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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 6): Statue — Neapel, 1771 [Cicognara, 2645-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3710#0030
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14

TAVOLA

IV.

gemmato (6\e faltro in forma
ma, e altre frutta ^. Quefto
credere Pomona (9\fe pur non
patera , s'incontra anche traile

favino, che cuciva/ intorno alla /collatura dell'abito,
il quale quando era d'oro diceva/ patagium ( fi veda
JJidoro XIX. 31. Feflo in Patagium , Giovenale Vili.
207. e 7 Ferrari R. V. III. 17. e Anal. 2. e'l Rute-
nio R. V. I. 1. ). è notàbile , come offerva Schef-
fero de Torq. cap. 2. che Favorino fcrive : [idnc/MOV,
rà t« Ì{ìxt/8 ns pis$[iiov , inaniacio , T orlo fuperiore
dell'abito: e all'incontro in Sui da , in Filoffeno , e
in altre Gloffe fi fpiega , fxotncfc , e jixyidr/)g per
torquis , 0 ornamento del collo ; così anche Eficbio :
Ó'pjAOi . . . fiayixxyjg ; e Polibio IL 29. parlando de'
Galli , che occuparono il Campidoglio , dice , che erano
ornati fxayidxoig , e /piega, raro $' &ì y_pvah ^sA-
ÙIOV, ó' QopSm 7TSpt TXg "xeipocg > km T0' rpdyTìXOV :
così chiamali un ornamento d'oro, che portano in-
torno alle mani, e al collo. Polluce poi V. 99. dice,
che una forte di monile era detto da Dorici fxxyyog ,
0 fióyyog ( onde il latino monile è derivato fecondo
Scheffero ); e in fatti lo Scoliqfle di Teocrito Id. XI.
41. sulle parole Psfipùg (iccyyoQódùig, come foftiene Ca-
faubono LeéL Tiieoc. cap. 13. dover/ leggere; fpiega:
fidvyog Sé ktv è 7tepirpoiyfo.log y-òa/xog , ró ?L£y6[À,syfiy
fiayyaxtcy: manno è un ornamento intorno al collo,
detto marnaci0. Da tutto ciò può ben dedurfi la fimi-,
glianza tra il collarino dell' abito , e V ornamento pofo
intorno al collo /eparatamente . Oltraciò ficcome plau-
fibile è la congettura del Ravio preffo Scheffero 1. c.
cap. 2. che dove fi legge nel Genelì XLI. 4. che Fa-
raone diede a Giufeppe torquem aureum , la parola
'Ebrea rebid dinoti piuttofio una forta d' abito

tutto chi ufo col collarino ornato di oro fimile al caftan,
anche oggi u/afo in Oriente: così veri/mi le è molto il
$e,fi ero dello Scheffero (e del Buonarroti Vet. p. 157O»
che V ornamento , [olito a veder/ al collo d'I/de, e di
O/ride nella Menfia Ifiaca ( e nelle noflre Pitture To. I.
Tav. 50. To. II. Tay. 59. To. IV. Tav. 69. ) e fimile
a quello del nqjlro bronzo, da princìpio altro nonfijfi,
che parte dello fieffo abito, e poi fi cominci affé a far di-
vifio per poter/ cambiare per pulizia 0 per maggiore
ornamento con far/ d' oro , 0 d' argento ; e da ciò ri-
cava egli anche V ufo de' collarini ne' Preti, e ne' Magi-
girati , e in altre perfine dijlìnte per carica. Comunque
fia, anche nelle figure Ftrufche fi vedono sì fatti or-
namenti non molto diverfi dal nojìro: Tab. 2. 3. 5.6.
e altre nel Dem/ero , e Tab. 9. 27. e 29. Muf. Etr.

(6) Si veda lo Scheffero de Torq. cap. 4. della
differenza fra torquis, circulus , monile , e fegmen-
tum ; affervando , che il monile file a talvolta effer non
altro , che una larga lamina d'oro , e talvolta con
gemme ; e così fpeffo / vede nelle figure Etrufie nel
Demfìero Tab. IL e altrove.

(7) De' braccialetti in figura di fierpi , e perciò
detti oQstg da Menandro in Eficbio , e in Polluce V.
99. e SgctXóyTSg da Luciano Amor. 41.fi è parlato
altrove , e fi parlerà anche appreffo .

