146
TAVOLA XXXVIII. XXXIX.
cola e fìretta fronte al mito agrefte ^, e alla mojfa
corrifpondente al fuo coftume di faltare, e fcherzare (6).
TAVOLA XL.
Fauno di Circe figlio , e del gran Giove;
dove il Bocbart ( Geogr. Sac. I. 33. p. 582. ) in-
tende i campi Flegrei vicini al monte Vefuvio , e per-
ciò legge Zt?ióQoio in luogo di TpiZÓQoto , come fi leg-
ge comunemente in Nonno ■ Finalmente Calpurnio Ecl.
I. 33. lo dice nato dall'Etere:
Qui juga , qui lìlvas tueor, fatus aethere Faunus.
Così traile diverfe genealogie di Pan , che riferifce lo
Scoliafie di Teocrito Id. I. 3. e 123. lo dice anche
figlio dell' Etere , e di una Nereide ; 0, come fi leg-
ge nelle Glojfe MSte di Virgilio Georg. I. 16. (nelV
edizione del Burmanno , e preffo Munkero a Igino
Fav. 224. n. 5. ) dell' Etere , e di Giunone : luoghi
non avvertiti da Barzio , e dagli altri Comentatori
di Calpurnio , che attrihuifcono all' ignoranza de' Pa-
Jìori il chiamar Fauno figlio dell' Etere , quando avreb-
bero dovuto pìuttoflo notar V erudizione troppo ricerca-
ta del poeta , il quale è chiaro , che confonde il Fau-
no col Pan; come per altro fa anche Lucrezio -, Ora-
zio , Ovidio , e gli altri citati dal Bochart 1. c. e
Hieroz. P. IL lib. VI. 6. p. 826. e dal Vojio Idol. I.
12. i quali fofiengono , che il Pan de' Greci era lo
Jlefifo , che il Fauno de' Latini, a cui avea dato an-
che il nome .
(3) Nonno dice , che vi furono due Pani , uno
era il dio de' pajlori , figlio di Mercurio , .e della
Ninfa Penelope , al qual Pan affegna lo Jleffo Nonno
( Dionyf. XIV. 67. e fegg. ) dodici figli ; l'altro era
il dio de' Cacciatori , figlio di Mercurio , e della
Ninfa Sofà . E a quejlo propofito è qui da notarfi , che
anche Teocrito Id. I. 16. e VII. 108. parla di Pan,
come dio della caccia: e nell' Antologia IV. 12. Ep.
83. così parla lo flefjò Pan a i cacciatori:
K<j;/>i£ tiq ufistow ènifiofootTO' ci da noi' 'àypav
k.CG[xe7v , xxì AÓyyptv , xat ìdva,, nati KaCAdiJ&g:
E alcun di voi anche me invochi. Anche io
Vo a caccia , ed opro ed afta, e reti, e canne :
anzi de' 28. Epigrammi del cap. 22. lib. IV. ne fon
diretti 20. a Pm per le tre cacce di mare , di ter-
ra , e dell'aria ; onde Properzio IV. El. II. 34. dice ,
che Fauno era il proprio dio della caccia di uccelli :
Faunus plumofo fum deus aucupio:
e Grazio Cyneget. 18. generalmente tra gli altri dei
della caccia invoca anche Fauno :
Najades, & Latii cultor qui Faunus amoeni,
Maenaliufque puer :
dove i Comentatori fpiegano il puer Maenalius per
Pan ; forfè perchè credeafi , che quejlo dio nella prima
fua età dilettato fi foffe ancor della caccia : fi veda
Suida in A'ypsGt'x e in dXi7iAay-A.T0Q. Oltraciò efpref-
famente fon nominati dagli antichi i Pani/ci , 0 pic-
coli Pani ; così traile immagini lafcive rammentate da
Clemente A.leffandrino ngorp. p. 48. vedeanfi anche
nx-riaKOi , y.OLÌ yvjxvixi KÓpcci , piccoli Pani , e ragaz-
ze nude : e nella Tav. XIII. del IL Tomo delle nojlre
Pitture vedefi un piccolo , e ragazzo Pan , che com-
batte con JLmore : e Tiberio , come fcrive Suetonio
