PRETORIO. Per offrire un raffronto tra la struttura delle porte erette nel re-
cinto delle mura di Aureliano e quelle delle antecedenti cinte, si esibisce delineata nella parte superiore
della citata Tavola quella porta che più conservata vedesi murata in quella parte del recinto del castro
Pretorio, che trovasi ridotta a servire di mura della città, come si è dimostrato nella particolare descri-
zione di questo monumento esibito nella Tav. XVIII. Una tale porta è rappresentata nella primitiva sua
struttura, ossia senza quella aggiunta che venne fatta al di sopra per portarla all’altezza delle mura che
costituivano il recinto di Aureliano.
PORTA OSTIENSE. Nella parte inferiore della citata Tavola si esibisce delineato tanto il prospetto
interno, quanto quello dell’esterno della porta denominata Ostiense dalla via che, uscendo da essa, por-
tava ad Ostia. A questa porta dovevano far capo tutte quelle vie che uscivano dalle porte aperte lungo le
mura che circondavano le due ampie sommità dell’Aventino, che credonsi essere state denominate Nevia,
Raudusculana, La vernale e Navale, ed anche dalla Trigemina situata tra lo stesso colle ed il Tevere.
Onde rendere perciò più agevole il trapasso per tale porta, prodotto da sì grande concorrenza di vie, si
conosce essersi essa fatta nella sua prima costruzione a due fornici, i quali sussistono ancora visibili nella
parte interna. Riedificandosi poscia con più forte munimento, venne ridotta ad un sol fornice, come appa-
risce da quanto sussiste nella parte esterna. Così due distinte strutture si trovano nella medesima porta
impiegate. Non vi è dubbio alcuno di riconoscere per opera più antica quella parte interna che è formata
con due fornici; perciocché la propria costruzione palesamente lo dimostra. Siccome nella descrizione che
ci ha tramandata Ammiano Marcellino del trasporto fatto da Costanzo nell’anno trecento cinquantasette
del grande obelisco tebano, che fu collocato sulla spina del circo Massimo, s’indica precisamente essersi
fatto passare per la porta Ostiense (59); cosi deve credersi che questa porta interna, sussistendo già nel-
l’indicata epoca, apparteneva alla costruzione delle mura fatte da Aureliano; e questa circostanza serve
di chiara prova per contestare quanto si è stabilito nella descrizione delle mura componenti il recinto
fatto da Aureliano. Inoltre osservando che soltanto sulla fronte della porta esteriore poteva sussistere
(39) Unde chamulcis impositus tractusque lenius, per Maximo. (ylminiano Marcellino nella Storia della epoca sua.
Ostiense™, portamJ Piscinamque publicam circo Hiatus est Lib. XP7I. c. 4.)
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PORTA APPIA. Nella parte inferiore della medesima Tavola si offre delineata la veduta prospet-
tica della parte esterna della porta Appia; la quale viene ora denominata di S. Sebastiano, perchè la via,
che esce dalla medesima, conduce alla chiesa dedicata a questo Santo situata a circa due miglia distante.
Vedesi chiaramente essere stata questa porta in diversi tempi instaurata; poiché le torri, che stanno al
suo fianco, sono inferiormente di forma quadrangolare e costrutte con pietre disposte a strati orizzontali;
quindi con l’opera irregolare, denominata incerta, portate sino all’altezza delle mura secondando la stessa
forma quadrangolare; e poscia innalzate a maggiore altezza con la costruzione di opera laterizia ridotte
esternamente a forma rotonda e nell’interno quadrata. Parimenti al di sopra della parte media della
porta vedesi innalzato un muro di differente costruzione di quella impiegata nella parte inferiore, cièche
rende questo monumento alquanto informe di struttura, ma per la sua grandezza si fa ammirare su tutte
le altre porte antiche esistenti nel medesimo recinto, ed offre esso l’unico esempio di avere le torri edi-
ficate sulle basi tonde e quadrate nel tempo stesso,
PORTE DEGLI ALLOGGIAMENTI PRETORIANI ED OSTIENSE
TAVOLA XXI.
I ORTA DEL CASTRO PRETORIO. Per offrire un raffronto tra la struttura delle porte erette nel re-
cinto delle mura di Aureliano e quelle delle antecedenti cinte, si esibisce delineata nella parte superiore
della citata Tavola quella porta che più conservata vedesi murata in quella parte del recinto del castro
Pretorio, che trovasi ridotta a servire di mura della città, come si è dimostrato nella particolare descri-
zione di questo monumento esibito nella Tav. XVIII. Una tale porta è rappresentata nella primitiva sua
struttura, ossia senza quella aggiunta che venne fatta al di sopra per portarla all’altezza delle mura che
costituivano il recinto di Aureliano.
PORTA OSTIENSE. Nella parte inferiore della citata Tavola si esibisce delineato tanto il prospetto
interno, quanto quello dell’esterno della porta denominata Ostiense dalla via che, uscendo da essa, por-
tava ad Ostia. A questa porta dovevano far capo tutte quelle vie che uscivano dalle porte aperte lungo le
mura che circondavano le due ampie sommità dell’Aventino, che credonsi essere state denominate Nevia,
Raudusculana, La vernale e Navale, ed anche dalla Trigemina situata tra lo stesso colle ed il Tevere.
Onde rendere perciò più agevole il trapasso per tale porta, prodotto da sì grande concorrenza di vie, si
conosce essersi essa fatta nella sua prima costruzione a due fornici, i quali sussistono ancora visibili nella
parte interna. Riedificandosi poscia con più forte munimento, venne ridotta ad un sol fornice, come appa-
risce da quanto sussiste nella parte esterna. Così due distinte strutture si trovano nella medesima porta
impiegate. Non vi è dubbio alcuno di riconoscere per opera più antica quella parte interna che è formata
con due fornici; perciocché la propria costruzione palesamente lo dimostra. Siccome nella descrizione che
ci ha tramandata Ammiano Marcellino del trasporto fatto da Costanzo nell’anno trecento cinquantasette
del grande obelisco tebano, che fu collocato sulla spina del circo Massimo, s’indica precisamente essersi
fatto passare per la porta Ostiense (59); cosi deve credersi che questa porta interna, sussistendo già nel-
l’indicata epoca, apparteneva alla costruzione delle mura fatte da Aureliano; e questa circostanza serve
di chiara prova per contestare quanto si è stabilito nella descrizione delle mura componenti il recinto
fatto da Aureliano. Inoltre osservando che soltanto sulla fronte della porta esteriore poteva sussistere
(39) Unde chamulcis impositus tractusque lenius, per Maximo. (ylminiano Marcellino nella Storia della epoca sua.
Ostiense™, portamJ Piscinamque publicam circo Hiatus est Lib. XP7I. c. 4.)
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