184 SCHIARIMENTI
dato 1' esempio, non ottenesse che una assai tarda
influenza sulla media classe degli Ateniesi. E di
vero, se il riso approvatore della massa del popolo
non avesse data lena alla coloro audacia, per certo
Aristofane, il quale verisimilmente non mancava
di sagacia, non si avrebbe permesso tanti osceni
scherzi e tante scandalose personalità, su quel
palco ove dava libero sfogo all' impudente sua
fantasia.
Quantunque la commedia delle Nuvole fosse
stata recitata più di venti anni prima della calun-
niosa accusa intentata a Socrate, nulladimeno il
pubblico conservava prevenzioni tali che indubbia-
mente contribuirono all' esito funesto di quel pro-
cesso (*).
(*) Sul teatro di Aristofane, Socrate era designato co-
me un sofista, di cui le dottrine pericolose rendevano pro-
blematica la esistenza degli Dei.
E di vero quel moralista nei suoi dialoghi confiden-
ziali biasimava i dogmi del politeismo, ne ammetteva che
un Dio solo e dei Genii secondarii, destinati a favorire nel-
le loro ispirazioni alcuni mortali privilegiati.
» Gli iniziati ai misteri Eleusini riconoscevano essi
» pure, sotto la denominazione di Destino o Fato, un Essere
» eterno, immateriale, incorporeo, superiore a tutti gli Dei
» dell' Olimpo. Secondo essi, V attributo speciale di quel-
« 1' Esser Supremo non era già una volontà che dirige gli
« avvenimenti, ma una prescienza che li prevede senza
dato 1' esempio, non ottenesse che una assai tarda
influenza sulla media classe degli Ateniesi. E di
vero, se il riso approvatore della massa del popolo
non avesse data lena alla coloro audacia, per certo
Aristofane, il quale verisimilmente non mancava
di sagacia, non si avrebbe permesso tanti osceni
scherzi e tante scandalose personalità, su quel
palco ove dava libero sfogo all' impudente sua
fantasia.
Quantunque la commedia delle Nuvole fosse
stata recitata più di venti anni prima della calun-
niosa accusa intentata a Socrate, nulladimeno il
pubblico conservava prevenzioni tali che indubbia-
mente contribuirono all' esito funesto di quel pro-
cesso (*).
(*) Sul teatro di Aristofane, Socrate era designato co-
me un sofista, di cui le dottrine pericolose rendevano pro-
blematica la esistenza degli Dei.
E di vero quel moralista nei suoi dialoghi confiden-
ziali biasimava i dogmi del politeismo, ne ammetteva che
un Dio solo e dei Genii secondarii, destinati a favorire nel-
le loro ispirazioni alcuni mortali privilegiati.
» Gli iniziati ai misteri Eleusini riconoscevano essi
» pure, sotto la denominazione di Destino o Fato, un Essere
» eterno, immateriale, incorporeo, superiore a tutti gli Dei
» dell' Olimpo. Secondo essi, V attributo speciale di quel-
« 1' Esser Supremo non era già una volontà che dirige gli
« avvenimenti, ma una prescienza che li prevede senza