Tib. 43. facea fervire ai fuoi infami piaceri anche
giovanetti, e donzelle, Panifcorum , &; Nympharum
habitu ; Or ficcarne e la ragione e il fatto ci convin-
cono , che poteano fingerfi , e fi finfero effettivamente,
e fi rapprefentarono e Pani , e Fauni giovani , e
fenza barba ; reflerebbe foltanto a vederfi , fe le
tante immagini antiche di giovanetti in forma tut-
ta umana , e colla fola coda , 0 anche talor colle
corna , debbano dirfi di Fauni , 0 piuttojlo di Si-
leni , che anche elfi in figura umana rapprefenta-
vanfi con qualche dijiintivo caprigno . Ma un tal
dubbio par che fia fciolto dall'ufo degli antichi fiejjì,
i quali ci parlano di Sileno fempre come di un vecchio*
e all' incontro parlan de' Fauni , come di ragazzi ,
e di giovani , 0 al più come di uomini 0 fcherzanti,
0 lafcivi : e volendofi dare ai Fauni una Jivifia, che
gli difiingua dalle altre deità bofeherecce, par che più
propriamente fia quefta la coda , che conviene a tu ite
V età , e anche ai due fefì. E quando voglia andarfi
dal vero al verifimile. , non offendo altro i Fauni ,
che i ruflici flefji vediti con felli dì capre ( come fi
è da noi avvertito con Servio , con Eliano , « con al-
tri ) , ficcarne dal vederfi gli uomini fopra i cavalli,
fe ne formò l'idea de' Centauri , così potè ancora dal con-
fi derarfi la perfona unitamente con tali pelli, nafeer l'im-
magine di uomini, che aveffero la coda, e le cornai
capra: e a quejlo penfiero darebbe anche forza il vederfi
Giunone Sofpita (che confondeafi colla dea Fauna, come
offerva il Baudelot : fi veda la Stor. dell'Accad. delle
IlcrizioniTo.il. p. 318. )con una pelle di capra indoffo,
le di cui corna refi ano sulla tefla : effendo fiate le fel-
li degli animali le più antiche vefii degli uomini.
(4) Nella Priapea fi legge;
Frontem comatos Arcadas vides Faunos;
onde gli jlntiquarii danno , come un particolar con-
trafj'egno ai Fauni , anche la fronte piccola, e rifiret-
ta da' folti capelli : fi veda lo Spanemio ai Cefari di
Giuliano Pr. p 21. e la Storia ^//'Accademia delle
Ifcrizioni 1. c. p. 319. e 'l Begero Th. Br. I. p. 19.
(5) Si è già avvertito, che i Fauni rapprefenta-
vano gli antichi uomini delle campagne , e de' bofehi
velli ti di pelli , e così in fatti s'introducevano ancora
sulla feena: Orazio Art. 244.
Silvis deduéti caveant , me judice , Fauni,
Ne velut innati triviis, ac pene forenfes,
Aut nimium teneris juvenentur verfibus unquam,
Aut immunda crepent, ignominiofaque dieta.
Si veda il Begero in Spicil. p. 61. e Th. Br. To. I-
p. 19. dove avvertendo , che ficcarne i poeti deferivano
il Fauno all' ufo de' Greci , filmile al Pan , così al
contrario gli artefici lo figuravano in tutto colla forma,
umana; foggiunge , perchè in tal maniera compariva-
no sulla feena i Fauni per dijlinguerfi da* Satiri , e
dagli altri fimili numi .
(6) Per lo più fi rapprefentano i Fauni in atto
di fcherzare : Marziale IX. 62.
Saepe fub hac madidi luferunt arbore Fauni:
0 di ballare , e faltare , come tutti gli altri feguaci
di Bacco : fi veda il Begero Th. Br. To. I. 1. Ci
e To. III. p. 256.
