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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0073
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OREFICERIA. 7
più che tre vedute , e la terza viene ad es-
sere fra le due estreme, cioè fra la più
pressa e la più lontana ; e fatte queste di-
ligenze, allora potrà serrare la gioia come
si conviene. Ma perchè per mezzo della pra-
tica si ritrovano bellissimi segreti e .s' im-
parano di molte destrezze cosi nell' arte ,
come nelle scie
luogo molto a p
che per mezzo d:

aize ; io giudico in questo
roposito di narrare quello,
idetta pratica mi é occorso

d'esperimentare, legando un rubino di prez-
zo di circa tremila scudi di valuta. Era il
detto rubino altre volte da valentissimi ore-
fici stato legato, e desiderando io d'acqui-
stare pregio alla detta gioia, presi una pie-
ciola matassina di seta tinta chermisi di grana,
e questa con un paio di forbicine tagliai
sottilissimamente, ecl avendo prima posto
nel mio castone alquanto di cera nera ben
distesa , presi dipoi la detta seta minuzzata,
e con un piede di cesellino calcai la detta
seta assai bene, fintantoché ella si fece unita.
Indi vi posi dentro il rubino, il quale gua-
dagnò tanto di virtù, da quella che prima
aveva, che ciascun degl' intendenti gioiel-
lieri di que' tempi, che prima l'avevano ve-
duto, riguardandolo di poi, insospettirono,
che egli non fosse stato tinto da me. La
qual cosa ( come a molti può esser noto )
è proibita all' arte del gioiellare, nè ad al-
tra gioia, clie al diamante , si permette ciò
fare; della qual tinta si ragionerà a suo
luogo. Ma tornando dov' io mi partii, essen-
do ricercato da' detti gioiellieri, di che sor-
te di foglia io mi fossi servito per legarlo ,
 
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