52 ED1FIZJ DEI CONTORNI. PARTE II.
modanature che scorrono intorno ali’ inferiore suo basamento, e nella Fi^. 2 la cornice che corona lo
stesso basamento. Nella Fig. 5 poi si esibiscono le modanature delia base dei coni eretti sull’alto di
esso. Inoltre nelle Fig. 4, 5 e 6 offresi delineata la pianta parziale e la sezione di quel piccolo se-
polcro che fu ultimamente scoperto nel lato opposto della via Appia nel fare la nuova strada nazio-
nale, indicandone anche la sua posizione in relazione del suddetto più insigne monumento con una
speciale pianta per fare conoscere come venisse la stessa via ripiegata, dopo di essere stata protratta
per molte miglia in linea retta, onde evidentemente rispettare lo stesso più vetusto monumento.
I MONUMENTI DELLA VIA APPIA NELLE ADIACENZE DELL’ARICIA.
TAVOLE CINQUE DALLA LXII ALLA LXVI.
Con l’enunciato paramento della via Appia si compie quanto si è determinato prendersi a con-
siderare sui monumenti delle sue adiacenze, che si stendono dal limite attribuito all’Albano sino da
vicino a Lanuvio, corrispondente alla terra di Civita-lavinia. Quantunque questa località sia rinomata
per vetuste memorie storiche, pure rimangono soltanto poche reliquie monumentali per servire allo
scopo di questa esposizione. Non pertanto nelle cinque Tavole, comprese tra il numero LXII ed il
LXVI, seguendo sempre il metodo prescritto, si prende a dimostrare tutto ciò che sussiste meritevole
di considerazione al noto oggetto.
TAVOLA LXII. Oltre quanto fu esposto nella Tav. IX sulla parte della via Appia, che da Bo-
ville si protraeva sino all’Aricia, venne nella enunciata Tavola preso a dimostrare particolarmente la
località corrispondente nelle adiacenze della vetusta città di Aricia facendo seguito a ciò che fu esposto
nella Tavola LV. Per servire alla particolare dimostrazione dei pochi monumenti superstiti basterà
l’osservare sulla indicata città di Aricia, che da Strabono si conosce essersi al suo tempo potuto con-
siderare in due parti distinte; luna posta lungo la via Appia nel basso della valle, che costituiva la
prima stazione di tale via posta al sedicesimo miglio distante da Roma, e l’altro sul colle, ora occu-
pato dalla terra egualmente denominata, che era considerata come una semplice arce o oppido si-
tuato nel luogo della più vetusta città e conservato egualmente munito nello stabilimento della colo-
nia militare che si fece per legge di Siila, come è denotato nel libro delle colonie attribuito a Fron-
tino (42). Sono precisamente le reliquie di un tale muramento che offrono la sola memoria antica
che si rinvenga di tale parte superiore della città; e perciò si sono prese a dimostrare nella mede-
sima Tavola tanto nello stato in cui si trovano sussistere, quanto nel più probabile loro ristabilimento.
Consistono esse nelle sostruzioni delle mura che corrispondevano nei lati della porta principale di
tale castello, la quale si conosce essere stata collocata dopo dell’attuale porta nel primo rivolto a sini-
stra in modo da presentare l’esempio delle antiche porte Sceie, cioè fortificale a sinistra per offen-
dere il nemico nel lato destro non difeso dallo scudo. Le indicate superstiti reliquie fanno conoscere
l’impiego dell’opera quadrata assai simile a quella delle sostruzioni Capitoline verso il foro Romano;
e perciò si devono considerare avere appartenuto più al ristabilimento di quelle mura fatte al tempo
di Siila, che alla loro vetusta costruzione. Per meglio dimostrare tale genere di struttura si è esibito
(42) Msrà <5g rò ’AX/3avòv ’Ap/z/a ècrz ttoXiq ÌttÌ
oX rii ’A7T7r/a’ GTadioi iìaiv ex vzc 'Pw^c e'xaròv g^'xovra'
xo<Xo£ A sar/v ó %Xil & ofjMQ gpy/zvxv a,xpa.v. (Strabane.
Lib. V. c. 3. §. 12.J Aricia, oppidum, lege Sultana est munita; iter
populo non debetur ; ager eius in praecisuris est adsignatus. (Fron-
tino. Lib. Colon. Campania.) Tra le diverse pubblicazioni, che
si hanno sullantica Aricia, inerita considerazione per la sua
specialità e maggiore ampiezza quella del Lucidi intitolata Me-
morie storiche dell’antichissimo Municipio ora Terra dell’Aricia:
ma però non venne corredata da alcune esposizioni in disegno ;
percui offre nessun utile allo scopo prefisso. Alcune partico-
lari osservazioni sulle antichità Aricine furono esposte già nella
ultima parte della descrizione topografica della via Appia inseri-
ta nel volume degli Annali dell’ Instituto Archeologico dell’an-
no 1854; ed altre verranno aggiunte con più particolarità nella
seconda Parte della speciale esposizione della stessa via Appia.
