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Ducati, Pericle
L' arte classica — Torino, 1939

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https://doi.org/10.11588/diglit.43346#0079
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L ARTE PRE-ELLENICA

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(Ist. Arch. germ.)

correva tra due muraglie sino alla vera porta assai munita. Così, se i nemici avessero
potuto sboccare attraverso il passaggio, sarebbero stati esposti, in questo corridoio
tra alte muraglie prima della porta, ai colpi lanciati dall'alto dai difensori, e da destra
e da sinistra. E la porta non poteva essere abbattuta con facilità; poiché, fiancheggiata
da due robuste torri, era assai forte. Gli stipiti sono di un sol pezzo di sasso; la soglia,
lunga m. 3,16, è pur essa monolitica, e sono visibili i fori dei cardini e della trave che
doveva servire di sbarramento
nell’interno. Ma fossero riu¬
sciti i nemici, pure a prezzo
di molto sangue, ad abbat¬
tere questa porta, l’irruzione
loro avrebbe potuto essere
ritardata dal fatto che, anche
dopo la porta, la strada di ac-
cesso nell’interno della rocca
era fiancheggiata da mura,
mentre una seconda porta
avrebbe servito ad arrestare
per un po’ di tempo la furia
assalitrice e a dare ai difen¬
sori opportunità di scampo
sicuro dal castello per altra
via. Invero nel fianco occi¬
dentale, nascosto accurata¬
mente nella curva della grossa
muraglia, vi è uno stretto pas¬
saggio, foggiato a ripida scala
con strettissimo sbocco occul¬
tabile in modo assai ovvio,
al di fuori della rocca.
Ma, ritornando alla via di
accesso, si nota che alle porte
di difesa del castello succe¬

dono altre porte di orna- FiJ 58. — Veduta della galleria meridionale della rocca di Tirinto.
mento, l’ingresso cioè al pa¬
lazzo racchiuso dentro la rocca. Si riconosce nella sua pianta il propileo, il quale pre-
senta una forma tipica, che permane attraverso l’arte greca; i celebri e più complessi
propilei dell’acropoli di Atene risalgono come tipo a questi lontani predecessori, noti a
noi dal palazzo tirinzio: cioè, in pianta, si ha un quadrato diviso da un muro mediano,
in cui si apre la porta; sia dinanzi che dietro questo muro si estende un vestibolo con
due colonne, qui pure lignee come a Creta, tra due pilastri.
Dai propilei si passa ad un grande spazio aperto e da esso, attraverso un secondo
propileo, si penetra nella corte lastricata e ricinta di colonne, in cui nel lato meridio-
nale è l’ara, precorritrice dell’ara di Zeus Herkeios. In questo cortile forse si compivano
 
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