SI
Ccil'/o Oecitu frufi'fe-
due Ucttnu ^JlcLpolctcaiL
e dueO'ciùni <j tornarli
TAVOLA
<*)
UANTUNQUÈ la donna rapprefentata
in quella pittura di campo turchino(2)
companfca in abito ed in figura intera-
mente diverfa dalla precedente-, potreb-
be ad ogni modo dubitarli , fé forfè
efprima la fteffa Nemefi non in fembian-
ze da innamorar Giove, ma in atto di
abborrire i colpevoli, e di minacciare i fuperbi ® . Ha ella
Tom^M I coverto
(i) Nelte Capita N. DCCCCXXXTlti. .
(2) Fu trovata negli favi di Gragnano ti Lu-
glio del 1759- „
(a) Nemefi , come fi è anche accennato nelle note
della Tav preced. detta anche Ramnufia, e Adraftea,
chiamata figlia della Notte da Efiodo 6soy. 223. e
dell'Oceano da Paufania I. 33- e v^ 5-f d'^.ovè
da Euripide Rh. v. 342- e finalmente della Giufiizia
da Ammiano Marcellino lib. 14- Era la dea, che de*
primeva i fupérli , ed inalzava gli opprejft t nemica
della felicità degl'immeritevoli , e follevatricè delle mi-
ferie de' Moni f Onde neW Bp. LXX. dell'hai. IV:
12. è chiamata ùnefidms dnimW' VP*™» ■ f
da Lucano è detta tumidis infeftum Numen , e da
Macrolio Sat. I. 22. dea t quae centra luperbiam
colitur ; ed eia invocata da quei ,; eh' eran troppo
filici > e temeano le vicende della fortuna •• ài veda,
la differì. Mi. dell' Àvèrani in Eunp. Offeri-
va H Barnes al v. 34*. dèi Modi. Euripide, che
fl'i antichi volendo parlare della felicita, d uno, 0
lodarne la potenza , foleano prima invocare quefta dea.
Arsotele poi, 0 altri, chefia l'autor del trattato de
Mando così definifee ,, e dijlingue Nemefi,' Adraftea,
m&w Ss dirò t5b tò* Swe-tweas, KSp^sMos
dmniSpKOV ahlccv &w mrd Qùw • con fregato da
lui ■■ &m*fo > ^od ^icuique adtnbutio fin
fk adferipta; Mraftia. qi*H fi't ineffugìbihs necef-
aukì^nis ; poiché credeano anche 1 Gentili chev*
Me una divinità , la quale puniva , trafgrejfori dell.
fi' -ìenchè occulti ;èche il cajligo divino fife me-
StaVde. Così il Buonarroti Medagl. p. 220. e ftgg.
2S lungamente ragiona della Nemefi adorata da pò-
ti infiniti fitto mmi diverfi: e a a«; fippone che
UdutNemifi di Smima definite da Paufma VII *.
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