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D'Amelio, Pasquale
Nuovi scavi di Pompei: casa dei Vettii ; appendice al dipinti murali — Neapel, 1899

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https://doi.org/10.11588/diglit.9337#0006
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un pavone, volatile sacro a Giunone: nel terzo (sulla parete ovest), un Amorino sdraiato
sul dorso di una pantera, tenendo nella sinistra il tirso; pantera e tirso attributi di Bacco.
Finalmente il quarto rappresenta un altro Amorino, che tenendo con la sinistra la frusta
pare che freni con la dritta un*animale irriconoscibile; la frusta è attributo di Apollo-Helios.

La parte superiore delle pareti è scompartita da prospettive architettoniche, animate
da figure. Nella prospettiva centrale della parete meridionale è dipinta Leda seduta in
trono, col cigno in grembo; e in quella della parete occidentale vedesi una bellissima fi-
gura di Giove, con lo scettro e i fulmini.

Seguono sul medesimo lato meridionale dell'atrio il corridojo g, il cubicolo h e l'ala i.
Il corridojo g, contenendo nel suo prolungamento una scaletta di fabbrica ascendente al
piano superiore, mena in una specie di bottega h, che formava 1' uscita secondaria della
casa, e dove dall' un lato si trova la piccola stalla j (slabulum) e dall' altro la latrina l.
In m è una cisterna abolita. Non offrendo il cubicolo h nulla di notevole, passiamo a
osservare nell'ala i due bellissimi quadretti rettangolari, a fondo pavonazzo, con rappre-
sentanze di volatili. Nel quadretto sulla parete meridionale sono dipinti dei galletti, che
si fanno ammirare per la esecuzione straordinariamente fine: nel mezzo sta una tavola,
sulla quale poggiano un vaso e un galletto, che sta per azzuffarsi con un altro galletto,
stante a sinistra, in terra; innanzi alla tavola, ne giace a terra un terzo, morto, mentre
un quarto, recante nel becco un ramo di palma, sta a dritta appiè di un' erma. Dalla tavola
pendono due bende. Evidentemente sono galletti combattenti ; i due primi ora sono per
impegnare il duello, e dei secondi 1' uno è morto nel combattimento e l'altro porta il ramo
di palma nel becco, con aria di trionfatore. È una deliziosa scena e, nel suo genere, unica.
Nell'altro quadretto sulla parete orientale, assai poco conservato, si vedono tre galline
di Faraone, delle quali una pare che stia sopra un vaso.

L'accesso a quest'ala i è difeso da un basso muretto, cui esternamente, dalla parte
dell'atrio, è addossato uno scalino. Sul lato opposto o settentrionale dell'atrio si aprono
l'ala corrispondente n, il cubicolo o e l'ingresso all'atriolo p.

L'ala n contiene del pari due quadretti rettangolari a fondo pavonazzo, di cui quello
sulla parete settentrionale offre anche una bella rappresentanza di galletti. Nel mezzo sta
una tavola, con sopra una lanterna ed altre cose irriconoscibili, dietro la tavola sporge
una base con un idoletto, e, attorno, quattro galletti, dei quali uno poggia su una piccola
vasca. Nel quadretto sul muro orientale vedesi un vaso, nel cui manico è infilata una
corona ; intorno, tre galline di Faraone e un pilastrino da ciascun lato; a quello a dritta
è appoggiato un ramo di palma , sul!' altro a sinistra sono collocati due verdi pomi. Un
altro ramo di palma e un gran cerchio sono addossati al vaso.

Il cubicolo o non presenta altro di notevole che un largo gradino, sul quale veniva
collocato il letto.

L' atriolo p ha un impluvio di tufo, cavato quasi appiè del muro orientale e nel quale si
versava un getto d' acqua da un cippo di tufo, contenente tuttora il tubo di piombo. Addos-
sato al muro occidentale è il domestico sacrario, che si vede riprodotto nel frontespizio di
questa pubblicazione, È in forma di edicola, con piccolo frontone sostenuto da due colonnine:
sul fondo bianco della nicchia è la pittura lararia, cioè il Genio familiare, che tiene nella
dritta la patera e nella sinistra un cassettino aperto ( acerra ), fra i due Lari nel loro ben
noto costume ed atteggiamento. Al di sotto è dipinto il serpente, altro genio tutelare della
casa, il quale si accosta all' ara per divorarne le offerte. 11 fondo bianco della nicchia è co-
ronato superiormente da una commetta di stucco colorato a rilievo; e di stucco colorato a
rilievo è anche il piccolo frontone, nel cui timpano a fondo azzurro, che insieme col paonaz-
zo sono i due colori predominanti nella decorazione di stucco, vedonsi a rilievo bianco una
patera ombelicata fra un coltello e un bucranio ornato di bende. Le due piccole colonne,
che sorreggono il frontoncino, sono rivestite di stucco bianco, e poggiano sopra uno sporto
o davanzale, anch'esso decorato superiormente di stucco colorato a rilievo e dipinto di giallo
nel resto: un largo riquadro giallo, con fascia paonazza, accompagna nella parete 1' edicola,
che vi è addossata.

