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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 2) — Neapel, 1760 [Cicognara, 2645-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3733#0095
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1

T A V O

a sui.

83

verto dal mezzo in giù con panno bianco ; è Sileno (9) ;
che ha nella Anidra mano una palma O), e tien la de-
lira sulle corna del Satìretto (**). Dall'altra parte fi veg-
gono due figure fedenti fopmjàjf/: una è Bacco (") co-
ronato di pampini , e d'uva ; con panno tuffo, è con
coturni à color giallo (j3) : 1' altra è una giovane donna
con bianca vette , co? capelli biondi 5 con cuffia alla gre-
ca , e benda a color d'oro (h) ; la quale tocca con una
mano, quafi per vezzo , il naftro incarnato $ che pende
dal lungo tìrfo di Bacco. Sull' edificio lunato iri qualche
diftanza fi offerva un vale (J5) a color di rame, e una
fiaccola («0 o altra cofa che fia, pofta obliquamente.

TAVOLA XIV.

(9) Corrìfiponde quefìa figura alla definizione,
che ne fa Luciano in Conci!. Deor. Nota Paufiania I.
%l.chei Satiri vecchi fi diceano Sileni. 'Pindaro pr e fi-
fio Paufiania III. 25". chiama Sileno cittadino di Ma-
lea, e marito di Naide . E* notabile , che Servio
Ecl. VI. 13. fcrive aver taluni creduto Sileno figlio
di Pan , e di una Ninfa . "Del refilo fi veda la no-
ta (9) della Tav. prec.

(io) / vincitori ne' giuochi ginnici foleano co-
ronarfi di palma , 0 portarne in mano un ramo . Si
veda Fabri Agon. II. 15. Benché non mancò chi la
credeffe una fertila , fio Ut a per altro a veder fi in ma-
no di Sileno , come a maeftro del coro Bacchico. Si
veda il Filar gir io sull* Ecl. VI. 14.. di Virgilio .

(n) Si ojfervò , che ciò potejfe efiprintere , 0 che
Sileno impedi fra, che Pan non offenda Amore colle
corna ; 0 che lo fiofteriga i perche non cada . "De*
maeflri della lotta , e degli altri efiercizii ginnaflici $
del loro uffizio , fi veda il Fabri Àgonift. II. f. e 6.

(12,) // rapporto , che hanno Sileno, e Pan con
Bacco, fi è già altrove avvertito . Luciano in Bac-
cho , grazio]"amente deficrivendo l'efiercito di quefto
'Dio , dice i che i due fiuoi generali erano Pan , e
Sileno . E Servio Aen. VIII. 343. avverte, che Pan
era creduto lo fteffo che Bacco . Quanto poi, e perchè
convengono Amore, e Bacco, fi veda il Cupero Àpoth.
Ho. p. 166. e fegg. Anacreonte O. 41. chiama Bacco,
Tòv oyaTpo7tóv y spuri ,
Tòv ipcótusvov Kv9>jpr/s.
Si veda anche l'elegante Ode Anacreontica di Giu-
tiàno Antri. VII. epig. 149.

(13) De' colori roffo, e giallo convenienti a Bac-
co, fi è parlato altrove.

(14) Potrebbe effire una delle mitrici di Bacco,
o anche Arianna di cui fi vedano le note della Tav.
fegg. Non mancò chi diceffe ejfer Venere fteffa, ma-
dre di Amore e compagna di Bacco. Si veda For-
nuto in Baccho . Apulejo Met. II. p. 167. Veneris
hortator , & armiger Liber advenit ukro . Altri voi-
lero, che fo/fe la T>ea Libera, e creduta da alcuni

la fteffa , che Venere . S. Agofiino de C. D. VI 9.
da altri Arianna. Lattanzio Firmiano I. io. Ovidio
Faft. III. jn. da altri Semele , 0 piuttofto Pfoferpi-
na madre di Bacco 1 Cicerone de N. D. III. Minu-
zio Felice in G£tav. p. 200. ove Gronovio : final-
mente Cerere, la di cui unione con Bacco e nota ;
Servio G. I. 7. Si veda Arnaud de Diis lictpiS'-, càp. 19.

(15) Può quefto vafie riferir fi a Bacco j né vi è
cofa più frequente, ne più nota ; che qùefta .

(16) Si volle, che foff e una fiaccola, 0 piuttofto
un candelabro colla face in punta ; In un intaglio an-
tico prejfo il Rojfi Meni. Brefc. p- 1^2. fi vede' una

face filmile in qualche modo a qùefià noflra . Ateneo
XV. cap. 18. p. 699. e feg. traile molte fipecie di
fiaccole, e di candelieri fia menzione di quello , che
chiamavafi àóvdsTov 3 compòrto , e del %pXo}ir/y2,)(pg j
il qual egli dice filmile all'è^SXicnióXU^og „ Si veda ivi
il Cafiaubono ■. E" notabile quel che fcrive Plinio
XXV. io. del TaiTobarbafib ( di cui fi veda Salma-
fio Hyl. Iatr. cap. $2. ) dettò da' Latini v<crbafcurn ,
da' Greci <phtìtu.ov ; che gli antichi fé ne fervivano
ad lucernarum lumina -, e perciò qùefta fipecie di tal
erba diceafi anche lychnitis , e thryaliis . L' Etimo-
logico in <fi7.ovoq 5 e Snida in cpxSfiog ; lo fipiéganò -, e
'Polluce anche egli rie II' enumerazione de' diverfi nomi,
e fipecie di faci 4 e di candelabri X. cap. 16. nel Seg.
11 f. ne fa menzione . Si avverti tutto quefto per
dar qualche ragione di quei filamenti , che fi vedono
nell' ultima falde Ila del candelabro , che non fiembrà
veramente fiaccola accefia . Se poteffe di'rfi con fiat-
rezza , che fioffe un candelabro col verbafeo , 0 an-
che con foglie di canne (_ di cui dice Ateneo I. e. p0
701. che fiervivanfi per faci ) , ben converrebbe non
fiolamente , come è notìffimo, ad Amore ( Properzio
II. El. 9. ) e a Cerere, e a Libera ( Lattanzio I. 21.
è Minuzia Felice nella cit. p. ?.oo0 ove fi veda il
Gronovio , e gli altri ) • ma a Bacco ancora, che per-
ciò ebbe l' aggiùnto di ù.ixy.7tTtjpàg (Taiifarìia VII. 27.)
e a Pan , perciò detto Lucidus in Un' ìficrizìóne , come
fienfia Spaneinio feguito dal Cupero in HapoCr. p. 89'.-







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