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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0214
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TAVOLA XLII.

che ftanno in piedi dietro alla fedia , e fono anche coro-
nate di frondi zerdi con delle bacche, quella, che fi ve-
de di profilo, è veftita di torchino \ l'altra ha Xabito pao-
nazzo . E' chiaro , che qui fi rapprefenti un concerto di
mufica.

Errico Stefano Thef. To. III. p. 1610. PofreUe an-
che dirfi , che la donna qui dipìnta rapprefenti ma
Monodiaria : così chiamavajt nel Coro quella , che
cantava a filo . Efichio : Movuòict téysTXi, ore €15
fióveg t^V àSrìi/o/xa è yòpOQ^ótSsi; Monodia fi dice
quando uno folo canta , non già infieme col Coro.
/ latini diceano il canto a filo ficinium : IJidoro VI.
19. quum unus canit , graece monodia , latine fici-
nium dicitur. Si veda il Qutierlet To. IV. Poleni

p. 350. che fpiega V ìfcrìzhne portata dal Gruter»
p. MXXXV. di Eria Tisbe Monodiaria; dovelofieffo
Gutherlet raccoglie altre ifcrizioni , in cui fi fa,
menzione di donne cantatrici. Del rejlo anche fuor
della Scena le donne preffo gli antichi , così Tofani,
come Greci , e Romani fi efercitavano al canto : fi
veda tra gli altri Macrobio Sat. II, io. e Ovidio
Art. III. 315. e fegg.

TAVOLA XLffl.
 
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