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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 3) — Neapel, 1762 [Cicognara, 2645-4]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3734#0216
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200

T A V O L

X L.

che girando pe* merli va ad incrociarli nel mezzo, com-
parile la parte davanti del gran Camilo di color gial-
lo (s) -, il quale oltre alla tefliera ha sul capo un ornamento
fimile a un cimiero ^, che formando al di fopra come una
ma/c ber a fi prolunga giù per la cervice , e fa le veci de*'
crini ; una larga benda di color Salacca gli attraverfa il col-
lo , e refta legata in mezzo al petto \ e sulla fcbiena ha
una pelle W dello fìeflb colore , le di cui eftremità pettdo-
no dalle due parti : tra le due gambe fi vede un legno a
traverfo, sul quale fi appoggia il corpo del Cavallo ^ -, e
così il legno , come i piedi pofano fopra una gran tavola,
fotto a cui fi vede un tondo anche di legno , che indica
una ruota ^ della macchina ^ .Dal tavolone, su cui pian-
ta

ti fi vede Troja nella Tavola Iliaca prefib Fabretti
de Cai. Tra], p. 314. e da Omero è fpeffo chiamata
Coli' aggiunto di ben murata , e dì adorna di torri:
fi veda anche Euripide Troad. v. 5. Ovidio parlando
di Cibele IV- Paft. 219.

At cur turrita caput eft ornata corona ?
An Phrygiis turres urbibus illa dedit?
(5) Paufania I. 23. dice , che in Atene eravì il
Cavallo Trojano di "bronzo : l"7f7fog Ss 0 Kct?,é/i6i>oc. Aa-
ptog dvdx.snxi j(<37.x3c : dove è notabile, che fi chiama
Durio , benché di metallo : Efichio facendo menzione '
di quefto fteffo cavallo di bronzo , che vedeafi in Ate-
ne , /aggiunge : sjr «WS ivxuTtràavJ Separa, : da quefto
fi vedono ufcir delle afte : e a quefto forfè allude
V etimologia di Euripide . Lo fteffo Paufania X. 9.
dice , che in Delfo fi vedea un altro Cavallo Durio,
0 Trojano , anche di bronzo : e tra le pitture dì Po^
\ignoto , che anche in Delfo vedeanfi , dice lo fteffo
Paufania X. 2.6. che tra le diroccate mura di Troja
compariva la fola tefta del Cavallo Dureo . Forfè an-
che in Roma traile ^pitture di Teodoro mentovate da
Plinio XXXV. 11. in cui era rapprefentata la guerra
Trojana , fi vedea il Cavallo. Dì quel che a noi refta
dell' antichità , in due fòli pezzi fi vede il Cavallo
Trojano : nella Tavola Iliaca preffo il Fabretti , e in
una pietra intagliata del Mufeo Gualdi preffo il Li-
Ceto Ant. Schem. p. 310. N. 42. Del'refto la poetica
defcrizione di quefto Cavallo può vederfi preffo Trìfio-
doro II. Excid. v. 61. e fegg. e Q^ Calabro XII. 135.
e fegg. Virgilio Aen. II. 15. lo chiama inftar mon-
tis equum . jE infatti per farlo entrar nella Città ,
fi ebbero a diroccar le mura : come dice Virgilio Aen.
IL 234. e così tutti gli altri , a cui fi oppone il filo
Trìfiodoro v. 325. fingendo , che Giunone allargajfè le
forte : e anche nella Tavola Iliaca fi vede entrar il Ca-
vallo per la porta fenza diroccar/i : fi veda ivi il Fa-
cretti p. 369. Sella tioftra pittura potrebbe dirfi lo.

fteffo, ejfendo il Cavallo più lofio delle mura ; ad ogni
modo non vedendofi la porta, ed offervandofi qualche
rottura nella torre , può anche dirfi , che fi fupponga
aperta la muraglia per introdurlo.

(6) Con tal forta di cimiero fi vede fpeffo Miner-
va , onde fi pensò , che il pittore avejfe ciò fatto per
dinotare, che il Cavallo Trojano era Jacro a Minerva.
Igino Fav. 108. e Servio Aen. II. 17. dicono, che sul
Cavallo era fritto : Danai Minervae dono dant. Ora-
zio IV. Ode VI. 13. lo chiama equum Mineryae fa-
cra mentitum.

(7) Si è altrove parlato dell'ufo degli antichi di por-
re delle pelli sul dorfo de' Cavalli in vece delle felle .

(8) Simili fofttgnì fi vedono fpeffo fotto le pance
de' Cavalli nelle fatue Equeftri .

(9) Virgilio Aen. II. 235.

Accingunt ornnes operi, pedibufque rotarum

Subjiciunt lapfus.
e Trìfiodoro v. 98.

KwcAoy s'uk^/xìSo, noSait ùwé&MSV husv
Pofe un cerchio adattato a ciafcun piede ; perchè po-
teffe con facili a effer tirato , come egli fieffo fiegue
ivi a dire: così anche Q Calabro XII. 417.

(i<?) Sebbene i Poeti tutti conchiudano , che i
Greci per ingannar i Trojani fingejfero di partire , e
lafciaffero sul lido un gran Cavallo di legno , quafi un
dono a Minerva , che fi adorava nella rocca di Troja;
ma che dentro a quel Cavallo fi nafcondeffero 0 tutti,
come dice Ornerò , 0 molti degli Eroi Greci, i quali,
introdotto poi il Cavallo nella Città , ne ufcirono di
mite , e mettendo tutto a fuoco , e a ferro fé ne im-
padronirono: ad ogni modo dice Paufania I. 23. che
tper togliere a i Trojani la taccia di fiupidi , bifogna
dire , che altro non fu quefto Cavallo , che una mac-
china di guerra : e così Plinio VII. 56. fpecificamen-
ie dice , che il Cavallo d" Epeo fu la macchina det-
ta dopo V Ariete . Sì vedano le varie opinioni in

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