TAVOLA XXXVIII. XXXIX.
cola e fìretta fronte al mito agrefte ^, e alla mojfa
corrifpondente al fuo coftume di faltare, e fcherzare (6).
TAVOLA XL.
Fauno di Circe figlio , e del gran Giove;
dove il Bocbart ( Geogr. Sac. I. 33. p. 582. ) in-
tende i campi Flegrei vicini al monte Vefuvio , e per-
ciò legge Zt?ióQoio in luogo di TpiZÓQoto , come fi leg-
ge comunemente in Nonno ■ Finalmente Calpurnio Ecl.
I. 33. lo dice nato dall'Etere:
Qui juga , qui lìlvas tueor, fatus aethere Faunus.
Così traile diverfe genealogie di Pan , che riferifce lo
Scoliafie di Teocrito Id. I. 3. e 123. lo dice anche
figlio dell' Etere , e di una Nereide ; 0, come fi leg-
ge nelle Glojfe MSte di Virgilio Georg. I. 16. (nelV
edizione del Burmanno , e preffo Munkero a Igino
Fav. 224. n. 5. ) dell' Etere , e di Giunone : luoghi
non avvertiti da Barzio , e dagli altri Comentatori
di Calpurnio , che attrihuifcono all' ignoranza de' Pa-
Jìori il chiamar Fauno figlio dell' Etere , quando avreb-
bero dovuto pìuttoflo notar V erudizione troppo ricerca-
ta del poeta , il quale è chiaro , che confonde il Fau-
no col Pan; come per altro fa anche Lucrezio -, Ora-
zio , Ovidio , e gli altri citati dal Bochart 1. c. e
Hieroz. P. IL lib. VI. 6. p. 826. e dal Vojio Idol. I.
12. i quali fofiengono , che il Pan de' Greci era lo
Jlefifo , che il Fauno de' Latini, a cui avea dato an-
che il nome .
(3) Nonno dice , che vi furono due Pani , uno
era il dio de' pajlori , figlio di Mercurio , .e della
Ninfa Penelope , al qual Pan affegna lo Jleffo Nonno
( Dionyf. XIV. 67. e fegg. ) dodici figli ; l'altro era
il dio de' Cacciatori , figlio di Mercurio , e della
Ninfa Sofà . E a quejlo propofito è qui da notarfi , che
anche Teocrito Id. I. 16. e VII. 108. parla di Pan,
come dio della caccia: e nell' Antologia IV. 12. Ep.
83. così parla lo flefjò Pan a i cacciatori:
K<j;/>i£ tiq ufistow ènifiofootTO' ci da noi' 'àypav
k.CG[xe7v , xxì AÓyyptv , xat ìdva,, nati KaCAdiJ&g:
E alcun di voi anche me invochi. Anche io
Vo a caccia , ed opro ed afta, e reti, e canne :
anzi de' 28. Epigrammi del cap. 22. lib. IV. ne fon
diretti 20. a Pm per le tre cacce di mare , di ter-
ra , e dell'aria ; onde Properzio IV. El. II. 34. dice ,
che Fauno era il proprio dio della caccia di uccelli :
Faunus plumofo fum deus aucupio:
e Grazio Cyneget. 18. generalmente tra gli altri dei
della caccia invoca anche Fauno :
Najades, & Latii cultor qui Faunus amoeni,
Maenaliufque puer :
dove i Comentatori fpiegano il puer Maenalius per
Pan ; forfè perchè credeafi , che quejlo dio nella prima
fua età dilettato fi foffe ancor della caccia : fi veda
Suida in A'ypsGt'x e in dXi7iAay-A.T0Q. Oltraciò efpref-
famente fon nominati dagli antichi i Pani/ci , 0 pic-
coli Pani ; così traile immagini lafcive rammentate da
Clemente A.leffandrino ngorp. p. 48. vedeanfi anche
nx-riaKOi , y.OLÌ yvjxvixi KÓpcci , piccoli Pani , e ragaz-
ze nude : e nella Tav. XIII. del IL Tomo delle nojlre
Pitture vedefi un piccolo , e ragazzo Pan , che com-
batte con JLmore : e Tiberio , come fcrive Suetonio
