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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0124
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no TAVOLA XXIII.

no di un pendente tutto bianco \ e dall'altra parte s'alzano
sul capo molti fioretti , alcuni de' quali fon bianchi , ed
altri cm//. La vivezza , e la confervazione de' colori di
quella pittura è fcrprendente .

Il fecondo pezzo in campo bianco M è terminato al di
fotto da una fa/èia, o terrazzo di color wn/<? , su cui è
in atto di caulinare una donna alata , che fcovre tutta
la £g/b'# fniftra per F apertura &é£ abito & , fofpefo con
pieghe alla cintura, e lenza maniche : il color di quefto,
e del panno, che fcende pel braccio fmifiro fvolazzando,
è affai alterato, e dà nel roffajìro con qualche tratto tur-
chino negli orli : la carnagione della è dilicata -, e par
che abbia gli fiimletti fino a mezza gamba, de quali per
altro appena retta qualche indicazione : i capelli forfè eran
d'altro colore, ma ora comparifcono rojfajìri : i cerchietti (6)

del

appartiene, fece rammentare la dea Praflidice, di Cui bet : efì autem dea furum, & fimulacrum ejus fures
Jcuve Snida: Ugafyè/x?} 'tsog, 7jg KsQx?Sp f.LÓr,p U$ù- colunt, aut qui confilia fua volunt effe tacita : di-
o-nc : P raffi di ce, dea, di cui dedicano la loia tejla : e éfca a lavando ; nam fures lavatore* dicuntur : cum
fiegife a dire , che da Praflidice, e da Sotere fuo fra- filentio preces ejus exercentur . Si veda- anche Pefto
tei/o nacquero Ctefio (forfè il dio delle pojfejjioni'), la in Laverniones , e Nonio in Laverna . Se veramente
Concordia , e la Virtù , dette anche dal nome della quefia dea diceajì a Lavando, e fe Lavatores » oLe-
madre Praflidice. Paufania III. 22. fa menzione del- vatores eran chiamati i ladri : può vederjì nel Voffìo
la jlatua di P-raffidice pojla da Menelao , nel ritorno E'tym. in Laverniones . Tutto ciò sì avvertì da chi
da Trofa , preffo a quella di Venere Milani ti de dedi- promoffe il fofpetto, che forfè la tefta della dea Prafìì-
cata da Par ine , quando giacque la prima volta con dice , 0 Laverna fofe qui efpreffa . Ad ogni modo
"Elena ; quqfi che Praifìdive fojfe la dea vendicatrice non fe mitrò a molti , fe non che un ritratto ■particola-
de' torti. Infatti prejjo Eficbio fi legge , come notano re di qualche donna ricopiato , 0 fatto sul gufo de'
ivi i Cementatori : HpafySixYi , Sm'fiovoc tivx Qxgiv Cammei.

Tip ùGTrt-p Ts?x-g émrtdetffcuf toTs rs teyofiéwis , xxi (4) Nel Cut al N. T>XXXVII1. Fu trovato anche
jrpxjr0(jJvoi£ ■ oiò yeti tx dydikjictvct t$Qotòd$ yivsoQxi, nelle fcavazioni di Portici.

xou toc QdfixTX óuoicos : Prajjidice, dicono effere un (5) 0ferva Plutarco in Lycurgo , che le donzelle
nume, loprapofìrì, come l'ultimo fine, a tutto quel Spartane eran dette per ifcherzo (^xivo[x7]pi$ig , perchè
che fi dice , e che fi opera ; e perciò effer le fue (-fendo i loro aliti non cuciti ne' lati, mojìravano effe
ftatue non altro , che tejle , e così parimente i Sa- le cofeìe nude nel caminare.

crificii : cioè che fe le offerivano le tefte fole delle (6) lì fempiì ce cerchietto ^'oro al collo 4 cosi de-
vittime , come fpiega ivi Kuhnio . Si veda anche il fritto da Virgilio En. V. 559.
Gir aldi Synt. I. p. 47. il quale aggiunge , che Orfeo . . > it pe&ore fummo

negV Inni dà V aggiunto di Praihdice a Proferpina. Flexilis obtorti per collum circulus aurì,

Le GloJJè , come ojferva Scaligero a Fejlo in Laver- era proprio degli uomini folendo le donne per lo più
niones, dicono, che la Praflidice de'Greci era la fef aggiungervi delle pietre preziofe ; e fe Collane dì fola
fa , che la Laverna de* Latini , e che anche quejìa ero talvolta portavano, erano a modo di catene, e lar-
adoravafi nella fola tefta. Della dea Laverna, oltre a ghe, che ricadeano sul petto : fi Veda Clemente Aìef-
Plauto , e Lucilio , fa menzione Orazio I. £p. XVI. 60. Jandrino Str. IL 12, Plinio X. XXIII. 3. e lo Schef-
I.abra movet metuens audiri, pulchra Laverna, fero de Torq. cap. 10. il quale per altro ojferva, che
Da mihi fallere, da jufìum , fanótumque videri: fi legge in Ezechiele XVI. 11. parìan.dqfi a donna :
Fodera peccatis > & fraudibus objice nubera: dedi armillas in manibus tuis, & tort}uem circa col-
dove Porfi'rione : Laverna, dea furum » & latere vo- lum tuum ; e in Clemente J&effandrim !. c. fi leggo-
lentium : e A.crone : Laverna in via Salaria lucum ha- ito dìverfe forte di collane , cerchi, catene di fio oro

tra
 
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