11 detto atriolo p contiene a dritta di chi entra una scaletta di fabbrica, col sottoscala r,
e, intorno, gì' ingressi alle celle q, s, t, u e alla cucina v (culina), sul cui focolare stanno
tutt' ora una caldaia in bronzo, posta sopra un tripode di ferro , un altro tripode e una
graticola anche di ferro; a terra, accanto al focolare, sono addossati al muro, e gli uni
su gli altri, quattro vasi di bronzo. La cucina v comunica col cubicolo w, decorato delle
solite flgurae Veneris.

Riuscendo nell' atrio c, da questo si passava, per tre vani muniti di porta , diretta-
mente nel peristilio x, contenente nel mezzo il giardino y (oirldarium); manca quindi il
tablino (lablinum), sala da pranzo nell'antichissima casa romana o italica, posteriormente
stanza da studio e di trattenimento; la quale, d'ordinario, occupa il centro della casa an-
tica, essendo sita fra 1' atrio e il peristilio, di rincontro alla porta d'ingresso. Non è im-
probabile che come tablino fosse adibita Y ala n. Dei tre vani d'ingresso al peristilio, tutti
e tre con soglia di lava, su cui vedonsi i soliti incastri per la porta e tuttora i cardini di
bronzo, il vano centrale ha una larghezza quasi tre volte maggiore degl' ingressi laterali.

L' asse maggiore deli' ampio peristilio x {peristylium) non infila, come di solito, con
quello dell'atrio, ma corre invece dal nord al sud; e poiché il lato meridionale del peri-
stilio è privo di stanze, bisognava supporre, per la disposizione dell' asse maggiore di esso,
che sul lato settentrionale dovesse trovarsi un importante ambiente, subordinata al quale
fosse la disposizione del peristilio. E il fatto confermò pienamente tale giusta ipotesi.

Il giardino era circondato in tutti e quattro i lati da un ampio porticato, sostenuto
da diciotto colonne, interamente scanalate e rivestite di stucco bianco, con capitello com-
posito di stucco. Dell' epistilio è eoaservato in silu un beli' avanzo nell' estremità sud del
portico orientale, con la sua decorazione d'intonaco dipinto e di stucco a rilievo.

In generale la decorazione delle pareti del portico, per la prevalenza di colori serii,
quali il nero e il bianco, con poco rosso, poco giallo e pochissimo verde, è di buonissimo
effetto, non ostante che non sia molto accuratamente eseguita.

Sotto al portico orientale si aprono le due splendide stanze (oeci) z e a. delle quali
la prima z è decorata degli importanti dipinti del supplizio di Penteo; del supplizio di Dirce;
e di Ercole bambino, che strozza i serpenti; e nella seconda stanza si ammirano le rappre-
sentanze di Issione legato alla ruota; di Pasifae nella officina di Dedalo, che le mostra la
vacca di legno da lui fatta; e di Arianna dormente e ritrovata in Nasso da Bacco.

Nella estremità sud del medesimo portico orientale trovasi la cella f2, nelle cui pareti
sono i fori, in cui s'immettevano i piuoli di legno destinato a sostenere le scansie.

Sotto il portico settentrionale ha ingresso un quartierino indipendente, che consiste
del piccolo giardino, y, addossato al muro occidentale e cinto negli altri tre lati dal por-
tichetto S, che è sostenuto da sette colonnine di mattoni, congiunte fra loro da un basso
muretto di fabbrica e completamente mascherate da un rivestimento di legno, che formava
gli stipiti delle finestre risultanti fra gì' intercolunnj, dei quali i due, che si attaccano al
muro ovest, sono murati, formando due ante ; sicché si hanno nel lato lungo quattro fi-
nestre, un'altra nel lato corto nord, e tutte e cinque con davanzali di marmo, su cui ve-
donsi le tracce dei telaj di chiusura; e il rimanente intercolunnio nel lato corto sud costi-
tuisce il vano di accesso al giardinetto y.

