Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ducati, Pericle
L' Italia antica: dalle prime civiltà alla morte di Cesare (44 a. C.) — Milano, 1936

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.42162#0041
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
IL MESOLITICO

21



Cosi anche nelle origini preistoriche noi ve-
diamo che nella nostra Italia è come un incon-
trarsi, un sovrapporsi di genti; sin d’allora co-
mincia lo storico destino d’Italia, che s’inter-
rompe, e per secoli, in seguito all’azione uni-
ficatrice di Roma, ma che riprende quando
l’impero romano si disgrega e scompare, e che
finisce, per sempre è lecito affermare, solo in
tempi a noi molto vicini.
Due razze sono documentate per il paleolitico
inferiore, tre per il paleolitico superiore, attra-
verso millenni e millenni sul suolo della nostra
Italia; ma spetterà il merito nella elaborazione
della italiana civiltà solo ai discendenti dell’an-
tichissimo tipo dell’Olmo, solo ai discendenti
del tipo della Maiella.
Il mesolitico

Preannunziano il neolitico, la età della pietra
levigata, le forme di passaggio, costituenti un
periodo di transizione chiamato mesolitico, che
assume in Francia i nomi di aziliano (da Mas
d’Azil, Ariège) e di tardenoisiano (da Fère-en-
Tardenois, Aisne). Mentre l’aziliano o epipa-
leolitico non penetra in Italia, il tardenoisiano
o preneolitico, che si estende dall’Africa settentrionale all’Europa, sino alla Lituania
ed alla Russia, è rappresentato in Italia, la quale, per tale forma di cultura, sembra
collegarsi all’Africa (Capsiano-tardo).
Sono distinzioni sottili, ma in realtà corrispondono a fasi durate dei secoli. Il
tardenoisiano è caratterizzato da minuscoli strumenti silicei di forme geometrizzanti
(microliti) ; sono o punte di frecce, o denti di armi e di utensili simili a seghe. Esso ci è
attestato da rinvenimenti sparsi dell’Italia superiore e, stratigraficamente, dalla grotta
Natale p'resso Termini Imerese. Ma questi microliti penetrano nel puro neolitico. Pare
in realtà che questo periodo mesolitico corrisponda ad un addolcimento del clima piut-
tosto notevole, foriero della nostra usuale alternativa delle stagioni. Cosi si perviene al
neolitico.


io. Cranio dello scheletro di Lama dei Peligni
(regione della Maiella); ora nell’Istituto di An-
tropologia della R. Università di Roma.

Il neolitico
Del puro neolitico italiano scarse sono le vestigia sino a noi rimaste; ben presto invero
si rese noto in Italia l’uso del metallo, cioè del rame. Né è da stupirsi, data la posizione del-
l’Italia, ove più velocemente che nell’Europa occidentale e centrale irraggiarono i benefici
influssi del progredito oriente, e data anche, in alcune zone della penisola, l’abbondanza
del materiale metallico. È difficile assai sceverare il puro neolitico laddove, in luoghi più
segregati dalle correnti civilizzatrici ed in luoghi privi di rame, a lungo si mantenne la
 
Annotationen