88 TAVOLA XVIII.
a color & argento, sfrutta , z frondi pendenti , traile
quali fi alza tal cola , che potrebbe dirli il coperchio, fe
pur non fia altro lìmbolo (s). Tra le molte idee, che può
rifvegliar, quefta imagine, la più feniplice è quella Ab-
bondanza (6K
la virtù di fommìnìjlrare ogni forta dì cibo , o dì be-
vanda : e può vederfi Ovidio Met. IX. 88. che gli confon-
de :Ji veda anche Igino Fav. 31. e ivi i fomentatori:
i quali traile altre cofe ojjèrvano , che Ammiano Mar-
cellino XXII. 9. la chiama mundanam cornucopiam ,
quando dagli altri è detto femore copiae cornu . Del
rejlo il Buonarroti Medagl. p. 226. cjjhva , che il
cornucopia e/prime le femflici , e vere ricchezze de'
frinii uomini, eh' erano la bevanda naturale, per cui
ejji fi fervevano del corno , e le frutta , unico loro
cibo .
(5) Offerva l'Agoflino DiaL II. p. 42. che la pun-
ta , che fi vede quafi fempre tra le frutta nel Cor-
nucopia , altro non fia , che il vomero : fggiungendo
aver egli veduto in Roma un Cornucopia antico di
hronzo , dove fi dijlinguea chiaramente il vomero,
Ver altro confijìendo tutta l'abbondanza , e derivando
la vera ricchezza dalla coltura de" campi ; farebbe
quejlo ijìrumento il più proprio a dimoftrarlo : ma fu
tra noi chi non volle accordare ad Agfiìni quejlo vome-
ro , che Jltppone il grano e le biade , invenzioni Egiz-
ziane e faticofe , e non corrifpondenti alla femplicità
antica , e tutta graziofa della natura , quale è quella
de pomi . delle ghiande , delle noci , delie pigne.
(6) E noto , che il Cornucopia fi trova dato
principalmente alla Fortuna ,e poi a molte altre deità,
quali fono la Felicità , la Pace , la Concordia , e
generalmente a tutte quelle, che 0 producono , 0 con-
tengono 1' abbondanza , e la ricchezza . \ Greci
davano quejlo corno d' Amalfea particolarmente alla
Fortuna , e 'l primo che la rapprefentò così, fu lo ta-
tuarlo Stipala , come dice Paufania IV. 30. ma fog-
giunge, che oltre al cornucopia avea in tejìa anche xc-
?óv da molti interpetrato per un Orologio , 0 per altro
fimi le frumento ajlronomico ; fi veda Polluce Vi. 44.
Lo fieffo Paufania dice VII. 26, che in Egira fi ve-
dea la Fortuna col corno d' Amaltea , fer.za aggìv.n-
gnervi altro difiintivo . Potrebbe dunque dirfi la noflra
figura la fieffii Fortuna , a cui egualmente convengono
anche le ali . Ma Dione Orat. 64. , e 65. oltre a 0 e-
fio le dà anche il timone : così parimente Lattanzio
III. 12. e così femp e s' incontra , e non mai col fio
corno . AìV incontro Ovidio 1. c. da alla dea Copia,
0 fia r Abbondanza il folo corno ; e così parimente
Orazio Carni. Sec. v 59.
. . . Apparetque beata pieno Copia corna .
Or la dea Copia è chi'amata dallo Scoliate di Stazio
Th, IV. 106. Miniftu della Fortuna: dicendo del co<--
no d'Achelio: datumque eft Copiae, quae eft miniftra
Fortunae : e Alirico cap. 22. la chiama dea delle
ric chezze , con dire iello fieffo corno d' Acheloo : quod
& Copiae deae divitiarum ( Hercules ) dedicavit.
a color & argento, sfrutta , z frondi pendenti , traile
quali fi alza tal cola , che potrebbe dirli il coperchio, fe
pur non fia altro lìmbolo (s). Tra le molte idee, che può
rifvegliar, quefta imagine, la più feniplice è quella Ab-
bondanza (6K
la virtù di fommìnìjlrare ogni forta dì cibo , o dì be-
vanda : e può vederfi Ovidio Met. IX. 88. che gli confon-
de :Ji veda anche Igino Fav. 31. e ivi i fomentatori:
i quali traile altre cofe ojjèrvano , che Ammiano Mar-
cellino XXII. 9. la chiama mundanam cornucopiam ,
quando dagli altri è detto femore copiae cornu . Del
rejlo il Buonarroti Medagl. p. 226. cjjhva , che il
cornucopia e/prime le femflici , e vere ricchezze de'
frinii uomini, eh' erano la bevanda naturale, per cui
ejji fi fervevano del corno , e le frutta , unico loro
cibo .
(5) Offerva l'Agoflino DiaL II. p. 42. che la pun-
ta , che fi vede quafi fempre tra le frutta nel Cor-
nucopia , altro non fia , che il vomero : fggiungendo
aver egli veduto in Roma un Cornucopia antico di
hronzo , dove fi dijlinguea chiaramente il vomero,
Ver altro confijìendo tutta l'abbondanza , e derivando
la vera ricchezza dalla coltura de" campi ; farebbe
quejlo ijìrumento il più proprio a dimoftrarlo : ma fu
tra noi chi non volle accordare ad Agfiìni quejlo vome-
ro , che Jltppone il grano e le biade , invenzioni Egiz-
ziane e faticofe , e non corrifpondenti alla femplicità
antica , e tutta graziofa della natura , quale è quella
de pomi . delle ghiande , delle noci , delie pigne.
(6) E noto , che il Cornucopia fi trova dato
principalmente alla Fortuna ,e poi a molte altre deità,
quali fono la Felicità , la Pace , la Concordia , e
generalmente a tutte quelle, che 0 producono , 0 con-
tengono 1' abbondanza , e la ricchezza . \ Greci
davano quejlo corno d' Amalfea particolarmente alla
Fortuna , e 'l primo che la rapprefentò così, fu lo ta-
tuarlo Stipala , come dice Paufania IV. 30. ma fog-
giunge, che oltre al cornucopia avea in tejìa anche xc-
?óv da molti interpetrato per un Orologio , 0 per altro
fimi le frumento ajlronomico ; fi veda Polluce Vi. 44.
Lo fieffo Paufania dice VII. 26, che in Egira fi ve-
dea la Fortuna col corno d' Amaltea , fer.za aggìv.n-
gnervi altro difiintivo . Potrebbe dunque dirfi la noflra
figura la fieffii Fortuna , a cui egualmente convengono
anche le ali . Ma Dione Orat. 64. , e 65. oltre a 0 e-
fio le dà anche il timone : così parimente Lattanzio
III. 12. e così femp e s' incontra , e non mai col fio
corno . AìV incontro Ovidio 1. c. da alla dea Copia,
0 fia r Abbondanza il folo corno ; e così parimente
Orazio Carni. Sec. v 59.
. . . Apparetque beata pieno Copia corna .
Or la dea Copia è chi'amata dallo Scoliate di Stazio
Th, IV. 106. Miniftu della Fortuna: dicendo del co<--
no d'Achelio: datumque eft Copiae, quae eft miniftra
Fortunae : e Alirico cap. 22. la chiama dea delle
ric chezze , con dire iello fieffo corno d' Acheloo : quod
& Copiae deae divitiarum ( Hercules ) dedicavit.