Il piccolo portico 3, oggi ricostruito sulle tracce antiche, era coperto da un tetto a
tre falde inclinate verso il giardino, ove un canaletto di mattone pesto ne raccoglieva lo
stillicidio e lo avviava nella sottoposta cisterna, di cui la bocca è noli' angolo sud-est del
giardino stesso.

Le pareti del portichetto erano decorate di riquadrature a fondo rosso; se non che
quelle delle pareti d'ingresso e di fondo eran frammezzate da larghe fascie bianche, con
candelabri poggianti sopra un zoccoletto nero; e le altre, sulle pareti laterali, da fascie
nere, con candelabri poggianti sullo zoccolo propriamente detto delle pareti. La parte su-
periore di queste era a fondo bianco, scompartito in riquadrature, coi soliti concetti ar-
chitettonici; e lo zoccolo a fondo nero, anch' esso diviso in riquadrature e ornato di una
greca, nei cui riquadri vedesi un rosone giallo. Nel mezzo delle riquadrature a fondo
rosso grifi, cigni o sfingi volanti, salvo che nella riquadratura centrale rossa della parete
settentrionale, in cui vedonsi gli attributi di Minerva, cioè una base sormontata da un
vaso, accanto alla quale 1' albero di ulivo, cui è appoggiato lo scudo della dea, al quale
è sovrapposto un panno azzurrognolo : a sinistra, il pegaso pascolante.

Le due ante attaccate al muro occidentale erano decorate esternamente, cioè dalla
parte del piccolo giardino, di piante stilizzate su fondo bianco, con qualche uccelletto; e
il muretto, che congiunge le colonnine del portico, é rivestito, dalla parte esterna, d'in-
tonaco rosso con piante stilizzate.

Sotto il descritto portichetto si aprono le due stanze £ e ,? comunicanti fra loro. La
prima, s, ha incastrata nella soglia una lastra di travertino, nella quale si legge: PRIVA,
avanzo di un' epigrafe adoperata come materiale di costruzione. La decorazione n'è a
fondo bianco scompartito dalle solite architetture, con Amorini e Psichi volanti nei ri-
quadri. La seconda stanza che può essere stata anche un triclinio, con decorazione a
fondo nero, conteneva tre quadri, di cui avanzano due, l'uno sul muro est rappresentante
il noto soggetto di Achille tra le figliuole di Licomede, e 1' altro sulla parete sud ritraente
Ercole ebbro, che vuol rapire la bella Auge, intenta a lavar panni nel ruscello.

Vengono in seguito sotto il portico settentrionale del peristilio x gl'ingressi al gran
salone v {oecus), che costituisce la gemma della casa e al quale, come già fu avvertito,
è subordinata la disposizione del portico; e all' ambiente 0, che per essere affatto rustico
e per la porticina di comunicazione col grande oecus sembra essere stata una stanza
di servizio alla dipendenza dell' oecus.

Questo ha un largo vano d'ingresso, munito di porta: la soglia è formata da una
greca di mosaico nero, e il pavimento, per nulla corrispondente alla splendida decora-
zione delle pareti, è di musaico bianco, contornato da una fascia nera.

Che la nostra casa contenesse un piano superiore, è attestato così dalle due scalette
in g e in p, come dalle tracce degli antichi solai rimaste nei muri. Con la guida della
varia altezza che le tracce accennate serbano rispetto ad un comune livello o piano di
rapporto, si può idealmente ricostruire la distribuzione delle parti di questo piano supe-
riore e riconoscere di leggieri come esse non fossero tutte in comunicazione fra loro, ma
formavano invece quattro distinti quartierini disposti in quattro differenti livelli rispetto
al piano dell' atrio c.

Il primo quartierino risultava di tre ambienti sovrapposti &j, li, (3, e vi si accedeva diret-
tamente dalla scaletta in g. Il secondo più piccolo, costituito di una sola stanza, sormon-
tava 1' ambiente f, ed aveva l'accesso dalla medesima scaletta in g. Agli altri due quar-
tierini si saliva per la scaletta in p; e l'uno sormontava gli ambienti s, t, u e parte di
v, l'altro era sovrapposto ai compresi d, b, e.

