E P I L O G O
s
Dslls Nethie fiu interessanti fpetrfe nel prìmo
Tomo delle Lettere Sanefi a
Anti , ecosi diversi sono i giudizj dcgli Uomini intorno al-
le produzioni delle belle Arti, che parc impreia , se non im®
poiiìbile , difiicilisiìma aln eno il pretendere d5 incontrare con esie
il gradimento di ciaicheduno . La quale difiìccltà ic si preienta
agli artefìci anche più rinomati , quando esiì cspoogoDo al publi«
co le opere loro più siudiate, non è da fiupire che s’ incontri da
coloro , i quali imprendono a ragionarne , e a deicriverle « Im«
perciochè siccome ladiversità de’giudizj intorro alla medesima
produzione deriva dalla cofiituzione sisica , e morale degli Uo»
mini, !a quale in ognuno è notabilrrente diversa ; per la medesima
ragione, e per quanto lo Scrittore fiudiisi di formare 1 luoi giudizj
secondo le leggi più ievere della critica non avverrà mai 3 che esso
piaccia ad ognuno .
lo era di qucst’opinione in fìnod’allora quando impresi a scri—
vere le prime Lettere Sanesi , nelle quali volli senza aficttazione
mostrarmi quale io lono , anche con pericolo di comparire negli*
gente , e scorrerto . Persuasi a mc fictso , che richiedesi un inge-
gno sovrano per nascondere agli occhi de* conoscitori lo fiento§
e lafatica dell’ opere fatte con sutta la diligenza , e correzione , s
che era minor male , ed errore più scuiabile lo scrivere naturalc
esemplice , non senza difetti, che privo di questi scrivere a mo«
dodipedante, emanierato.
Perla qua! coià avreì proseguita l’ intrapresa carriera insino al
termine, ienza curare nè punto , né poco le dicerìe di coloro , ai
quali nou piacesiì , iè quell’ifieisa ragione, per cui da principio
erami determinato ad operare in tal modo , non mi avtsse
pcriuaso a mutare d’opinione in quellapartc, che riiguarda U
Storia .
E sebbene da me siesso prevedendo, che nelle lettere preliminari
più d’ uno avrebbe notato di soverchia la compiacenza accordata
all’ iii maginazione , e sebbene il giudizio della maggior parte di
coloro , che Iehanno lette , ed approvate mi lusinghi d’ assai,
non è però che io non conosca da per me fìesso gli errori da mc
commessì, e il conto , che debba fare delle lodi, e del biasimo
dati ai rruei scritri . In conseguenza di ciò ho riioluto non laiciar*
mi scdurre dalle lodi 9 nèimporre dal biasimo 3esenza pentirmi,
A a
e con-
s
Dslls Nethie fiu interessanti fpetrfe nel prìmo
Tomo delle Lettere Sanefi a
Anti , ecosi diversi sono i giudizj dcgli Uomini intorno al-
le produzioni delle belle Arti, che parc impreia , se non im®
poiiìbile , difiicilisiìma aln eno il pretendere d5 incontrare con esie
il gradimento di ciaicheduno . La quale difiìccltà ic si preienta
agli artefìci anche più rinomati , quando esiì cspoogoDo al publi«
co le opere loro più siudiate, non è da fiupire che s’ incontri da
coloro , i quali imprendono a ragionarne , e a deicriverle « Im«
perciochè siccome ladiversità de’giudizj intorro alla medesima
produzione deriva dalla cofiituzione sisica , e morale degli Uo»
mini, !a quale in ognuno è notabilrrente diversa ; per la medesima
ragione, e per quanto lo Scrittore fiudiisi di formare 1 luoi giudizj
secondo le leggi più ievere della critica non avverrà mai 3 che esso
piaccia ad ognuno .
lo era di qucst’opinione in fìnod’allora quando impresi a scri—
vere le prime Lettere Sanesi , nelle quali volli senza aficttazione
mostrarmi quale io lono , anche con pericolo di comparire negli*
gente , e scorrerto . Persuasi a mc fictso , che richiedesi un inge-
gno sovrano per nascondere agli occhi de* conoscitori lo fiento§
e lafatica dell’ opere fatte con sutta la diligenza , e correzione , s
che era minor male , ed errore più scuiabile lo scrivere naturalc
esemplice , non senza difetti, che privo di questi scrivere a mo«
dodipedante, emanierato.
Perla qua! coià avreì proseguita l’ intrapresa carriera insino al
termine, ienza curare nè punto , né poco le dicerìe di coloro , ai
quali nou piacesiì , iè quell’ifieisa ragione, per cui da principio
erami determinato ad operare in tal modo , non mi avtsse
pcriuaso a mutare d’opinione in quellapartc, che riiguarda U
Storia .
E sebbene da me siesso prevedendo, che nelle lettere preliminari
più d’ uno avrebbe notato di soverchia la compiacenza accordata
all’ iii maginazione , e sebbene il giudizio della maggior parte di
coloro , che Iehanno lette , ed approvate mi lusinghi d’ assai,
non è però che io non conosca da per me fìesso gli errori da mc
commessì, e il conto , che debba fare delle lodi, e del biasimo
dati ai rruei scritri . In conseguenza di ciò ho riioluto non laiciar*
mi scdurre dalle lodi 9 nèimporre dal biasimo 3esenza pentirmi,
A a
e con-