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II
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I
202 T A V O L A X L.
vi è un1 altra figura di uomo, che balla , e <^ altre in fi-
niil moffa fono al dinanzi del Cavallo (I4). A man fmifira
dello fleffo Cavallo fi vede un gruppo di rfo^/?*? e ragaz-
ze (%$) vefìite tutte di abito lungo, e bianco, con o^i? in
tefla rilevate al dinanzi , e di color r^o, e par che ab-
biano coverto anche il volto come da una mafchera del-
lo fìeffo colore*, e con ramufcelli in #?0#0 (l6) . Dall'1 al-
tra parte fi vede una gran proceffione di figure velli-
te di lungo con fiaccole acce/e ^^ , Nel mezzo del*
la pianura , che vi è tra quelle perfone , e quelle ,
che tirano la macchina , fi alza una colonna \ sulla qua-
le ila uiV urna, o altro, che fia , con altre cofe, che non
fi diftinguono (l8). A pie della colonna ttajeduto fopra un
Jajjo un vecchio con abito lungo , e moftra effer dolente,
e mefto, foftenendo la tefia colla ma/io defira, e appoggian-
do il braccio sul ginocchio ^9^ : e accanto a lui forge un gran-
de albero, che fi divide in due tronchi con più rami , e
frondi. Dall'altra parte della colonna fi vedono molti cipref-
fi-
ài altri animali : fi Vida Cafaubono a Lampridio
pag. 214- e feg.
(14) 2V £fl//i nelle follennità facre fi è parlato
altrove. Orazio IV. O. VI. 15. parlando appunto d#U
le fejte neW introduzzione di quejlo cavallo :
. . . male feriatos
Troas, & laetam Priami choreis
Falleret aulam.
Si veda anche Trifiodoro v. 330,.
(15) Virgilio Aen. II. 238.
. . Scandit fatalis machina muros
Faeta araiis : pueri circum , innuptaeque puellae
Sacra canunt , funemque marni contingere gau-
dent.
(16) De' rami , e frondi ufate inelle fufi e fi è in
più luoghi parlato , Per quel che riguarda le cuffie
così fatte, fi notò, che potrebbero dirfi y.x?.ónTpxi :così
Callimaco Fragm. II. p. 234. edit. Graev.
E'J7rp67rs TOi irpòsypaz x^P'^S éupeioc Kct2.b7tTpyi
Uoifisviwv Tu'TiTìlJ.d .'
ben le flava la, larga caliptra , e rilevata sul capo
come un berettone paftorale
propitiantes : dove è notabile anche la ragione del
portarfi h torce in quelle procejfionì degli antichi,
Perchè fi ufavano nelle fejìe di Cerere , fi veda Lat-
tanzio I. 21. e perchè ne' funerali ( i quali da' fu-
riali , 0 torce ebbero il nome fecondo i Grammatici )
ave/fero anche luogo , fi veda Meurfio de Fun. cap.
24. Del rejlo il cqfìume di accender lampadi, 0 fana>-
li in occafione di allegrezza, e di accompagnare i vin-
citori con rami, e con torct , è illuflrato da Cafaubono
a Suetonio jul. 37. e da Fabri Ag, II. io. n. 4. e
altrove.
(18) Si è altrove notato s che le Stele , 0 colonne
eran fegno di fepoìcro : onde ad altri parve qui di ve-
dere il fepoìcro di Ettore , che fi ojferva anche nella
Tavola Iliaca , e di cui fa menzione Q Calabro X.
386. jld altri fembrò il fepoìcro d'Ilo, di cui par-
la Omero II. XI. 171. Ma l'uno , e l'altro incon-
trò difficoltà ; ficcarne anche il fepoìcro di Laomedon-
te , che da Servio Aen. IL 241. è fituato sulla porta
Scea. Molti differo , che potea effere una torre. Perga-
ma , dice Servio A'en, I. 99. fi diceano tutti i luo-
ghi alti, perchè alfifiima era la rocca di Troja, detta
(17) L'ufo delle faci nelle orgie è notiffimo . Sì propriamente Pergamo '.fi veda anche lo (ìej'o Aen. L
veda Meurfio Panath. cap. 8. de' Lampadofori nelle fé-
(le Panatenaiche in onor di Minerva . Apulejo Met.
47o.eIL 5^6. <?7 Teforo in Ind. p.1634. in Utgyx/uLOv,
(19) Parve a taluno poter effer coflui Laocoonte,
XI. nelle procejjìoni Ifiache dice : magnus praeterea il quale fecondo il racconto di Ó. Calabro XII. 436.
Xexus utriulque numerus lucernis , taedis , cerei s, continuando , dopo introdotto il Cavallo , ad efortare i
§5 alio genere fì&i luminìs fiderum caelefìium ftirpem Trojani ad aprirlo ,refit) egli cieco, e i fnoi figli morti.
