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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 2) — Neapel, 1760 [Cicognara, 2645-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3733#0015
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TAVOLA

I.

a cui l'appoggia (?) . Ha la corona di alloro (i°) in teda,
e un ramo (") non piccolo ne tiene accanto . Vi lungo panno
di color verde fcendendo per gli omeri sul deliro lato,
e covrendolo a mezza vita , gli lafcia ignuda al dinanzi
tutta la parte fuperiore ("). Ha i fondali (j3) a'piedi. E' (h)

molto

(9) Luciano de Gymn. così defcrive la fiatila dì
Apollo , che fi vedea nel Liceo in Atene : colla fini-
ftra tien l'arco , e colla deftra rivolta sul capo dimo-
ftra efTere ftracco da un grande efercizio . Anche
sulle medaglie fi vede Apollo , che regge colla finifira
una lira appoggiata [opra una colonna, e che tien la
defira rivolta sul capo .

(io) Quanto , e perche convenga il lauro ad
Apollo , è notìjfimo . Anacreonte Ode 64. H. in
Apoll.

tigòv ydp i<?i tyoCBy

KiSdpì] , Azpvrj, T pinze re .

Sagrì fono ad Apoiiine

La Cetra , il Lauro , e '1 Tripode :
e ficgue a dire , come 'Dafne fi muto in lauro , e co-
sì sfuggì /'euro di Apollo : Ofcpov , e Ksvrpov chia-
ma il poeta qucll' amorofo furore , che non potè in
altra maniera appagar Apollo , fé non

XXospòv fyhuv $è (póXKoy
cogliendo le verdi frondi dall' arbore amata per co-
ronarfine . Sì veda ivi // Barnef. Quindi fu detto
SìXpvoSog , $x@vo06goc , fafivoyrft'ljg • ed Efichio nota ,
che i Siracusani lo chiamavano anche Su0v(tyjv . Nel
fitto tempio in Delfo tutto era ornato di alloro ,
Euripide Ion. v. j6. 79. e altrove . Rifierìfce anzi
'Paufia?iia X. J. che il più antico tempio dì Apollo
fu una capanna formata di rami di lauro , E a
quefio forfè allufie Callimaco , che volendo dire dal
tempio , 0 dal tripode di Apollo , dijfe dm dtifivrjC
dal lauro . H. in Del. v. 94. ove fi vedano i Co-
ment atorì ,

C11 ) Conviene il ramo dì alloro a' 'Poeti , e agi'
Indovini . Efiodo Qsoy. v. 2,2. a 3%. racconta , che
dalle Mufie gli fu pofto in mano un ramo di verde
alloro ( M<p-jr)q spSv^éog otyv ) , e divenne in un
tratto poeta . Era in fatti cofiume de" 'Poeti , al-
lorché recitavano ì loro verfi , di tener in mano un
ramo dì lauro : e ciò dìceafi ètti pàpìu (tìetv cantar al
ramo . 'Paufiania IX. 30. parlando di una fiat uà
di Efiodo rapprefientato colla cetra sulle ginocchia ,
dice : Non fu proprio di quello poeta il portar tale
iflrumento : poiché cantò egli al ramo ( ìià pdfify
fj^i ) . Efichio in Kicrzxog dice , che tal ramo chia-
mava/i Efaco , ed era di lauro . Si veda 'Plutarco
Symp. I. 1. dove pretende , che foffe di mirto 3 e
non di alloro . Ter altro ne' conviti coloro , che
non fiapeano fonar la cetra , cantavano tenen-
do in mano un ramo 0 dì mirto , 0 di alloro*
Si veda Salmafio Ex. Plin. p. 609. dove anche no-
ta , che mai non fi cantavano verfi da' Toeti ftefi
fil, 0 da' Rapfodi ( che recitavano in pubblico gli al-
trui poemi ) fienza tenerfi in mano una verga dì
lauro . Egualmente agi' Indovini fi a bene il ramo di
alloro i ed era fio Henne ad efiì il portar in mano un

