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Ducati, Pericle
L' arte classica — Torino, 1939

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https://doi.org/10.11588/diglit.43346#0257
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FASE TERZA O JONICO-ATTICA

225

la

//rè

(da Durm)
Fig. 274. — Pianta del tempio' c di Marzabotto.

(dis. Baglione)
L’arce di Marzabotto
coi cinque edifizi sacri.

Dei tre templi di Marzabotto (a, c, e) speciale menzione merita quello che si designa
con la lettera c (fig. 274), il quale corrisponde al tempio descritto da Vitruvio e, sotto
molti aspetti, al tempio primitivo di Firenze. Ed invero tutti e tre questi edifizi, il fio-
rentino, quello di Marza-
botto ed il vitruviano,
probabilmente quello di
Cerere, Libero, Libera,
debbono essere ritenuti
presso a poco contem¬
poranei. Si è assodato
che l’edifizio di Marza-
botto doveva essere lar¬
go metri 19 con la cella
centrale larga metri 7;
la lunghezza doveva
raggiungere m. 22,80,
sicché si avrebbe tra
larghezza e lunghezza
proporzione vitru-

viana di 5 a 6; inoltre corrispondono ai pre¬
cetti di Vitruvio anche le proporzioni reciproche
delle celle. Nel senso della lunghezza il tempio
viene ad essere diviso in due parti uguali: una
riserbata al porticato (parte antica), l’altra alle
tre celle (parte póstica)', tutto ciò è pure secondo il canone di Vitruvio. Il tempio di
Marzabotto era prostilo e doveva essere tetrastilo, cioè a quattro colonne e a duplice
linea di colonne. Secondo Vitruvio i muri dello stilobate debbono presentare uno spes-
sore doppio del diametro delle colonne; nel tempio di Marzabotto lo stilobate è grosso
circa m. 1,20, sicché le colonne avranno avuto il diametro di m. 0,60 all’incirca, e,


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Ducati.
 
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