GUIDA DEL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA
103
perciò campioni di merce scadente, conservatrice delle
formule di una fase ormai superata.
L’inizio della nuova tecnica a figure risparmiate
dal giallo rossastro dell’ argilla su di uno sfondo di nera
vernice si può collocare tra il 530 ed il 520 a. C. Il primo
periodo di questa nuova ceramica o periodo di stile severo,
che perviene sino al decennio tra il 480 ed il 470 a. C.,
si suddivide nelle due fasi, dette dai ceramisti, di Epitteto
e di Eufronio. La prima fase (sino verso il 510) è scar-
samente rappresentata nel materiale felsineo ; più nume-
rosi assai sono i vasi della fase seconda.
Invece per il periodo successivo (sino al 450 a. C.),
detto di stile grandioso o polignoteo dal grande pittore
Poiignoto di Taso, attivo specialmente in Atene e delle
cui vaste composizioni ad affresco (megalografie) si avver-
tono gli echi vividi e fedeli nella contemporanea pro-
duzione ceramica, si ha un numero assai rilevante di
esemplari usciti dai sepolcreti felsinei : alcuni di essi
sono veramente insigni per contenuto, per composizione,
per disegno.
Diminuisce la importazione dei vasi attici in Fel-
sina durante il periodo successivo (dal 450 al 420 a. C.),
detto di stile bello o anche fidiaco per i riflessi dello
stile del sommo scultore Fidia. Ma il numero dei vasi
attici diminuisce in modo impressionante, per quel che
concerne Bologna, nel periodo successivo, che dal 420
perviene ai primi anni del sec. IV a. G. e che è desi-
gnato con la indicazione di stile bello-florido o anche
midiaco dall’opera tipica, che è la idria firmata dal cera-
mista Midia del Museo Britannico.
Minimo è poi il numero dei vasi dell’ultimo periodo
della ceramica attica, che comprende la maggior parte
del sec. IV a. C.e che è chiamato di stile florido-policromo
o anche diKertsch (antica Panticapeo in Crimea) dal luogo
che ha dato gli esemplari più abbondanti e migliori.
103
perciò campioni di merce scadente, conservatrice delle
formule di una fase ormai superata.
L’inizio della nuova tecnica a figure risparmiate
dal giallo rossastro dell’ argilla su di uno sfondo di nera
vernice si può collocare tra il 530 ed il 520 a. C. Il primo
periodo di questa nuova ceramica o periodo di stile severo,
che perviene sino al decennio tra il 480 ed il 470 a. C.,
si suddivide nelle due fasi, dette dai ceramisti, di Epitteto
e di Eufronio. La prima fase (sino verso il 510) è scar-
samente rappresentata nel materiale felsineo ; più nume-
rosi assai sono i vasi della fase seconda.
Invece per il periodo successivo (sino al 450 a. C.),
detto di stile grandioso o polignoteo dal grande pittore
Poiignoto di Taso, attivo specialmente in Atene e delle
cui vaste composizioni ad affresco (megalografie) si avver-
tono gli echi vividi e fedeli nella contemporanea pro-
duzione ceramica, si ha un numero assai rilevante di
esemplari usciti dai sepolcreti felsinei : alcuni di essi
sono veramente insigni per contenuto, per composizione,
per disegno.
Diminuisce la importazione dei vasi attici in Fel-
sina durante il periodo successivo (dal 450 al 420 a. C.),
detto di stile bello o anche fidiaco per i riflessi dello
stile del sommo scultore Fidia. Ma il numero dei vasi
attici diminuisce in modo impressionante, per quel che
concerne Bologna, nel periodo successivo, che dal 420
perviene ai primi anni del sec. IV a. G. e che è desi-
gnato con la indicazione di stile bello-florido o anche
midiaco dall’opera tipica, che è la idria firmata dal cera-
mista Midia del Museo Britannico.
Minimo è poi il numero dei vasi dell’ultimo periodo
della ceramica attica, che comprende la maggior parte
del sec. IV a. C.e che è chiamato di stile florido-policromo
o anche diKertsch (antica Panticapeo in Crimea) dal luogo
che ha dato gli esemplari più abbondanti e migliori.