2oa TAVOLA LUI.
travefhto a quel modo (7),
(f) Prof rio di Bacco era il fomminiflrare il vino:
onde Apulejo Metani- lib. VI. defcrivendo il convito
degli dei nelle nozze di Pficbe, dice: Tunc poculum
neótaris, quod vinum deorum eft, Jovi quidem fuus
pocillator ìile rufticus puer , ceteris vero Liber mi-
niftrabat • Anzi Bacco era il dio , che prefedea ai^
conviti: Luciano Ep. Saturn; 32. To. I. p. 412. to
yxp tySisov, xai cujjLnoTiXùÓTspov, "h icori [il a èst: xxi
V l'GOdxiTZQ t8t8 hSKX fjyUTXl ÙfXÌ'v GbfXnOCt'ùìV , fifc
tò "(gov x7cxvtsq syow niente è così dolce , e così
proprio de'convifi , quanto l'uguaglianza ; e per
quefta ragione prefiede ai voftri conviti il dio detto
Ifodete, acciocché tutti abbiano ugual porzione. Che
V Ifodete Jia Bacco, è chiaro da Plutarco de El p.692.
To. II. Aióvyoóv ts vai Zaygsx , kxì Mukts?iioì/ , xxi
l'ccSaiTY/v XbTÒv o'vofidLpci : lo chiamano Dionifo, e Za-
greo, e Nittelio, e Ifodete . Ed era detto Ifodete dal-
la dijìribuzione delle vivande in porzioni eguali nei
conviti ( ànó tyjq Sanòg tofjg , che fi legge fpeffo in
Omero ) della quale fi veda Ateneo I. 10. p. 12. e
fi veda anche Arpocrazione , e Snida in l'GodxiTiig ,
( che lo dicono un Nume foraftiero, a cui facrificavano
le donnicciuole plebee di non buona fama ) ; ed Eficbio
in l'ooQsT/]g „ il quale febbene lo dica fecondo alcuni
Plutone, e fecondo altri figlio di Plutone , fenza efi*
fazione però, e più verifimilmenfe da Plutarco è det-
to Bacco, come abbiamo veduto. Infatti non follmen-
te le porzioni del mangiare doveano effere uguali nelle
cene , ma anche del bere: Ateneo X. 7. p. 425. parlan-
do degli Enopti , cF erano un Magijlrato in Atene,
che avea V ifpezione de' conviti, dice : oi Ss oivónrxi
Stoi èQscSpav tx sV tc7c Ssiwjoig , si kxt' 'i'gov m'v^
aiv oi cumrsg : quefti Enopti offervavano nelle cene,
fe i convitati beveano ugualmente . E forfè a uh
fimil coftume allude Orazio IL Sat. VI. 68.
Siccat inaequales calice? conviva folutu»
Legibus infanis :
dove fi veda Acrone. Onde generalmente potrebbe dir-
fi, che tutti i Pociilatori altro non lìeno che tante im-
magini di Bacco, quafi in atto di diftribuire il vino
tra i convitati . Comunque fia V ufo d'introdurre i
ragazzi in figura di Bacco nei conviti , fi vede da
quel che Petronio cap. 41. nella cena di Trimal-
chione dice : Dum haec loquimur ; puer fpeciofus , vi-
tibus hederifque redimitus , modo Bromium , inter-
dum Lyaeum, Evhiumque confeffus, calathifca uvas
circumtulit,
TAVOLA LIV,
travefhto a quel modo (7),
(f) Prof rio di Bacco era il fomminiflrare il vino:
onde Apulejo Metani- lib. VI. defcrivendo il convito
degli dei nelle nozze di Pficbe, dice: Tunc poculum
neótaris, quod vinum deorum eft, Jovi quidem fuus
pocillator ìile rufticus puer , ceteris vero Liber mi-
niftrabat • Anzi Bacco era il dio , che prefedea ai^
conviti: Luciano Ep. Saturn; 32. To. I. p. 412. to
yxp tySisov, xai cujjLnoTiXùÓTspov, "h icori [il a èst: xxi
V l'GOdxiTZQ t8t8 hSKX fjyUTXl ÙfXÌ'v GbfXnOCt'ùìV , fifc
tò "(gov x7cxvtsq syow niente è così dolce , e così
proprio de'convifi , quanto l'uguaglianza ; e per
quefta ragione prefiede ai voftri conviti il dio detto
Ifodete, acciocché tutti abbiano ugual porzione. Che
V Ifodete Jia Bacco, è chiaro da Plutarco de El p.692.
To. II. Aióvyoóv ts vai Zaygsx , kxì Mukts?iioì/ , xxi
l'ccSaiTY/v XbTÒv o'vofidLpci : lo chiamano Dionifo, e Za-
greo, e Nittelio, e Ifodete . Ed era detto Ifodete dal-
la dijìribuzione delle vivande in porzioni eguali nei
conviti ( ànó tyjq Sanòg tofjg , che fi legge fpeffo in
Omero ) della quale fi veda Ateneo I. 10. p. 12. e
fi veda anche Arpocrazione , e Snida in l'GodxiTiig ,
( che lo dicono un Nume foraftiero, a cui facrificavano
le donnicciuole plebee di non buona fama ) ; ed Eficbio
in l'ooQsT/]g „ il quale febbene lo dica fecondo alcuni
Plutone, e fecondo altri figlio di Plutone , fenza efi*
fazione però, e più verifimilmenfe da Plutarco è det-
to Bacco, come abbiamo veduto. Infatti non follmen-
te le porzioni del mangiare doveano effere uguali nelle
cene , ma anche del bere: Ateneo X. 7. p. 425. parlan-
do degli Enopti , cF erano un Magijlrato in Atene,
che avea V ifpezione de' conviti, dice : oi Ss oivónrxi
Stoi èQscSpav tx sV tc7c Ssiwjoig , si kxt' 'i'gov m'v^
aiv oi cumrsg : quefti Enopti offervavano nelle cene,
fe i convitati beveano ugualmente . E forfè a uh
fimil coftume allude Orazio IL Sat. VI. 68.
Siccat inaequales calice? conviva folutu»
Legibus infanis :
dove fi veda Acrone. Onde generalmente potrebbe dir-
fi, che tutti i Pociilatori altro non lìeno che tante im-
magini di Bacco, quafi in atto di diftribuire il vino
tra i convitati . Comunque fia V ufo d'introdurre i
ragazzi in figura di Bacco nei conviti , fi vede da
quel che Petronio cap. 41. nella cena di Trimal-
chione dice : Dum haec loquimur ; puer fpeciofus , vi-
tibus hederifque redimitus , modo Bromium , inter-
dum Lyaeum, Evhiumque confeffus, calathifca uvas
circumtulit,
TAVOLA LIV,