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De Rossi, Giovanni Battista
La Roma sotterranea cristiana (Band 3, Text) — Rom, 1877

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https://doi.org/10.11588/diglit.1192#0746
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— 720 —

p. 137 lin. 33,34. Si cancelli tutta la frase «della quale parlerò ecc. ». Della forinola locus col nome seguente
in genitivo ho dato qualche cenno a pag. 258 e 537 nota 1.

p. 144. La pietra della compra d'un loculo fatta l'anno 394 o poco dopo giaceva sotto una buca comunicante
col primo piano; ove altre memorie ho trovato di simili compre ed ove sono le ultime lacinie del cimitero:
cf. p. 177, 544.

p. 147. La lastra marmorea dell'iscrizione riferita in questa pagina non è rotta nel lato destro a chi guarda.

p. 151. Nel tratto della via A verso la intersezione L sulla calce d'un loculo è impresso il sigillo JPASÌ.

p. _154. La sigla improntata nelle due lucerne è della forma seguente m.

p. 157. Dell'iscrizione notata col consolato di Onorio ho rinvenuto un altro frammento, che insegna a com-
pletare la data con la forinola dell'anno 394 così:

arcadia III ET HONORIOI» conss.
constat CONPAKASSE Nos.....

p. 284. Nell'epitafio di SABINANE è stato dimenticato l'uccello dinanzi ad un grappolo d'uva, graffito in mezzo
della pietra, sotto la linea quarta. .

p. 297. La polionimia del fanciullo Domitius... Felix Leontius ci invita a stimarlo di nobile nascita : ed in fatti
i nomi Flavius Domitius Leontius troviamo nei fasti consolari nell'anno 344. Il fanciullo avendo tolto dal
padre il Felix, ebbe probabilmente dalla madre, ossia dall' avo materno, i nomi Domitius Leontius. Egli fu, a
mio avviso, nipote del console dell'anno 344 : e ciò conviene esattamente con la cronologia del luogo, ove è stato
trovato il titoletto. Quella galleria è degli ultimi decennii del secolo quarto.

p. 305. In una delle impronte di rovesci di monete imperiali accennate in questa pagina discerno la leggenda
SAECVLI FELicitas, S • C. È di Giulia Domna (Cohen n. 186) o di Giulia Mesa (Cohen n. 36).

p. 311. Nella via 5, descritta in questa pagina, fu rinvenuta l'aquila intagliata in madreperla, della quale è fatta
menzione a pag. 593.

p. 361. È d'uopo avvertire, che l'iscrizione tav. XXV1TI, 48 fu delineata prima che si scoprisse il frammento che
la completa: e perciò quivi è supplito il vocabolo episcopo in luogo del vero papa.

p. 456. Intorno all'appellazione domus Romula in senso di sepolcro si vegga il Eenan, Mission de Phénicie p. 582.

p. 485-87. Delle recenti scoperte nel cimitero Ostriano, avvenute dopo stampate queste pagine, tratterò nel Bui-
lettino. Sono descritte ed illustrate dal eh. signor Mariano Armellini nel libro intitolato : « Scoperta della
« cripta di santa Emerenziana e di una memoria relativa alla cattedra di san Pietro nel cemeterio Ostriano,
« Roma 1877 ».

p. 516. Nel cimitero de' ss. Pietro e Marcellino il sig. Mariano Armellini, sgombrando dalla terra un intonaco
che ne era coperto, vi ha trovato un titolo scritto in grandi lettere, che spetta ad un lettore DE -fi EVSEBI
(de dominico EusebiJ. Questa rarissima memoria conviene esattamente con quanto ho ragionato circa il
gruppo dei titoli urbani della regione III ecclesiastica e le relazioni sue coi cimiteri della via Labicana. Ne
riservo la pubblicazione al benemerito scopritore.

p. 549. Ho dimenticato di citare il titoletto del LOCVS PASCASI, che ho posto nel museo Lateranense
(ci. XXIII); e pare cimiteriale. Fu trovato l'anno 1851 alla sinistra della basilica di s. Lorenzo e registra
il prezzo AVEI SOLIDOS DVO.

p. 553, lin. penult. del testo. Quivi manca la nota 6: Inscr. christ. T. I n. 1122.

p. 571. Cf. T. II p. 260; ove sono registrate le monete trovate nell'interramento dei luoghi prossimi alla
cripta papale.

p. 607, 608. Ho dimenticato di parlare del bassorilievo in terra cotta rappresentante il martirio di s. Sebastiano
edito dal Bosio, Roma sott. p. 571. È di stile moderno; a mio avviso, del Secolo XV o XVI. Quanto sia
certo e credibile, che sia stato rinvenuto nel cimitero di s. Ermete, sarà discusso al suo luogo. In qual-
sivoglia caso è opera d'arte non antica ; e che niuna relazione ha coi monumenti non solo, del tempo, in che
i sotterranei cimiteri servirono alla sepoltura, ma ne anche di quello, in che furono visitati prima delle
traslazioni delle reliquie. In fatti la memoria di s. Sebastiano e del suo martirio niun legame ebbe mai col
cimitero di s. Ermete.

p. 648 e segg. Non ho citate né discusse le opinioni del De Magistris, Acta martyruin ad Ostia Tiberina
pag. 280 e segg. circa il Sextum Philippi e la Generosa, che die' il nome al cimitero; essendo quelle piut-
tosto sogni che congetture dell'autore, dottissimo non storico e critico, ma romanziere.
 
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