Tale è dunque la casa dei Vettii, di cui le tavole, che passeremo ad illustrare, offrono
i particolari artistici più belli e più importanti.

de l'Est, représente un petit amour avec les attributs de Mercure. Il est sur le dos d'un
mouton, la tête couverte par le pétase; il a dans la main droite le caducée et la bourse;
de la gauche il se tient aux cornes du bélier. Sur le second on voit un amour assis sur
un paon, oiseau sacré à Junon ; sur le troisième (sur la paroi ouest) il y a un amour
étendu sur le dos d'une panthère, tenant le thyrse dans la gauche; la panthère et le thyrse
étaient les attributs de Bacchus. Le quatrième enfin représente un autre amour, lequel,
tenant de sa gauche un fouet, semble refréner de la droite un animal méconnaissable; le
fouet était l'attribut d'Apollon-Hélius.

La partie supérieure des parois est partagée en plusieurs perspectives architectoni-
ques animées de figures. Dans la perspective centrale do la paroi méridionale est peinte
Lèda assise sur un trône, ayant le cygne sur les genoux; dans celle de la paroi occiden-
tale on voit une superbe figure de Jupiter, avec le sceptre et les foudres.

Sur le même côté méridional de l'atrium se trouvent le couloir g, le cubiculum h et
l'aile i. Le couloir p, contenant dans son prolongement un petit escalier en pierre, qui
monte à l'étage supérieur, conduit dans une espèce de boutique /{, qui était la sortie se-
condaire de la maison; l'on y trouve d'un côté une petite étable / {stabulum), et de l'autre
les lieux d'aisance L Dans m il y a une citerne abolie. Le cubiculum h n'offrant rien de
remarquable, nous pouvons observer dans l'aile i deux très beaux petits tableaux rectan-
gulaires à fond violet, représentant des volatiles. Dans le tableau sur la paroi méridio-
nale sont peints des coqs, qui se font admirer par une exécution extraordinairement
soignée. Sur la table qui est au milieu se trouvent un vase et un coq; ce dernier semble
vouloir se battre avec un autre, qui se trouve à gauche sur le pavé; un troisième gît mort,
devant la table; pendant qu'un quatrième, portant dans son bec un petit rameau de palmier,
se tient à droite près d'un hermès. Deux bandelettes tombent de la table. Evidemment
ce sont des coqs combattants; les deux premiers sont sur le point d'engager le combat;
des autres, l'un est mort dans la lutte, le second porte, d'un air de triomphe, le rameau de
palmier dans son bec. C'est une scène délicieuse, unique dans son genre. Dans l'autre pein-
ture sur la paroi orientale , assez mal conservée, on voit trois poules de pharaon , dont
une semble posée sur un vase.

L'accès à cette aile i est défendu par un petit mur peu élevé , auquel est adossé ex-
térieurement une marche du côté de l'atrium. Sur le côté opposé ou septentrional de
l'atrium s'ouvrent l'aile correspondante n, le cubiculum o, et l'entrée au petit atrium p.

L'aile n contient aussi deux petites peintures rectangulaires à fond violet, dont celle
sur la paroi septentrionale représente encore une jolie scène de coqs; il y a sur une table
au milieu une lanterne et d'autres objets qu'on ne reconnaît pas. Derrière la table s'élève
une base avec une petite idole; autour quatre petits coqs, un desquels est posé sur une
vasque. Dans la peinture sur la paroi orientale on voit un vase, dans le manche duquel
est passé une couronne: tout autour trois pintades, et un petit pilastre de chaque côté ;
à celui de droite est appuyée une branche de palmier, sur l'autre à gauche sont placées
deux pommes vertes. Une autre branche de palmier et un grand cercle sont adossés au
vase. Le cubiculum o ne présente rien autre de remarquable qu'un large banc, sur le-
quel on mettait le lit.

Le petit atrium p a un impluvium de pierre calcaire creusé presqu' au pied
du mur oriental; dans la vasque tombait un jet d'eau , sortant d'un bloc de maçonnerie
qui contient encore le tuyau de plomb. Adossé à la paroi occidentale se trouve le sa-
crarium de la famille, reproduit dans le frontispice de cet ouvrage. Il a la forme d'une ni-
che, avec un fronton soutenu par deux petites colonnes. Sur le fond blanc de la niche,
entre les dieux Lares dans leurs costumes et leurs attitudes bien connus, est peint le Génie
familier, ayant dans la main droite une patère et dans la gauche une petite boîte ouver-
te. Plus bas est peint le serpent, autre génie tutélaire de la maison, qui s'approche de
l'autel pour en dévorer les offrandes. Le fond blanc est couronné supérieurement d'une
petite corniche en stuc coloré à relief, ainsi que le petit fronton, dont le tympan a fond
azuré—(1' azur et le violet sont les couleurs prédominantes dans les décorations en stuc)—
contient en relief blanc une patère ombiliquée , entre un couteau et un bucrâne orné
de bandeaux. Les deux petites colonnes qui soutiennent le fronton , sont revêtues de
stuc blanc, et reposent sur une saillie, de couleur jaune; elle est décorée dans le haut de
stuc coloré à relief. Un large carré jaune, avec une bande violette, accompagne dans la
paroi la niche qui y est adossée.