(8) Qv$a indicazione farebbe piti efficace a de-

di Jerpe ^*,e il cornucopia con
ultimo diftintivo potrebbe farla
voleffe dirfiunaGzV/zo/zé'^.La
mani delle deità Etrufche .

TAVOLA V.

cidere per Pomona . Non è però , che anche a Giu-
none non convenga il corno dell' abbondanza ripieno dì
frutta: fi veda la nota (io).

(9) Di quejìa dea , 0 Ninfa Etrufca , che fiffe,
fi è parlato nelle note della Tav. X. del I. To.^'Bronzi.

(10) Grande era il culto di Giunone , e fitto di-
verfi nomi preffo i Tofani . Di Giunone Argiva
preffo i Falifii fi è parlato nelle note della Ta-
vola precedente ; ed abbondante era il campo Pali-
fico di frutta : Ovidio III. Amor. 13. verf. 1.
Dice poi Dionifio AUcarnafféo III. A. R. p. 173*
che ì Sabini adoravano fipecialmenfe Giunone Fe-
ronia , la quale diceafi da' Greci dyQriQópog , $//to-
séQxuog , e (pspGsQòi/Yi: onde Virgilio Aen. VII. 800.
viridi gaudeus Feronia luco. Corrifponderebbe dunque ai
/mboli del nojlro idolo tal denominazione , che altra
non /gni/ca , che la portatrice de' prodotti della terra
di un anno , come fpiega la Cerda a Virgilio 1. c. e
altri . Ed è da notar/, ebeficcarne Servio a Virgilio 1. c.
dice efireffamente: Juno Virgo , quae Feronia dicebatur:
così in una ifcrizione preffo il Fai/rettiInf. p. 452. Ju-
noni . Reg. Ét. i eroniae , fi vede, che Giunone Fe-
ronia era la fleffa , che Giunone Regina, come can-
tra il Reinefio I. 31. e V Oifello Th. Num. Tab.
XLVII1. 4. callo Sponto Mifc. Secì. II. p. 63. foftiene
il Fabretti \, c. Giunone Regina fu venerata fipe-
cìalmente in Veti, e di là trafiportata in Roma ( Li-
vio V. 21. e 30. e Vittore in XIII. Reg. ) , e ado-
rata fitto il nome di Giunone Lioneta , ( Valerio
MaJJìmo I. 8. 3. Lattanzio Firmiano II. 8. dove fi
vedano i loro Comentatori, che dijìinguono quejla dall'
altra Giunone Moneta , dì cui Ovidio Faft. VI. 183.
Cicerone D. I. 45. II. 32. e altri ). Di Giunone Ver-
gine fa menzione Paufania VIII. 22. parlando de'tre
tempii nell' antica Città dì Stimfala di Giunone Ver-
gine , maritata , e vedova : e Plutarco preffo Eufebio
P. E. III. 1. dove parla dell' amicizia di Giunone, e
di Latona , a cui ha rapporto il verfi di Saffo citato
da Ateneo, e da noi riferito nelle note della Tav. I.
Pitt. To. I. Racconta anche Paufania IL 38. che fe-
condo un' arcana tradizione Giunone lavando/ nel fon-
te Canato ogni anno diveniva vergine. Finalmente è
da avvertirfi , che nelle medaglie della famiglia To-
rta le lettere I. S. M. R. intorno alla tejla di Giu-
none fon così lette dall' Orfino , e dagli altri, Ju-
no Sofpita Magna Regina , e a quejla , venerata
fpecìalmente in Lanuvio , fi dava il ferpente, del
quale parla Properzio IV. El. 8. ed Eli ano il. A. IL
16. che chiamala Giunone Lanuvina Argolica. Or com-
binando tutte que/e notizie potrebbe dir/, che nel no-
jlro bronzo / veda la corona propria di Giunone Re-
gina , le frutta proprie della Feronia, il ferpe pro-
prio della Solpita, e l'abito accollato, 0 /a un man-
tino , 0 un collare , corrifpondente alla Giunone Ver-
gine , come crede il Gori Muf. Et. Tab. 27.

(11) Mul'eo Etrufco To. I. p. 208.
 
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