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GUIDA DEL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA
delle ossa bruciate - Piccoli vasetti di vetro o balsa-
mari di funebre destinazione.
Basamento D. Varie teste marmoree di modiche
proporzioni: da notare la quinta di tipo arcaizzante e
e la sesta di puttino.
In alto sono infissi nel muro i frammenti di un
rilievo marmoreo di rozza esecuzione, ma interessante
pel contenuto suo riferibile ad un panificio: vi è il
mulino col cavallo dagli occhi bendati, che gira la
macina; vi è l’insaccamento della farina, la depurazione
sua per mezzo del crivello, l’impasto della farina per
fare il pane, il forno per cuocerlo.
In basso è un campionario di marmi in uso presso i
Romani.
Basamento E (tra le due finestre). Presso questo
basamento è una bella vasca di porfido.
Nella congerie di sculture marmoree, per maggior
parte prive d’interesse, sono da notare le seguenti: Torso
di statua togata di lavoro sommario di effetto - Figurina
muliebre ignuda dalle snelle forme, inarcata all’infuori
ed aderente col ventre ad un tubo a canale; forse, insieme
con altre analoghe figure, costituiva il sostegno di un
recipiente, dal cui fondo, comunicante col condotto,
doveva zampillare l’acqua (arte decorativa romana) -
Figurina acefala di divinità muliebre seduta (Tyche?),
tutta ammantata con corno di abbondanza nella sinistra
(arte ellenistica) - Torso con balteo e con clamide sulla
spalla s., riferibile ad un eroe, forse ad un Dioscuro
(derivazione dall’arte ellenica della seconda metà del
sec. V a. C.).
Basamento F. Quattro capitelli calcarei di pilastri
provenienti da Falerone (antica Falerio) nelle Marche:
in un capitello è una decorazione floreale, negli altri
tre capitelli su corona di foglie è l’ovvio motivo orna-
mentale romano dei due delfini ai lati di una conchiglia.
GUIDA DEL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA
delle ossa bruciate - Piccoli vasetti di vetro o balsa-
mari di funebre destinazione.
Basamento D. Varie teste marmoree di modiche
proporzioni: da notare la quinta di tipo arcaizzante e
e la sesta di puttino.
In alto sono infissi nel muro i frammenti di un
rilievo marmoreo di rozza esecuzione, ma interessante
pel contenuto suo riferibile ad un panificio: vi è il
mulino col cavallo dagli occhi bendati, che gira la
macina; vi è l’insaccamento della farina, la depurazione
sua per mezzo del crivello, l’impasto della farina per
fare il pane, il forno per cuocerlo.
In basso è un campionario di marmi in uso presso i
Romani.
Basamento E (tra le due finestre). Presso questo
basamento è una bella vasca di porfido.
Nella congerie di sculture marmoree, per maggior
parte prive d’interesse, sono da notare le seguenti: Torso
di statua togata di lavoro sommario di effetto - Figurina
muliebre ignuda dalle snelle forme, inarcata all’infuori
ed aderente col ventre ad un tubo a canale; forse, insieme
con altre analoghe figure, costituiva il sostegno di un
recipiente, dal cui fondo, comunicante col condotto,
doveva zampillare l’acqua (arte decorativa romana) -
Figurina acefala di divinità muliebre seduta (Tyche?),
tutta ammantata con corno di abbondanza nella sinistra
(arte ellenistica) - Torso con balteo e con clamide sulla
spalla s., riferibile ad un eroe, forse ad un Dioscuro
(derivazione dall’arte ellenica della seconda metà del
sec. V a. C.).
Basamento F. Quattro capitelli calcarei di pilastri
provenienti da Falerone (antica Falerio) nelle Marche:
in un capitello è una decorazione floreale, negli altri
tre capitelli su corona di foglie è l’ovvio motivo orna-
mentale romano dei due delfini ai lati di una conchiglia.