Le même petit atrium p contient à droite du visiteur un escalier en pierre, avec son
dessous r, et tout autour les entrées aux cellules q, s, t, u et à la cuisine v (culina) sur
le foyer de laquelle est encore un chaudron en bronze, posé sur un trépied en fer; un
autre trépied et un gril de même en fer sont sur le pavé, près du foyer , appuyés au mur;
et entassés les uns sur les autres quatre vases en bronze. La cuisine v communique avec
le cubiculum w décoré des habituelles flgurae Veneris.

En revenant dans l'atrium c, on passait directement de celui-ci dans le péristyle œ,
par trois ouvertures garnies de portes. Au milieu se trouve le jardin y (viridarium); il
manque par conséquent le tablinium, salle à manger dans l'ancienne maison romaine ou
italique, plus tard salle d'étude ou de conversation. Elle occupe ordinairement le cen-
tre de l'antique maison romaine, étant placée entre l'atrium et le péristyle, vis-à-vis de
la porte d'entrée. Il n'est pas improbable qu'on se servait de l'aile n comme tablinium.
Des trois entrées au péristyle, toutes avec un seuil en lave, sur lequel on voit les enca-
strements habituels pour la porte dont les gonds en bronze, sont encore visibles, celle du
centre est presque trois fois plus large que les deux entrées latérales

L'axe majeur de l'ample péristyle x ne correspond pas, comme d'habitude, à celui
de l'atrium; il va au contraire du nord au sud; et puisque le côté méridional du péristyle
est dépourvu de chambres , on suppose par la disposition de son axe majeur , qu' il
devait y avoir du côté septentrional un endroit important, auquel était subordonnée la
disposition du péristyle. Et les faits donnent entièrement raison à cette juste suppo-
sition.

Le jardin était entouré des quatre côtés d'un ample portique, soutenu par dix-huit co-
lonnes entièrement cannelées et revêtues de stuc blanc, avec chapiteau composite. Un joli
reste de l'épistyle est conservé in situ dans 1' extrémité sud du portique oriental, avec sa
décoration d'enduit peint et de stuc en relief.

En général la décoration des parois du portique, à cause de la prépondérance de
couleurs sérieuses, tels que le noir et le blanc, avec peu de rouge, peu de jaune et bien
peu de vert, est d'un bel effet, quoique d'une exécution peu soignée.

Sous le portique oriental s' ouvrent deux superbes chambres (œci) z et a, la pre-
mière desquelles est ornée de peintures importantes représentant le supplice do Penthée,
le supplice de Dircé , et Hercule enfant, étranglant les serpents. Dans l'autre pièce on
admire les figures d'Ixion sur la roue; de Pasiphaé dans l'atelier de Dédale qui lui mon-
tre la vache en bois fabriquée par lui; et d'Ariane endormie et retrouvée par Bacchus à
Naxos.

A l'extrémité sud du même portique oriental se trouve la cellule (3, dans les parois de
laquelle il y a les trous, où l'on plantait les chevilles en bois déstinées à soutenir les
étagères.

Sous le portique septentrional se trouve l'entrée d'un petit quartier indépendant. II est
formé par un petit jardin 7, adossé au mur occidental et entouré des trois autres côté,
par un petit portique S, soutenu par sept colonnes en briques. Ces colonnes sont réunies
l'une à l'autre par un petit mur en pierre, et sont masquées par un revêtement en bois,
qui formait les jambages des fenêtres résultant des entre-colonnements, deux desquelles ,
(celles qui s'attachent au mur ouest) sont murées formant deux saillies. On a ainsi quatre
fenêtres dans le côté le plus long, et une autre dans le côté court du nord ; toutes le
cinq fenêtres ont des seuils en marbre, sur lesquels il y a encore des vestiges des châs-
sis de clôture; le reste de l'entre-colonnement du côté étroit du sud donne accès au petit
jardin T.

