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Dechazelle, Pierre T.
Studii sulla storia delle arti ossia quadro dei progressi e della decadenza della scultura e della pittura presso gli antichi durante le rivoluzioni che agitarono la Grecia e l'Italia (Band 1): Grecia — Venedig, 1835

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https://doi.org/10.11588/diglit.5910#0081
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libro primo 79

i due beffardi artisti dovettero fuggirsene da Efeso,
dove avevano presa stanza. Abbenchè essi appar-
tengano alla seconda età dell' arte greca, dobbia-
mo supporre che il loro ingegno fosse altissimo,
ed ottenessero non comune estimazione, se sap-
piamo che alcune fra le loro opere, trasportate a
Roma circa i tempi di Augusto, servirono ad orna-
mento dei templi e degli altri pubblici edificii
fatti erigere da quell' imperatore.

(anni 55o a 5oo, prima di G. C.) —- Gran
numero di valenti scultori successero immediata-
mente a quelli che abbiamo citati. Aristocle di
Cidone, il quale compose il celebre gruppo di Er-
cole a piedi, in atto di lottare con 1' amazone
Antiope a cavallo; Glaucia di Egina, il quale figurò
Gelone, tiranno di Gela ed indi di Siracusa, mon-
tato sopra una quadriga di bronzo, in memoria
dell' aver egli ottenuto il premio nella corsa dei
carri; Agelade d' Argo, il quale solennizzò in pari
modo il trionfo di Cleostene d'Epidamno nei grandi
giuochi: monumenti che decorarono entrambi VA ti
d'Olimpia (17).

Non dobbiam lasciare di nominar ancora
Callimaco, inventore dell' elegante capitello delle
colonne corintie; Galamide, orafo sapientissimo (*),

(*) Parecchi scultori vi furono col nome di Calamide ;
quello di cui intendiamo qui parlare, esegui, insieme ad
 
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