modanature che scorrono intorno ali’ inferiore suo basamento, e nella Fi^. 2 la cornice che corona lo
stesso basamento. Nella Fig. 5 poi si esibiscono le modanature delia base dei coni eretti sull’alto di
esso. Inoltre nelle Fig. 4, 5 e 6 offresi delineata la pianta parziale e la sezione di quel piccolo se-
polcro che fu ultimamente scoperto nel lato opposto della via Appia nel fare la nuova strada nazio-
nale, indicandone anche la sua posizione in relazione del suddetto più insigne monumento con una
speciale pianta per fare conoscere come venisse la stessa via ripiegata, dopo di essere stata protratta
per molte miglia in linea retta, onde evidentemente rispettare lo stesso più vetusto monumento.
I MONUMENTI DELLA VIA APPIA NELLE ADIACENZE DELL’ARICIA.
TAVOLE CINQUE DALLA LXII ALLA LXVI.
Con l’enunciato paramento della via Appia si compie quanto si è determinato prendersi a con-
siderare sui monumenti delle sue adiacenze, che si stendono dal limite attribuito all’Albano sino da
vicino a Lanuvio, corrispondente alla terra di Civita-lavinia. Quantunque questa località sia rinomata
per vetuste memorie storiche, pure rimangono soltanto poche reliquie monumentali per servire allo
scopo di questa esposizione. Non pertanto nelle cinque Tavole, comprese tra il numero LXII ed il
LXVI, seguendo sempre il metodo prescritto, si prende a dimostrare tutto ciò che sussiste meritevole
di considerazione al noto oggetto.
TAVOLA LXII. Oltre quanto fu esposto nella Tav. IX sulla parte della via Appia, che da Bo-
ville si protraeva sino all’Aricia, venne nella enunciata Tavola preso a dimostrare particolarmente la
località corrispondente nelle adiacenze della vetusta città di Aricia facendo seguito a ciò che fu esposto
nella Tavola LV. Per servire alla particolare dimostrazione dei pochi monumenti superstiti basterà
l’osservare sulla indicata città di Aricia, che da Strabono si conosce essersi al suo tempo potuto con-
siderare in due parti distinte; luna posta lungo la via Appia nel basso della valle, che costituiva la
prima stazione di tale via posta al sedicesimo miglio distante da Roma, e l’altro sul colle, ora occu-
pato dalla terra egualmente denominata, che era considerata come una semplice arce o oppido si-
tuato nel luogo della più vetusta città e conservato egualmente munito nello stabilimento della colo-
nia militare che si fece per legge di Siila, come è denotato nel libro delle colonie attribuito a Fron-
tino (42). Sono precisamente le reliquie di un tale muramento che offrono la sola memoria antica
che si rinvenga di tale parte superiore della città; e perciò si sono prese a dimostrare nella mede-
sima Tavola tanto nello stato in cui si trovano sussistere, quanto nel più probabile loro ristabilimento.
Consistono esse nelle sostruzioni delle mura che corrispondevano nei lati della porta principale di
tale castello, la quale si conosce essere stata collocata dopo dell’attuale porta nel primo rivolto a sini-
stra in modo da presentare l’esempio delle antiche porte Sceie, cioè fortificale a sinistra per offen-
dere il nemico nel lato destro non difeso dallo scudo. Le indicate superstiti reliquie fanno conoscere
l’impiego dell’opera quadrata assai simile a quella delle sostruzioni Capitoline verso il foro Romano;
e perciò si devono considerare avere appartenuto più al ristabilimento di quelle mura fatte al tempo
di Siila, che alla loro vetusta costruzione. Per meglio dimostrare tale genere di struttura si è esibito
(42) Msrà <5g rò ’AX/3avòv ’Ap/z/a ècrz ttoXiq ÌttÌ
oX rii ’A7T7r/a’ GTadioi iìaiv ex vzc 'Pw^c e'xaròv g^'xovra'
xo<Xo£ A sar/v ó %Xil & ofjMQ gpy/zvxv a,xpa.v. (Strabane.
Lib. V. c. 3. §. 12.J Aricia, oppidum, lege Sultana est munita; iter
populo non debetur ; ager eius in praecisuris est adsignatus. (Fron-
tino. Lib. Colon. Campania.) Tra le diverse pubblicazioni, che
si hanno sullantica Aricia, inerita considerazione per la sua
specialità e maggiore ampiezza quella del Lucidi intitolata Me-
morie storiche dell’antichissimo Municipio ora Terra dell’Aricia:
ma però non venne corredata da alcune esposizioni in disegno ;
percui offre nessun utile allo scopo prefisso. Alcune partico-
lari osservazioni sulle antichità Aricine furono esposte già nella
ultima parte della descrizione topografica della via Appia inseri-
ta nel volume degli Annali dell’ Instituto Archeologico dell’an-
no 1854; ed altre verranno aggiunte con più particolarità nella
seconda Parte della speciale esposizione della stessa via Appia.