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Ducati, Pericle
La scultura Etrusca — Firenze, 1934

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https://doi.org/10.11588/diglit.42082#0027
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LA SCULTURA ETRUSCA

rane, spesso scolpite in rudi o vili roccie
o, finalmente, ai bronzetti, a quei tyrrhena
sigilla che, come si deduce da un passo di
Orazio (Epistole, II, 2, v. 180), godevano
di si gran favore nel mondo dei buongu-
stai dell’età imperiale romana.
Si possono addurre alcuni esempi.
Prima di tutto è l’ignudo efebo, forse dal
territorio di Chiusi ed ora nel Museo di


Parte superiore di un buon/,etto
di Monte Guragazza,
dee Museo Civico di Botogna.

Berlino, con la cassa toracica allungata-
sima e sommariamente modellata, sì da
riconnettersi per le sue allungate propor-
zioni ai guerrieri di Brolio. Costituiscono
un gruppetto, in causa dei grandi occhi
sbarrati sotto l’alta arcata sopracciliare,
il cosiddetto Vertunno da Isola di Fano
del Museo di Firenze, m realtà un devoto
imberbe col tutulus, coi calcei repandi,
col lituo e, sopratutto, con una espressione
di effeminatezza intontita ; la cosiddetta
Artemide dal Falterona nel Museo Bri-
tannico, che dimostra impaccio nell’atto
di camminare, di certo anteriore all’ Apollo
di Veio, che pure cammina ; la Minerva

della Galleria Estense di Modena, irrom-
pente, con caratteri grossolani, brutali,
del tutto etruschi. Posteriori e derivati
da questo indirizzo artistico con varietà
tra di loro sono una seconda Minerva,
ora al Louvre, più compassata assai della
modenese e tozza di forme, pure in atto
di scagliare l’asta, il guerriero del Museo
di Firenze dalle forme agili e nerborute,


Parte superiore di un bronzetto
di Monte Guragazza,
dee Museo Civico di Boeogna.

anch’egli combattente con l’asta e lo
scudo. Una corrente diversa ci è offerta
da due curiose statuette : il beone barbuto
e sdraiato del Museo Britannico e I’ Ercole
rinvenuto nel Polesine, ora nel Museo di
Este, con lo strano berretto conico in capo:
la espressione degli occhi amigdaloidi e la
riproduzione della barba a distinte parti
rialzate, la mollezza delle forme sono
caratteri che uniscono tra di loro le due
statuette.
Sotto un certo riguardo quali deriva-
zioni di questa corrente si potrebbero con-
siderare e la statuetta, di devota piuttosto
che di dea, da Perugia del Museo di Ber-
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