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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0218
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204

TAVOLA XLIII.

La donna fedente ha i capelli a color caftagno : la fqfcetta,
da cui fono ftretti, è a color <f oro : e dello ftelìò colore
fon gli orecchini, eì monile: il velo , che le fcende dal-
la tefia , ed è in una parte fofìenuto dalle dita della fua
mano fmifira, e par che ricada per avanti al /edile, è an-
che a color d'oro : Xabito interiore è bianco, ed è fottile
in modo , che fa trafparire avanti al petto il color della
carne \ ed ha una balza di color ceruleo : il manto, o fo-
prawefte , che fe le ravvolge verfo la cintura, è a color
di lacca ; i calzari fon gialli : la ^ifóz è a color <Xargen-
to con delle firifce a color doro . L'altra , che le
fìa accanto, ed è da effa abbracciata, ha i capelli biondi
fìretti da una fqfcetta bianca \ e gli orecchini, e i braccia-
letti a color oro te) : V abito interiore è bianco : la^o-
pravuefte è ^/#//# co' finimenti di color turchino : le fcar-
pe fon ro^?, ma hanno il , e le 7^0/0 (4) d un color
già/letto, L'altra donna in piedi ha i capelli color caftagno
con doppia fqfcetta a color d V0 -, e dello fìeflb colore fo-
no il monile , e i braccialetti : F abito interiore è di co-
lor di lacca eoa largo fregio (*) di un color più carico :h

foprawefie è di color ceruleo. L'altra </0### , che le fìa

acconciando

7t«/c Qwlaig : i Gìneconomi con gli Areopagiti offer- o di ferpì.

vavano le radunanze per le cafe e in occafion di (4) Polluce VII. 81. dice : [ispr) Ss ùnoS'/j (j.dTMV ,

nozze , e in altre facre funzioni. Ed Arpocrazione : yTJLvmi , mtiv[iatoc , ùayjhoi , mi fyyoi : le parti

yitiag èfyinfèvTQ olì kcìtoc rag èSsg ÙKoa/xSfJOCi ywaì- delle fcarpe fono le coreggie , i tacchi, le fuola, e

xsq : eran punite colla pena di mille dracme le don- i gioghi , 0 fieno quella parte , dove entra il piede.

ne, che andavano per le fìrade difabbigliate : fi ve- Che la voce xa-TTÓfia, dinoti il tacco, 0 fia quella par-

dano gli altri luoghi raccolti da Meurfio Leéh Attic. te aggiunta al di fotto per rilevare il tallone, è chia-

II 5. fi veda anche Sigonio de Rep. Athen. IV. 3. e 'l ro da quel che dice lo Scoliajle dì Ariftofane Vefp.

JLuhnio a Polluce Vili. 112. il quale per altro ojfer- v. 1*55- xaTTu[tara ' Sspiiard uva icjyvgd,Kaì o~x7iy-

va , che non avevano cqfìoro propriamente cura de- pd , anzq tolg o~avSa?u'oig , mi uATiOig Ù7CoSyi[aclgl)>

gli aliti, e degli ornamenti delle donne, ma della de- ìmofìaTOi.S'rai : Cattimati , alcune pelli forti , e du-

cenza , e del cojlume ; e punivano quelle , che vi con- re , le quali fi pongono fotto a'fandali , e ad al-

trovenivano 0 nell'indecorofo vejlire, 0 ne! portamento, tre forti di fcarpe : e più apertamente sul ver. 317.

0 in altra maniera. Comunque fia; è noto che il luf- Equit. Y^atiù [lai a, rd axpa, èsp/iara, xai £'J (J.iKpd

fo delle donve così frejfo i Greci, come prejfo i Roma- rsr yen [lèva ,ct 7r§osTi'tìsTai To7g aavSaTu'oig- Cattimati,

m era giunto all' eccejfo : come fi ha da Ariftofane, V eftremità delle pelli , e tagliate in piccoli pezzi,

da Menandro , da Plauto, da Plinio, e da altri. che fi aggiungono a* fandali.

(3) Le armille , 0 braccialetti pqfli intorno a'pi- (5) Si è in altro luogo avvertito , che sì fatte ve-
ti, alle braccia diceanfi Spdxovrsg: Luciano Ara. $.41. Jli fi diceano acupi&ae , e gli artefici Phrygiones,
mpì xaproTg > x*t $p«Wm Spanovreg : e oQsig Me- perchè fe ne credea inventato V '4° *« Frigia : fi veda
nandro fragm. p. 146. perchè fatti a modo dì draghi, Servio Aen, HI, 484.
 
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