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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 3) — Neapel, 1762 [Cicognara, 2645-4]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3734#0335
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Zl9

ALCUNE

OSSERVAZIONI.

e a
beri
una
guai

AV. I. La Vignetta M della prima Ta-
vola è affai curiofa : prefentandoci ne' due
lati due are quadrate con fogliami at-
torno : nel mezzo una nicchia con ba-
laufirata avanti *, e una gran colica ^ di
color giallo , dietro a cui xmsi figura
nuda, che tocca colle due mani il va/o:
fianchi della nicchia due candelabri fatti a modo d'al-
con rami, e Jrondi \ e fopra ciafcuno de candelabri
colomba di color o/curo , colle ali ftefe , e in atto di
dare in alto ^ . Potrebbe fofpettarìì , che fiali qui

voluto

(i) Nel Cut ai. N. CCXI. Fu trovata, quefla pt tu-
ra negli /cavi di Portici.

(2) Alcuni han creduto, che i vafi Dodoneifoffero
molti: così Aufonio Epift. XXV. 23. e fegg.
Nec Dodonaei ceffat tinnitus alieni,
In numerum quoties radiis ferientibus iétae
Refpondent dociles moderato verbere pelves.
così anche A/conio in Divin. Dionifio Alicarnaffeo I.
19. Servio Aen. III. v. 465. e Menedemone preffo Ste-
fano Bizantino in Fragm. de Dod. p. 114. To. VII.
A. G. /piegando il proverbio yjx'kysiov tS.aSava.7ov aes
dodonaeum , che fi dice a' ciarloni , fcrive aver ciò
avuta origine dall' effervi nel tempio di Giove Dodoneo
molti vajì contigui, di modo che toccato uno rifonavano
tutti : fi veda ivi il Gronovio . Ma lo fleffo Stefano
dimoflra effer falfo un tal fentimento , foftenendo , che
il vafo I)odoneo era uno, coli'autorità di Pokmone, e
di Ariftide ; i quali dicono , che in Dodone vi erano
due colonnette ; fopra una delle quali flava la ftatua
di un ragazzo con un flagello in mano , da cui pen-
deano alcune Jlrifce mobili di bronzo ; e quefle agitate
dal vento percotendo di contìnuo il vafo anche di bron-
zo- , che flava siili' altra colonna , produceano quel fuo-

vio , che durava fino a che durava il vento . Quafi lo
flejfo fi legge in Strabone lib. VII. pag. 1254. in
Excerpt. fé non che tace la circoflanza delle due co-
lonne ; e dice , che la Jiatua del ragazzo col flagello
flava fopra al vafo : y_a?Ms7ov yjv èv ta ìspS , "syov
unspy.sljj.svov dvSpidna. , xpa.T'èvTX [idsiyx •yjx7</:/jv,
ds'xQ/ìixa, yopKvpai'cov : nel tempio vi è un vafo di
bronzo , che ha foprapofio un giovanetto , il quale
tiene un flagello , dono de'Corcirefi : e quindi l'al-
tro proverbio yspy.ipc.lav /j.d$i% , che fi dice a quei,
che parlan molto, e libero: fi veda Cafaubono a Stra-
bene VII. p. 507. e Bifeto ad Ariftofane Av. 1463.
Filo/Irato li. Ira. XXXIV. nomina anche •va.TiKsìoy
un folo vafo ; ma in luogo del ragazzo col flagello ,
dice , che vi era la ftatua di Eco , quafi in atto di
accodar la mano alla bocca : forfè , come nota ivi
l'Oleario, per fignificare, ch'ejfa è vinta dal rimbom-
bo del vafo. Di un folo parla anche Callimaco H. in
Del. v. 2 86. ed altri, che pojfon vederfi raccolti prsfi
fo Vandale de Orac. cap. 9.

(3) Le Colombe Dodonee da altri eran credute
tre , da altri due , da altri una: fi veda l'Oleario i.
e. no. 1. Sofocle Trachin. v. 174- «* ammette due: fi

vedano

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