Tib. 43. facea fervire ai fuoi infami piaceri anche
giovanetti, e donzelle, Panifcorum , &; Nympharum
habitu ; Or ficcarne e la ragione e il fatto ci convin-
cono , che poteano fingerfi , e fi finfero effettivamente,
e fi rapprefentarono e Pani , e Fauni giovani , e
fenza barba ; reflerebbe foltanto a vederfi , fe le
tante immagini antiche di giovanetti in forma tut-
ta umana , e colla fola coda , 0 anche talor colle
corna , debbano dirfi di Fauni , 0 piuttojlo di Si-
leni , che anche elfi in figura umana rapprefenta-
vanfi con qualche dijiintivo caprigno . Ma un tal
dubbio par che fia fciolto dall'ufo degli antichi fiejjì,
i quali ci parlano di Sileno fempre come di un vecchio*
e all' incontro parlan de' Fauni , come di ragazzi ,
e di giovani , 0 al più come di uomini 0 fcherzanti,
0 lafcivi : e volendofi dare ai Fauni una Jivifia, che
gli difiingua dalle altre deità bofeherecce, par che più
propriamente fia quefta la coda , che conviene a tu ite
V età , e anche ai due fefì. E quando voglia andarfi
dal vero al verifimile. , non offendo altro i Fauni ,
che i ruflici flefji vediti con felli dì capre ( come fi
è da noi avvertito con Servio , con Eliano , « con al-
tri ) , ficcarne dal vederfi gli uomini fopra i cavalli,
fe ne formò l'idea de' Centauri , così potè ancora dal con-
fi derarfi la perfona unitamente con tali pelli, nafeer l'im-
magine di uomini, che aveffero la coda, e le cornai
capra: e a quejlo penfiero darebbe anche forza il vederfi
Giunone Sofpita (che confondeafi colla dea Fauna, come
offerva il Baudelot : fi veda la Stor. dell'Accad. delle
IlcrizioniTo.il. p. 318. )con una pelle di capra indoffo,
le di cui corna refi ano sulla tefla : effendo fiate le fel-
li degli animali le più antiche vefii degli uomini.
(4) Nella Priapea fi legge;
Frontem comatos Arcadas vides Faunos;
onde gli jlntiquarii danno , come un particolar con-
trafj'egno ai Fauni , anche la fronte piccola, e rifiret-
ta da' folti capelli : fi veda lo Spanemio ai Cefari di
Giuliano Pr. p 21. e la Storia ^//'Accademia delle
Ifcrizioni 1. c. p. 319. e 'l Begero Th. Br. I. p. 19.
(5) Si è già avvertito, che i Fauni rapprefenta-
vano gli antichi uomini delle campagne , e de' bofehi
velli ti di pelli , e così in fatti s'introducevano ancora
sulla feena: Orazio Art. 244.
Silvis deduéti caveant , me judice , Fauni,
Ne velut innati triviis, ac pene forenfes,
Aut nimium teneris juvenentur verfibus unquam,
Aut immunda crepent, ignominiofaque dieta.
Si veda il Begero in Spicil. p. 61. e Th. Br. To. I-
p. 19. dove avvertendo , che ficcarne i poeti deferivano
il Fauno all' ufo de' Greci , filmile al Pan , così al
contrario gli artefici lo figuravano in tutto colla forma,
umana; foggiunge , perchè in tal maniera compariva-
no sulla feena i Fauni per dijlinguerfi da* Satiri , e
dagli altri fimili numi .
(6) Per lo più fi rapprefentano i Fauni in atto
di fcherzare : Marziale IX. 62.
Saepe fub hac madidi luferunt arbore Fauni:
0 di ballare , e faltare , come tutti gli altri feguaci
di Bacco : fi veda il Begero Th. Br. To. I. 1. Ci
e To. III. p. 256.