tal ramo , che dìceafi Itinterio : Efichio in XQvvnj~
pio» . Anzi credeano , che il mangiar le frondi dì lau-
ro prò due effe la virtù dìvinatrice : onde gì' Indovi-
ni fi chiamarono àotfiyypdyoi . Si veda Licrofrone
V. 6. e ivi lo Scoliafie , e i Coment atorì . Apollo
dunque , le cui principali arti erano il verfieggìare
e 7 profetare , anelo eg li ha qui il [ito ramo ; come
per altro fi vede anche sulle medaglie , e come lo de-
fcrive Arifiofane in PI. v. zi3. e Marziano Capti-
la lib. 1.

(iz) Così appunto , cerne qui fi vede , colla lun-
ga velie , che gli attraverfia le gambe , refiando al
di fiopra ficoverto , e col ramo dì lauro in una mano,
e colla cetra nell' altra , s'incontra sulle medaglie
de' Colofoniì , e de' Tralliani riportate dal 'Patino ,
e dallo Spanemio , D, / refio sul perche fia egli [co-
verto a mezza vita , può vederfi il Cupero in Har-
pocr.

(13) 'Paufiania VII. 2 0. fa menzione dì un Apol-
lo di bronzo tutto nudo , con i fuoi piedi calzati.
Callimaco H- in A. v. 34. dice , che tutte le cofie
di Apollo eran d' oro , anche le fcarpe . U uno , e
l' altro ufiano termini generali néò'tXu , e C^oS^y-ara,
In Roma eravì il vico detto Sandaliario , e l' Apol-
lo dello fieffo cognome . Giovenale Sat. III. v. 218.
chiama gli Dei phaecafiatos .

(14,) 'Platone iib. II. de Lcg. in princ. dice, che
gli Dei fecero prefidi de' giorni fé(livi -, oltre a Bacco,
le Mufe , ed Apollo il Mufagete ( Màaxq , AWMwya re
Mxo-yrysTriv'). 'Diodoropoi libi. 18. rifierìfce, che Ofiìride
portando feco nelle fine fipedìzìonì nove ragazze erudite,
e vìrtuofe nella mufica , le confiegno ad Apollo-, o7ide
queftì ebbe il nome di condottier delle Mufe ( à<p
ov xal Mw/iysTTiv cìvtov (SyéyaffQou Xsyacri ) . Lo fi (fi-
fio aggiunto gli da Strabone X. pag. 468. Plutarco
Svmp. IX, 13. Orfeo negl'.Inni . Nella definizione,
che fa 'Paufiania V. 18. dell' arca di Cipfielo , fra
le altre cofe in quella [colpite fa menzione delle Mu-
fe che cantavano , e di Apollo che le regolava . Lo
fieffo titolo però dì Mufagete fi trova dato anche ad
Ercole nelle ifcrizìoni , e nelle medaglie : anzi fiotto
il nome dì Hercules Mufarum gli fin in Roma nel Cir-
co Flaminio edificato un tempio da Fulvio Nobilia-
re , il quale avendo trafiportate da Arnbracia le fia-
tile delle nove Mufie , le con/agro fiotto la cuftodià
del più forte de' Numi : perchè le Mufe ripofaflcro
iìcure colla difefa di Ercole , e '1 valore di Ercole
foffe celebrato dalla voce delle Mufe , come ficrive Eu-
menio in Orat. prò Schol. Inftaur. 'Plutarco Qu. Rom.
5-9. 0.278. ne dà la ragione, perchè Evandro riceve da
Ercole le lettere .Del refio le Mufe fi accoppiano or con
Minerva : 'Paufiania IL 3. or con Venere , la qual è
detta compacna , e forella delle Mufe da Tcmtfiia

comp..D

Orat.XXIV. ed or con Mercurio, detto anche germano

delle
 
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