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Cartari, Vincenzo
Le imagini de i dei degli antichi nelle quali si contengono gl'idoli, i riti, le cerimonie, et altre cose appartenenti alla religione degli antichi ; con la loro espositione ; et in questa ultima impressione non solamente ridotte in forma più commoda, ma arricchite ancora di molte postille, et ... di più di 40 figure in rame … — Padua: Piero Paulo Tozzi, 1603

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https://doi.org/10.11588/diglit.70650#0477
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Degli Antichi. 433
di dire male d’altrui à loro piacere,& senza ragione alcuna,
biasimano ciò che veggono; il che viene per io più, come ho
ad detto,dalla Inuidia,qual è, come diceua Euripide, & lori-
ferisce Eliano,cosa fuor di modo trista,maluagia,& vergogno °
sa; & si legge,che gli antichi la disegnauano,facendo l’anguil
la: perche quella, come dice il medesimo Eliano, se ne stà da
se,nè va con gli altri petti mai. La Fraudepoi, quale fece A- Trande
pelle in forma di donna,fudisegnata da Dante con faccia so-
lamente di huomo da bene, & giutto, ma che Labbia il retto ants *
del corpo tutto di serpente macchiato di divertì colori, &
che termini, & finitta in coda di Scorpione, Le parolesue
sono quelle.
E quella (bzj^a imagine di sroda
Sen' venne, & arnuo la tefta, e'I butto ,
Ma in sii la nua non trasie la coditi.
La faccia fua era faceta d’huom giufto >
Tanto benigna hauea di fuoi la pelle ,
E d'vn ferpente l’vno , e l’altro fu tto •
Due branche hauea pelofe insn Vafcelle,
Lo dojj'o, il petto, amen due le cotte
Dipinte hauea di nodi y e di rotelle^ e
Con piu color sommejse, e fopraposse
Non fur mai drappi Tartari , nè Turchi j
Nè sur tal tele per Aragne imposte~> •
Là spositione di quella imagine è, che la natura de gli huo Tlatura
mini ingannatori, & fraudolen ti è di mostrarsi nell’aìpetto, defrau
8c in parole benigni,piacevoli,e modelli, ma di essere altrimen dolenti.
tein fatti poi, si che tutte le loro opere alla fine si mostrano
piene di mortifero veleno. Per la quale còsa posero gli anti*
ifbiil Pino anchora alle volte volendo disegnare la’Frande: per .
cicche quello arbore, & per l’altezza, e drittata sua, & perche J*
fapre è verde,è bello, e vago a vedere, ma dannoso poi souen *
a chi ò riposa all’ombra sua, ò senzaaltro nsguardo vi palla
E e sotte
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