Le petit portique S, aujourd'hui reconstitué sur les anciens vestiges, était couvert
d'un toit à trois pans inclinés vers le jardin, où un petit canal de brique broyée, recueil-
lait les eaux, des gouttières et les conduisait dans la citerne qui se trouve en dessous et
dont l'ouverture est dans le coin sud-est du même jardin.

Les parois du petit portique étaient ornées de compartiments rectangulaires à fond
rouge; ceux des parois de l'entrée et du fond, sont entrecoupés par de larges bandes blan-
ches, avec des candélabres posés sur un petit socle noir , pendant que les autres , sur
les parois latérales , avaient des bandes noires, avec des candélabres posés sur le socle
des parois.

La partie supérieure de ces dernières était à fond blanc, divisé en carrés, avec les
habituels ornements d'architecture; le socle à fond noir était de même partagé en carrés
et orné d'une grecque, dans les carrés de laquelle on voit une rosace jaune. Au milieu
des compartiments à fond rouge il y a des griffons, des cygnes ou des sphynx volants; Il
faut en excepter celui du centre de la paroi septentionale où l'on voit les attributs de Mi-
nerve, c'est à dire un socle surmonté d'un vase; près de l'olivier, auquel est appuyé le bou-
clier de la déesse recouvert en partie d'un drap bleuâtre, on voit à gauche le Pégase paissant.

Les deux saillies attachées au mur occidental étaient décorées à l'extérieur, c'est-à-
dire du côté du petit jardin , de plantes très finements dessinées sur fond blanc , avec
quelques oiseaux et le mur qui réunit les petites colonnes du portique était revêtu du côté
extérieur, d'un enduit rouge avec des plantes aussi très menues.

Sous le petit portique, déjà décrit, s'ouvrent les deux pièces s et £ communiquant
entre elles. Le seuil de la première est formé par une dalle de travertin, sur laquelle on
lit: PRIVA; c'est le reste d'une épigraphe qui a servi comme matériel de construction.
La décoration de cette pièce est à fond blanc, divisé selon les habituelles figures archi-
tectoniqnes, et avec des amours et des psychées planant dans les compartiments. La se-
conde pièce I, qui a pu être aussi un triclinium, décorée à fond noir, contenait trois ta-
bleaux. Il n'en reste que deux; un sur la paroi est représente le sujet bien connu d'Achille
au milieu des filles de Lycomède; l'autre sur la paroi sud, représente Hercule ivre qui
veut enlever la belle Augé occupée a laver du linge dans le ruisseau.

Viennent ensuite, sous le portique septentrional du péristyle x les deux entrées, dont
l'une conduit au grand salon n (œcus) qui constitue le joyau de la maison , et auquel —
nous l'avons fait déjà remarquer — est subordonnée la disposition du portique; et l'autre à
la pièce 0, qui par sa rusticité et sa petite porte de communication avec le grand salon
semble avoir été une pièce de service dépendante de Yœcus.

Ce dernier a une large entrée garnie d'une porte: le seuil est orné d'une grecque en
mosaïque noire, et le plancher, loin d'être en harmonie avec la splendide décoration des
parois, est en mosaïque blanche, contournée d'une bande noire.

Les deux petits escaliers g et p et les vestiges des anciens planchers que l'on
voit encore dans les murs, nous prouvent que la maison avait un étage supérieur. La
hauteur différente de ces vestiges par rapport au niveau commun ou plan de rapport, nous
servant de guide, nous met à même de pouvoir reconstituer idéalement la distribution
des pièces de cet étage supérieur, et nous rend facile de reconnaître qu'elles n'étaient pas
toutes en communication entre elles, mais constituaient au contraire quatre petits appar-
tements différents, disposés en quatre niveaux différents rélativement au plan de l'atrium c.

Le premier de ces appartements était composé de trois pièces superposés kj, h, {2; on y
montait directement par l'escalier en g. Le second, plus petit que l'autre, ne contenant qu'une
seule pièce, était au dessus de la pièce f, et on y montait par le même escalier en g.

Par l'autre escalier en p on accédait aux deux autres petites habitations, 1' une des-
quelles était au dessus des emplacements s, t, u et d'une partie de v; et l'autre au dessus
des pièces d, b, e.

Telle est donc la maison des Vettii dont les tables, que nous allons décrire, offrent
les particularités artistiques les plus belles et les plus importantes.
 
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