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vi è un1 altra figura di uomo, che balla , e <^ altre in fi-
niil moffa fono al dinanzi del Cavallo (I4). A man fmifira
dello fleffo Cavallo fi vede un gruppo di rfo^/?*? e ragaz-
ze (%$) vefìite tutte di abito lungo, e bianco, con o^i? in
tefla rilevate al dinanzi , e di color r^o, e par che ab-
biano coverto anche il volto come da una mafchera del-
lo fìeffo colore*, e con ramufcelli in #?0#0 (l6) . Dall'1 al-
tra parte fi vede una gran proceffione di figure velli-
te di lungo con fiaccole acce/e ^^ , Nel mezzo del*
la pianura , che vi è tra quelle perfone , e quelle ,
che tirano la macchina , fi alza una colonna \ sulla qua-
le ila uiV urna, o altro, che fia , con altre cofe, che non
fi diftinguono (l8). A pie della colonna ttajeduto fopra un
Jajjo un vecchio con abito lungo , e moftra effer dolente,
e mefto, foftenendo la tefia colla ma/io defira, e appoggian-
do il braccio sul ginocchio ^9^ : e accanto a lui forge un gran-
de albero, che fi divide in due tronchi con più rami , e
frondi. Dall'altra parte della colonna fi vedono molti cipref-
fi-
ài altri animali : fi Vida Cafaubono a Lampridio
pag. 214- e feg.
(14) 2V £fl//i nelle follennità facre fi è parlato
altrove. Orazio IV. O. VI. 15. parlando appunto d#U
le fejte neW introduzzione di quejlo cavallo :
. . . male feriatos
Troas, & laetam Priami choreis
Falleret aulam.
Si veda anche Trifiodoro v. 330,.
(15) Virgilio Aen. II. 238.
. . Scandit fatalis machina muros
Faeta araiis : pueri circum , innuptaeque puellae
Sacra canunt , funemque marni contingere gau-
dent.
(16) De' rami , e frondi ufate inelle fufi e fi è in
più luoghi parlato , Per quel che riguarda le cuffie
così fatte, fi notò, che potrebbero dirfi y.x?.ónTpxi :così
Callimaco Fragm. II. p. 234. edit. Graev.
E'J7rp67rs TOi irpòsypaz x^P'^S éupeioc Kct2.b7tTpyi
Uoifisviwv Tu'TiTìlJ.d .'
ben le flava la, larga caliptra , e rilevata sul capo
come un berettone paftorale
propitiantes : dove è notabile anche la ragione del
portarfi h torce in quelle procejfionì degli antichi,
Perchè fi ufavano nelle fejìe di Cerere , fi veda Lat-
tanzio I. 21. e perchè ne' funerali ( i quali da' fu-
riali , 0 torce ebbero il nome fecondo i Grammatici )
ave/fero anche luogo , fi veda Meurfio de Fun. cap.
24. Del rejlo il cqfìume di accender lampadi, 0 fana>-
li in occafione di allegrezza, e di accompagnare i vin-
citori con rami, e con torct , è illuflrato da Cafaubono
a Suetonio jul. 37. e da Fabri Ag, II. io. n. 4. e
altrove.
(18) Si è altrove notato s che le Stele , 0 colonne
eran fegno di fepoìcro : onde ad altri parve qui di ve-
dere il fepoìcro di Ettore , che fi ojferva anche nella
Tavola Iliaca , e di cui fa menzione Q Calabro X.
386. jld altri fembrò il fepoìcro d'Ilo, di cui par-
la Omero II. XI. 171. Ma l'uno , e l'altro incon-
trò difficoltà ; ficcarne anche il fepoìcro di Laomedon-
te , che da Servio Aen. IL 241. è fituato sulla porta
Scea. Molti differo , che potea effere una torre. Perga-
ma , dice Servio A'en, I. 99. fi diceano tutti i luo-
ghi alti, perchè alfifiima era la rocca di Troja, detta
(17) L'ufo delle faci nelle orgie è notiffimo . Sì propriamente Pergamo '.fi veda anche lo (ìej'o Aen. L
veda Meurfio Panath. cap. 8. de' Lampadofori nelle fé-
(le Panatenaiche in onor di Minerva . Apulejo Met.
47o.eIL 5^6. <?7 Teforo in Ind. p.1634. in Utgyx/uLOv,
(19) Parve a taluno poter effer coflui Laocoonte,
XI. nelle procejjìoni Ifiache dice : magnus praeterea il quale fecondo il racconto di Ó. Calabro XII. 436.
Xexus utriulque numerus lucernis , taedis , cerei s, continuando , dopo introdotto il Cavallo , ad efortare i
§5 alio genere fì&i luminìs fiderum caelefìium ftirpem Trojani ad aprirlo ,refit) egli cieco, e i fnoi figli morti.
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